questa
sera lascio il vento in mezzo al cielo
libero
di rincorrere nuvole
come
nell'anima di galoppare tormenti
laggiù
quel mare grigio d’inverno
scorre
vene di solitudine
lava
pene dentro
alza
la voce sulla pietra
e
sugli scogli impetuoso
infrange
un silenzio
d’ansie
gonfio
sono
onde nella mente cariche di memoria
a
salire sulla nuda schiena i nostri ricordi
sferzando
coste seni
fino a
travolgere spiagge
e
rotolare sogni di sabbia
che
avevo costruito per te
e cosa
può abbracciare adesso un gabbiano
perduto
all’orizzonte
con le
sue ali naufraghe senza luce
a
battere un anelito ormai spento
sui
moli resta solo
il
becco tra le piume
curvo
sull'argine d’una mente
la mia
stanca
d’aprire altri voli