queste
nostre sere d’inverno
passate
al camino
tra i
fumi dei sogni
le
capriole della fantasia
le
nostalgie
e
tutto il tempo raccolto
in
cenere
mentre
sulla strada
il
freddo di ghiaccio
sta
appeso ai rami
e se
ne va in fondo alla valle
il
rumore di un silenzio profondo nell’anima
e tu
mi lasci in cima a un desiderio
quando
ascolto sfogliare al pendolo
tutte
le stagioni trascorse
i
momenti vissuti
i
nostri giorni voltati
al
calendario della vita
guardo
la luna fissa ai monti
e
quante stelle fiorite in una notte gelida
ti
penso
e non
c’è un solo tormento
un
richiamo
una
rincorsa
senza
il tuo nome
senza
la tua voce
fuggono
a volte quei miraggi
e
migrano oltre i confini della mente
eppure
rimane seminato
questo
ventre di solitudine
della
voglia tua
quando
sgorga un gemito dalla fonte
sale
un seme di sorriso
nel
fiotto d’una lampada
che ho
acceso fuori
perchè
anche un solo tuo ricordo
trovi
in questo buio sospeso
la
strada di casa
""Sì
c'è qualcosa d'antico riverberato in linguaggio moderno, nella tua
poesia che mi riconcilia liricamente, con la nostra bistrattata
lingua, ma che anche m'accompagna dolcemente a ritornare giovane e
alle letture che allora facevo ...
Poi nelle tue atmosfere ci
sento aleggiare il Pascoli,
appunto, con i suoi timori panici, le sue penombre e le sue
melanconie: ed è per me un godimento puro!
E' una poesia scritta
con parole moderne cariche d'un Sapere senza tempo: che riverbera le
nostre pagine più belle della Letteratura ...
Non è una
imitazione banale, tutt'altro: non ci sono parole tronche, il verso è
libero, il ritmo è saggiamente musicale!
Poi le tematiche,
autobiografiche (penso...) non hanno niente di stonature egotiche,
sembrano quasi pagine di un diario che sottolineano riflessioni e
situazioni umani, comuni, vere, perciò a portata di tutti (si
oggetivizzano) e poeticamente congrue ...
" ... il
freddo di ghiaccio (...)"
da la misura di un uso dell'immaginazione e delle metafore originale
e genuinamente lirico.
Insomma non si legge oggi giorno, poesia
del genere, anche perchè per scriverla ci vuole creatività e
padronanza nello scrivere, ma soprattutto un amore infinito verso la
nostra Letteratura, fatto di letture, studi e assimilazioni che forse
molti non fanno più!
Che dire più, solo che continuerò a
leggerti con un piacere tutto soggettivo e grandissimo.""
Grazie
ROSARIO
Senza disturbare, piano, ho letto la tua al crepitare di un fuoco, alla luce delle fiamme che dipingevano sul mio volto uno ad uno i tuoi versi.
RispondiEliminaLe ginocchia strette alla petto, una coperta in cui affondare il viso per non far capire l'emozione a chi non la capirebbe...
E' vero, le tue parole sono presente ed eredità, uno dono non solo natalizio...
Sono quella paglia morbida che prende fuoco...su cui adagiarsi e ristorarsi, in un presepe laico, fatto di pastori e senza tetto, di crateri e disperati, fatto di bellezza e di stupore che anche riversi o morenti gli occhi al cielo di vastità si nutrono...
Sandi