domenica 31 marzo 2024

nel guscio

  

sono qui stamani
camminando in riva
al tempo
 
tanta la voglia di cavalcare
marosi
impeto e schiuma
dentro
 
come rabbia di stagioni
buttate via
ed erano le migliori
 
con i silenzi stretti in pugno
stampo orme
curvo in battigia
 
segni a pasqua d’un passaggio
forse l’ultimo
 
mirando a tratti
oltre la scogliera
la fine del mare
 
su quella riga in fondo
dove nemmeno una vela
ormai torna indietro
 
solo
ai confini del nostro piccolo mondo
mi ritraggo nella gobba
davanti all’universo
 
mollusco nel guscio
 
 

*                         *                            *




( buona pasqua ai miei lettori ! )





sabato 30 marzo 2024

magari una sera

 

confuso
a volte sul marciapiede
con il tempo
che sorpassa veloce
 
mi perdo
nelle chiacchiere
inutili dal barbiere
urla da caffè
quando c’è la partita
se la nostra già finita
 
allora preferisco
certi giri da lumaca
nell’orto
ben lontano
da questa gente
sempre in fuga
 
magari una sera
finirà a lattuga
così rientro
senza fretta
giù nel vicolo
incrociando solo
un gatto
 
che aspetta
e ti fissa
quasi a dire
miagolando
 
facciamoci
due scatolette




 

venerdì 29 marzo 2024

pensami

 

improvvisamente
il silenzio

ha la voce
delle cose
che ho perduto
 
qui davanti il mare
e quella luna
come solo la mia donna
sa specchiare
 
ancora
noi distanti
eppure un'ultima volta

pensami 

se l’ingente oceano
domani attraverseremo 
ascoltando infine d'una vita 
calma piatta

ecco allora dalle nuvole
l'astro di venere
ad accendere nude scogliere
di solitudine

e sbattuta dal tormento
ad allargare le cosce
lucida voglia di sensi 
che schiuma tempesta






giovedì 28 marzo 2024

inverno passerà

 

la gente ormai non racconta
parlano le mani
strette ad aspettare
 
mentre vanno lontano i giovani
 pugni chiusi
e la rabbia monta in silenzio
altri attori a stelle
buia la strada
 
si fa notte sul palco
della politica
e le ombre in fila
smontano al muro
tante parole
 
pezzi di discorso vanno
in bocca all’ubriaco di turno
sulla piazza
e al caffè poi rimandano
le chiacchiere
d’un giorno consumato
a carte
 
dai
quest’inverno passerà
me lo dici dalla cucina
a preparare la solita minestra
quando alla tv sparano brutte notizie
e m’arrendo sul divano
 
tanto la notte sto in coperta
come la nave va
fischiando il nostromo
uomo in mare
 
ma è ancora quel naufrago
di bicchieri
in mezzo alle onde
 di sirene facili
e gomme accese
 
 
 
 
 

mercoledì 27 marzo 2024

camicia a fiori

 
raccoglie stracci di nebbia
quel vento di marzo
che scappa sui campi
alle prime labbra fiorite
 
e le tue
sono già gonfie d’amore
quando hai la corolla
aperta al sole
con le gemme da frutto
a primavera
 
e il tuo verrà
 
allora cerco nell’armadio
quella vecchia camicia a fiori
con la voglia di cambiar pelle
e vestire a colori
 
come dopo la pioggia
nuove pratoline
vanno sull’argine
 
virgole d’umori
a metter accento di passione
 
 
 
 
 
 
 
 
 

martedì 26 marzo 2024

parole stupide

 

una sera qualsiasi
che mi perdo
tra le onde
nella stanza
naufrago
al tempo
che avanza
 
lascia stare
ripeto
spiaggiando
sul divano
 
posa i remi
basta
con i viaggi
è finito il tempo
d'amare
 
stai sorridendo in foto
con quella faccia
sai che non è vero
 
domani riprendo
la caccia
ma una come te
dove la trovo
 
intanto mi alleno
alla solitudine
 
provando esercizi inutili
agli anelli di fumo
nella palestra
di parole stupide
 
 
 
 
 
 

lunedì 25 marzo 2024

indossando primavera

 

oggi ti ricordo così
 
il vestito a colori
indossando
primavera
leggiadro quel profumo
e labbra rosse
sul viso
d’un pallore
 
eri lì sull’uscio
a coltivare le rose
tua gran passione
e crescevi con loro
sbocciando
alla nuova stagione
 
il tempo d’un battito
fresca l’emozione
e in tinta subito
mettevi il rossore
delle donne
in amore

se alle gemme
sfogliando
altre pagine
dai rami
il racconto

già fissavo le iniziali
con quella freccia 
a puntare un sogno

impresso per sempre
nella corteccia
 
 

 
 
 
 
 

domenica 24 marzo 2024

oltre lo steccato

 

non torneremo più
lo so
a quei voli di stagione nuova
 
quando la casa era un profumo
il cielo libero
e le nostre ali
aperte al domani
 
oggi interrogo d'uno sguardo
il vecchio a sedere
cosa prova
oltre lo steccato
cercando ancora
 
tiene parole strette
cucite tra le rughe
serrate in gola
 
chiude gli occhi
fumando il toscano
ormai sazio d'inutili discorsi
senza voglia di raccontare
e rientra
schiena curva
alla fine della corsa
 
mucchio d'ombre
ai pedali per strada
le stelle
al traguardo in volata
 



 
 

sabato 23 marzo 2024

frammenti

 

di notte
quante rincorse
fino all'ultimo treno
luce rossa in coda
 
lampeggia pure la sveglia
sul comodino
 
raccogli tante ombre
sogni infranti
 
dove spezzata l'attesa
ai battenti
spia l'alba
pulviscolo
di frammenti
 

 

 

venerdì 22 marzo 2024

concerto finale

 

penso alla notte
come una maestra
a comporre note
sul pentagramma
 
e va il concerto
ad attraversare
ogni stanza
 
i corridoi di storia
la tromba delle scale
 
con i fiati di cortile
e voci d'infanzia 

risuonando 
così una vita 
sullo spartito
del tempo 

e musica
da camera
accompagna
l'attesa
a calare
il sipario
 
vorrei
la sua bacchetta
sulla cassa
a dirigere
tra le fiamme
il finale
 
e che sia il silenzio
o crepitio di legno
ad avvolgere
un palco ardente
 
basta in fondo
scalare il cielo
sopra un carro
alato di fuoco

lontano da vermi 
avidi di putredine
se ho destinato al vento
da ultimo questa cenere
 
è stato da sempre
il messaggero
più fedele
del mio pensiero libero





voglia di giovinezza

 

la vedevo passare tutte le sere

aspettando al caffè


non era una gran donna

neppure giovane

solo che mi affascinava


e dalle voci che ascoltavo

di storie ne aveva


a me piaceva lo stesso

e poi era una voglia di giovinezza


così l’ho accompagnata con lo sguardo

per sempre

fino in fondo agli anni più belli


mentre si specchiava a tutte le vetrine

civettando alle gonne più corte

ai tacchi a spillo

che mi ferivano dentro


come le chiacchiere

al balcone

tanto il suo era fiorito

eccome


oggi che ho trovato

tra gli annunci il suo nome

m’è caduto il giornale

e una lacrima di sotto





martedì 19 marzo 2024

volume di conchiglia

 

d’un piccolo borgo
antico quanta basta
a sognare
 
vado per vicoli
e traverse
con la mia donna
ai versi d’amore
 
nel profumo d’orti
fino al porticciolo
dove la nostra barca
ci porti lontano
 
alle vele il desiderio
come tra i capelli
un vento strano
ad accarezzarti
 
così naufraghi nel tempo
e perduti sull’ultima riga
del racconto
 
saremo per sempre
in quel volume di conchiglia
soffio di mare 

sgranando occhi
di meraviglia
il bimbo
in ognuno di voi
ad ascoltare
 

 
 
 

lunedì 18 marzo 2024

la lettera

 

provando
come si usava un tempo
calamaio e inchiostro
 
di lacrime sporco
il foglio
 
e se m’affaccio
alla casa di fronte
muta la tua finestra  
di rimando 
 
provo lo stesso
ad imbucarmi
tra le siepi
nell’ombra
da quelle piante
che salivo
a tirar di fionda
 
siedo al solito posto
davanti la strada
allora bianca
oggi d’asfalto amara
 
al cancello
inchiodato
di ruggine
m’ha risposto
solitudine
  





domenica 17 marzo 2024

cielo di marzo

 

tornano piano
a fiorir le pratoline
sull’argine di ferrovia
dove rincorre la farfalla
un vento di vagoni

indietro il vecchio
a potare
sulla vigna color rame
ai nodi curvo d’ulivo

ecco il cielo di marzo
con il volto strano
delle ragazze di campagna

quando civettano nuvole a frotte
sorridendo al primo sole
ma guardano scure
poi alla finestra
d’un temporale

aspetto fila di rondini
a disegnar voli sui tetti
per vestire una camicia a fiori

metterò pure quel sorriso
che cucivi all’asola di stagione

ma non avrò più le tue labbra
a primavera



sabato 16 marzo 2024

una sera o l'altra

 

una sera
che guardo fisso
il foglio vuoto
allo schermo
 
o l'altra
che alla foto tua
mi perdo

bicchiere in mano
parlare da solo
accesa la paglia
capita  

word
è il titolo davanti
ma sotto non scrivo
più niente
 
non insistere poeta
tanto lei non torna





 

mercoledì 13 marzo 2024

ritratto di donna

 

un'ultima sera
a luce fioca
 
ma come dona
luce propria 

quel ritratto di donna
in punta di matita

lasciato sul tavolo
con le prime ombre
 
sedute intorno
a leggere il biglietto
 
mi manca la vostra cornice
e d’un bene voglio a tutti
 

 

 

 

lunedì 11 marzo 2024

due occhi così

 

oggi alle vetrine
come sei bella
strusciando i sandali
sul marciapiede
 
con quella minigonna
orecchini alla gitana
due occhi così
che arrivano
uomini in volo
 
e lumaca in scia
sto sbavando
dietro occhiali scuri
lo sguardo languido

già domani
un altro ricordo
da puntare
al bastone 

nel mucchio
di voglie
all'angolo 






sabato 9 marzo 2024

arte di rugiada

 

l’immagine
a seguire
nei giorni
 
la tua
che palpita
sui fogli

ogni volta
rinnova
visione
eterea
 
e se al disegno
incede
il tempo
 
verso
nel calamaio
inchiostro nuovo
 
come di rosa
una lacrima
a quella foto
 
pur che sia arte
di rugiada
 



 
 
 

venerdì 8 marzo 2024

non so perchè

 

sempre depone
la sera
a una donna
nel cono d’ombra
sul fondo della stanza
 
studio
quell’artefatto
d’immagine
 
attraverso
le onde
nell’eco
d’assenza
e
non so perchè
ascolto
un battito
fosse anche il palpito
o sospiro di te
 
e se mai riuscissi
ad inventare
con questi occhi
al buio della ragione
una donna vera
 
allora potrai
capire quanto
t’amo ancora




 
 
 

la pianta di mimosa

 

raccontano
gli occhi tuoi
che stai sfogliando
petali nuovi
di stagione

oggi
con la voglia di mettere
una camicia a fiori
sei così bella
 
e dal balcone
arrivano uomini
in volo
per quanto profuma
la tua corolla
aperta al seme
 
sei la pianta di mimosa
che coltivo beata
d’un giallo da far innamorare
 
e rimango di pomeriggio
a fissare la bellezza
curando certi ricordi
da far male
 
ma d’inverno
porterò dentro
la mia amata
riparandola
dal gelo
 
tra i quadri
lontana dal camino
a brillare in quella stanza
dove la muffa
ha preso il posto
della fantasia
 
 ogni giorno
allora che sia
otto di marzo
a festeggiare
la donna mia





 

giovedì 7 marzo 2024

piano bar

 

luci soffuse
e musica da piano bar
riportano l’onda
 
d’ore piccole
sull’ultima spiaggia
di periferia
 
ingresso libero
alle ombre che fanno storia
 
in sala
quella donna straordinaria 
con le note
ai tasti dolenti
 
per quanta malinconia
da far stanotte il pieno
di ricordi imbucati
senza biglietto
 
non mi scrive più
la tua fantasia




 

mercoledì 6 marzo 2024

in mezzo al foglio

 

guardo avanti
se amori d’un tempo
portano solo
lamento
 
e non mi volto
alle ombre
che seguono in fila
i disegni della luna
 
non rispettando i margini
punteggiatura sospesa
goffa l’immagine
per cadere a piè di pagina
 
ma la tua è bene impressa
cadendo precisa in mezzo al foglio
con gli stessi confini di cielo
dove mi sono perso
 
lì confesso
intero il tormento
dolci i tratti
quanto duro il segno 

se ho bruciato le ali
nello spasimo d'astri
come in plenilunio 

alla luce tua
più forte
cingendo l’estasi

poi il buio




 

il dettato

 

oggi non fa testo
il sole
se d'uno sguardo
metti nuvole
al balcone
 
è d'un tempo strano
quello che marzo ci racconta
a potare d'ulivo
nuovi versi
o sulla vigna curvo all'arte
di metafore e innesti
 
come virgole d'umore
accarezzando le prataiole
o nel giardino di musa
coltivando rima d'aiole
 
ecco sui campi in riga di metrica
spuntare al canto d'allodola
l'alba di semina
 
sedendo il vecchio
a confine dello steccato
 
fisso alla pipa
sul dettato
 
 


 

lunedì 4 marzo 2024

i versi uno ad uno in viso

 

al crepitare d’un fuoco
leggendo in silenzio
 
alla luce delle fiamme
che i versi dipingono 
uno ad uno in viso
 
sei lì da sola 
a vibrare emozioni
nel fiotto
d’una lampada
che hai acceso
fuori
 
perché anche un solo ricordo
trovi in questo buio sospeso
la strada di casa
 
pensami allora
ma non voltarti  
continua
a sfogliare
sulle giovani labbra
a primavera
 
e il seme
da quella spilla
di luce
che alle tenebre vacilla
 
non temere
che irrefrenabile
della vita è il flusso
da cui ognuno zampilla





domenica 3 marzo 2024

le illusioni della vita

 

scarica la notte
quante ombre
al buio collegate
 
provvede la luna
fissa allo schermo
a modulare frequenza
 
mentre siedo
allo spettacolo
di luci sul mare
 
e dal porto
il faro
sentinella
di lampare
mette un brivido
alle spalle
 
perché ci sei
anche tu
la più bella
tra gli astri accesi
ad accompagnarmi
in fila tra le onde
sulla distesa
qui nella stanza
 
quando alla tastiera
verso l’alba
smonto cavi
spengo stelle
affacciato
sulla strada
 
dove si pagano
ben più care
le illusioni
della vita
da scaricare
 



 

sabato 2 marzo 2024

passeggiata insieme

 

incontro alla notte
fisso oltre il molo
quell'ultimo lembo acceso
di cielo
con il mare già a letto disteso
la luna a posto
nemmeno un volo
 
soltanto lampare
in fondo
al buio sospese
sulla riga
che chiude il racconto
 
dove posano gabbiani
la mia penna
mai il tormento
 
prosegue allora nei vicoli
e lungo il canale del porto
la passeggiata con te
 
fino a quando
colma dagli argini
una malinconia
siedo stanco
con la tua ombra stretta
a fianco
 
scopro adesso 
nelle carezze d'aria
quanto
m'hai voluto bene
 
arrivando l'alba
a sorprenderci
ancora insieme




 
 

come amarti

 

girare il mondo
se non esco dalla stanza
 
come amarti
chiuso in me stesso
 
e intanto la sera
porta i profumi
nuovi a primavera
 
mentre ascolto
i passi del tempo
indietro
in un fremito
che conosce
solo il vento
 
quando prende
voglia di volare
e descrivo apparecchi
sul tavolo
a sognare
di raggiungerti
 
poi poso le ali
stanco al passato
di remare
 
solo che di notte
m’affaccio dal balcone
guardando
fisso la luna
 
e un velo di rugiada
indosso al mattino
 
così fragili
quelle invenzioni
a perdere lacrime
in volo
 
 
 
 

venerdì 1 marzo 2024

ti amo ancora

 

scendo in spiaggia
la sera che fa freddo
e salta 
tra baveri alzati
un brivido
 
con il mare gonfio
sui moli
barche alla catena
mezza luna a spicchio
 
quattro nodi controvento
del mio scafo
in fuga dal tormento
 
più veloce
assale
la tempesta
e non trattengo
certe voglie
in testa
 
mi manchi
adesso che torno
al buio
girato l’angolo
 
dal porto
risalendo
lungo il vicolo
al balcone spento
 
e d'un amore
finito tra le pieghe
del tempo sottotraccia
 
solo croste di muffa
a far pena
tante promesse
 
intanto siedo
senza fiato
al portone
in attesa
del tuo richiamo
che adesso
ha silenzio
in bocca 

miro all’alba
di lampare
la tradotta
camalli di colore
in fila
e una sola idea chiara 

ti amo
ancora
 
 
 
 
 

quando è ora

  la vecchiaia è come sedersi ad aspettare   piegato il senso della vita sulle ginocchia   e la sera mirare gente che scappa ma non raggiung...