mercoledì 30 novembre 2022
martedì 29 novembre 2022
perchè eri bella
pedalavi già donna
al cancello
giù in fabbrica
fianchi e seno
un balcone a primavera
perché eri così bella
che gli uomini venivano in volo
baci per strada
il vento tra i capelli
l’amore in sella
poi sul viale
t’ha sorpassato
il tempo
mentre cantavi
ancora più bella
di quel sorriso
che alla tua foto
s’inchina
pure un fiore
sabato 26 novembre 2022
non lasciarmi solo
un passero nelle piume infagottato
sto a mirare dalla finestra
sul filo sospeso
come il tuo ricordo
sgualcito dal freddo
acrobata d'un tempo nero
con l'aria di neve che tira
giù per strada
a segare le ossa
e volando via
oltre tetti di nebbia
ai bordi della memoria
che più non regge
sento un brivido alla schiena
ripetere il salto
migrando
quando la sera prepara ombre ai fanali
che spillano tristezza a tinte gialle
in fondo nostra madre
calava così uno scialle
a coprire stanchezza
e tu aspetta un poco
sulla siepe di confine
non lasciarmi solo
mercoledì 23 novembre 2022
per te
tornando indietro
le notti che ti penso
altri viaggi
a metri quadri
odissea
nella stanza
pure inutili versi
come rane a gracidare
dai fossi
qui
alle pareti
veloce ripasso
di parole mute
in calce
libri e ragnatele
fanno il resto
d'un piccolo universo
con i quaderni
lenzuola disfatte
tarli e rimorsi
metti pure queste voglie
di donna alle tempia
bussando più forte
così alle prime luci
ritrovo un'alba
di spiagge nude
e
il mare che rotola
bottiglie vuote
steso sul divano
addosso tanti perchè
ma non datemi dell'ubriaco
a scolare l'ultima stilla
d'illusione
per te
martedì 22 novembre 2022
cambia il tempo
guardo fuori
sulla strada scura
verso sera
i monti in fondo
bianco cappello alle cime
cambia il tempo
quasi piove
chiudendo le finestre
poi siedo stanco al camino
tra due salti di fumo
gomiti in poltrona
e gatta a ciambella
ma sì dormiamo
stretti noi due
a far le fusa
ascolto solo
giù nel vicolo
ultime voci al ritorno
il pianto d’un bambino
sommesso
così lontano
che la notte ci sorpassa
ora fisso ai vetri
il riflesso d’un vecchio
che si trascina in penombra
su per le scale
e tu sdraiata al tepore di brace
non vieni
lo so
non ti piace
quel freddo cane a letto
giovedì 17 novembre 2022
storia d'un volo
dimenando alla tua luce
più forte
brucia le ali
cadendo sotto il fanale
raccolgo l'apparecchio
posando la stessa rincorsa
sopra una foglia
quasi che al buio
la farfalla
possa riprender voglia
è un'illusione
lo so bene
senza appoggio di ragione
ma quanta rabbia
di scagliare via
il bastone
sabato 12 novembre 2022
piccola strega
una volta scrivevo
al calamaio intingendo
sempre e solo un nome
per quanta passione avevo
ricordo dal banco
ultima fila
quel sorriso
il profumo
sul grembiule
ammaliante
come il tuo viso
eri il primo amore
così senza una risposta
finivo dietro la lavagna
in castigo
se ti pungevo
per scherzo
col pennino
oggi sono qui
in cortile
a fissare
le piante d'un tempo
quando scolpivo con il temperino
la corteccia
nel cuore le nostre iniziali
più la freccia
che adesso mette il tempo
sorpassando un vecchio
sul cancello
dove tiravo quella treccia
in fuga
e tu a far una boccaccia
piccola strega
venerdì 11 novembre 2022
san Martino
taglia
nebbie
la
spada di san Martino
all’imbrunire
sul colle
e fumi
cotti ribollono nel tino
quando
ascolti fermenti
scorrere
nei vicoli
al
profumo di cantina
per un
ricordo
padre
travasando
il mosto
assieme
alle tue lacrime
di
sudore sacre
è il
tempo poi che fa l’oste
a
servirti malinconia
nel
calice
mentre
galoppa il vento a sottane alzate
dal
prete alle donne in nero
cere
accese al cimitero
se amo spiriti liberi
dal torchio
a spremere allegria
è il
mese dei morti
e pure
d’osteria
ma che
sarà quella mano
che
spinge vomere sui campi
e
traccia altri solchi dentro
profondi
che
muove nel cielo nuvole a spasso
e a
remoti esuli migranti
l’ultima
siepe indica dove saltare
confini
dell’anima
è
forse la tua madre che manca
e non
favella più voce
a
quella fonte d’acque e silenzi
dove
ai fiori curavi la sete
congiungendo devota prece
mosaico di notte
è mare piatto adesso
quella strada davanti
che ci aspetta
curve ed onde sempre uguali
distesi noi a letto
magari remando schiuma
per quanta rabbia avrai
vecchio navigante
di non poter più alzare
all’albero bandiera
e piegata la tua vela
su una sedia a rotelle
combatti la noia dei giorni
armato di catetere e padelle
poi nel buio della stanza
non pensare fumando
di trovare al controsoffitto
la tua luna o un trapunto di stelle
puoi solo spiare tra i denti rotti
d’una persiana
quel pezzo di cielo nero
che mancava
al mosaico di notte
dentro
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