domenica 31 marzo 2024
nel guscio
sono qui stamani
sabato 30 marzo 2024
magari una sera
confuso
a volte sul marciapiede
con il tempo
che sorpassa veloce
mi perdo
nelle chiacchiere
inutili dal barbiere
urla da caffè
quando c’è la partita
se la nostra già finita
allora preferisco
certi giri da lumaca
nell’orto
ben lontano
da questa gente
sempre in fuga
magari una sera
finirà a lattuga
così rientro
senza fretta
giù nel vicolo
incrociando solo
un gatto
che aspetta
e ti fissa
quasi a dire
miagolando
facciamoci
due scatolette
venerdì 29 marzo 2024
pensami
improvvisamente
il silenzio
ha la voce
delle cose
che ho perduto
qui davanti il mare
e quella luna
come solo la mia donna
sa specchiare
ancora
noi distanti
eppure un'ultima volta
pensami
se l’ingente oceano
domani attraverseremo
ascoltando infine d'una vita
calma piatta
ecco allora dalle nuvole
l'astro di venere
ad accendere nude scogliere
di solitudine
e sbattuta dal tormento
ad allargare le cosce
lucida voglia di sensi
che schiuma tempesta
giovedì 28 marzo 2024
inverno passerà
la gente ormai non
racconta
parlano le mani
strette ad aspettare
mentre vanno lontano i
giovani
pugni chiusi
e la rabbia monta in
silenzio
altri attori a stelle
buia la strada
si fa notte sul palco
della politica
e le ombre in fila
smontano al muro
tante parole
pezzi di discorso vanno
in bocca all’ubriaco di
turno
sulla piazza
e al caffè poi rimandano
le chiacchiere
d’un giorno consumato
a carte
dai
quest’inverno passerà
me lo dici dalla cucina
a preparare la solita
minestra
quando alla tv sparano
brutte notizie
e m’arrendo sul divano
tanto la notte sto in
coperta
come la nave va
fischiando il nostromo
uomo in mare
ma è ancora quel naufrago
di bicchieri
in mezzo alle onde
di sirene facili
e gomme accese
mercoledì 27 marzo 2024
camicia a fiori
raccoglie stracci di
nebbia
quel vento di marzo
che scappa sui campi
alle prime labbra fiorite
e le tue
sono già gonfie d’amore
quando hai la corolla
aperta al sole
con le gemme da frutto
a primavera
e il tuo verrà
allora cerco nell’armadio
quella vecchia camicia a
fiori
con la voglia di cambiar
pelle
e vestire a colori
come dopo la pioggia
nuove pratoline
vanno sull’argine
virgole d’umori
a metter accento di
passione
martedì 26 marzo 2024
parole stupide
una sera qualsiasi
che mi perdo
tra le onde
nella stanza
naufrago
al tempo
che avanza
lascia stare
ripeto
spiaggiando
sul divano
posa i remi
basta
con i viaggi
è finito il tempo
d'amare
stai sorridendo in foto
con quella faccia
sai che non è vero
domani riprendo
la caccia
ma una come te
dove la trovo
intanto mi alleno
alla solitudine
provando esercizi inutili
agli anelli di fumo
nella palestra
di parole stupide
lunedì 25 marzo 2024
indossando primavera
oggi ti ricordo così
il vestito a colori
indossando
primavera
leggiadro quel profumo
e labbra rosse
sul viso
d’un pallore
eri lì sull’uscio
a coltivare le rose
tua gran passione
e crescevi con loro
sbocciando
alla nuova stagione
il tempo d’un battito
fresca l’emozione
e in tinta subito
mettevi il rossore
delle donne
in amore
se alle gemme
sfogliando
altre pagine
dai rami
il racconto
già fissavo le iniziali
con quella freccia
a puntare un sogno
impresso per sempre
nella corteccia
domenica 24 marzo 2024
oltre lo steccato
non torneremo più
lo so
a quei voli di stagione nuova
quando la casa era un profumo
il cielo libero
e le nostre ali
aperte al domani
oggi interrogo d'uno sguardo
il vecchio a sedere
cosa prova
oltre lo steccato
cercando ancora
tiene parole strette
cucite tra le rughe
serrate in gola
chiude gli occhi
fumando il toscano
ormai sazio d'inutili discorsi
senza voglia di raccontare
e rientra
schiena curva
alla fine della corsa
mucchio d'ombre
ai pedali per strada
le stelle
al traguardo in volata
sabato 23 marzo 2024
frammenti
di notte
quante rincorse
fino all'ultimo treno
luce rossa in coda
lampeggia pure la sveglia
sul comodino
raccogli tante ombre
sogni infranti
dove spezzata l'attesa
ai battenti
spia l'alba
pulviscolo
di frammenti
venerdì 22 marzo 2024
concerto finale
penso alla notte
come una maestra
a comporre note
sul pentagramma
e va il concerto
ad attraversare
ogni stanza
i corridoi di storia
la tromba delle scale
con i fiati di cortile
e voci d'infanzia
risuonando
così una vita
sullo spartito
del tempo
e musica
da camera
accompagna
l'attesa
a calare
il sipario
vorrei
la sua bacchetta
sulla cassa
a dirigere
tra le fiamme
il finale
e che sia il silenzio
o crepitio di legno
ad avvolgere
un palco ardente
basta in fondo
scalare il cielo
sopra un carro
alato di fuoco
lontano da vermi
avidi di putredine
se ho destinato al vento
da ultimo questa cenere
è stato da sempre
il messaggero
più fedele
del mio pensiero libero
voglia di giovinezza
la vedevo passare tutte le sere
aspettando al caffè
non era una gran donna
neppure giovane
solo che mi affascinava
e dalle voci che ascoltavo
di storie ne aveva
a me piaceva lo stesso
e poi era una voglia di giovinezza
così l’ho accompagnata con lo sguardo
per sempre
fino in fondo agli anni più belli
mentre si specchiava a tutte le vetrine
civettando alle gonne più corte
ai tacchi a spillo
che mi ferivano dentro
come le chiacchiere
al balcone
tanto il suo era fiorito
eccome
oggi che ho trovato
tra gli annunci il suo nome
m’è caduto il giornale
e una lacrima di sotto
martedì 19 marzo 2024
volume di conchiglia
d’un piccolo borgo
antico quanta basta
a sognare
vado per vicoli
e traverse
con la mia donna
ai versi d’amore
nel profumo d’orti
fino al porticciolo
dove la nostra barca
ci porti lontano
alle vele il desiderio
come tra i capelli
un vento strano
ad accarezzarti
così naufraghi nel tempo
e perduti sull’ultima riga
del racconto
saremo per sempre
in quel volume di conchiglia
soffio di mare
sgranando occhi
di meraviglia
il bimbo
in ognuno di voi
ad ascoltare
lunedì 18 marzo 2024
la lettera
provando
come si usava un tempo
calamaio e inchiostro
di lacrime sporco
il foglio
e se m’affaccio
alla casa di fronte
muta la tua finestra
di rimando
provo lo stesso
ad imbucarmi
tra le siepi
nell’ombra
da quelle piante
che salivo
a tirar di fionda
siedo al solito posto
davanti la strada
allora bianca
oggi d’asfalto amara
al cancello
inchiodato
di ruggine
m’ha risposto
solitudine
domenica 17 marzo 2024
cielo di marzo
tornano piano
a fiorir le pratoline
sull’argine di ferrovia
dove rincorre la farfalla
un vento di vagoni
indietro il vecchio
a potare
sulla vigna color rame
ai nodi curvo d’ulivo
ecco il cielo di marzo
con il volto strano
delle ragazze di campagna
quando civettano nuvole a frotte
sorridendo al primo sole
ma guardano scure
poi alla finestra
d’un temporale
aspetto fila di rondini
a disegnar voli sui tetti
per vestire una camicia a fiori
metterò pure quel sorriso
che cucivi all’asola di stagione
ma non avrò più le tue labbra
a primavera
sabato 16 marzo 2024
una sera o l'altra
una sera
che guardo fisso
il foglio vuoto
allo schermo
o l'altra
che alla foto tua
mi perdo
bicchiere in mano
parlare da solo
accesa la paglia
capita
word
è il titolo davanti
ma sotto non scrivo
più niente
non insistere poeta
tanto lei non torna
mercoledì 13 marzo 2024
ritratto di donna
un'ultima sera
a luce fioca
ma come dona
luce propria
quel ritratto di donna
in punta di matita
lasciato sul tavolo
con le prime ombre
sedute intorno
a leggere il biglietto
mi manca la vostra cornice
e d’un bene voglio a tutti
lunedì 11 marzo 2024
due occhi così
oggi alle vetrine
come sei bella
strusciando i sandali
sul marciapiede
con quella minigonna
orecchini alla gitana
due occhi così
che arrivano
uomini in volo
e lumaca in scia
sto sbavando
dietro occhiali scuri
lo sguardo languido
già domani
un altro ricordo
da puntare
al bastone
nel mucchio
di voglie
all'angolo
sabato 9 marzo 2024
arte di rugiada
l’immagine
a seguire
nei giorni
la tua
che palpita
sui fogli
ogni volta
rinnova
visione
eterea
e se al disegno
incede
il tempo
verso
nel calamaio
inchiostro nuovo
come di rosa
una lacrima
a quella foto
pur che sia arte
di rugiada
venerdì 8 marzo 2024
non so perchè
sempre depone
la sera
a una donna
nel cono d’ombra
sul fondo della stanza
studio
quell’artefatto
d’immagine
attraverso
le onde
nell’eco
d’assenza
e
non so perchè
ascolto
un battito
fosse anche il palpito
o sospiro di te
e se mai riuscissi
ad inventare
con questi occhi
al buio della ragione
una donna vera
allora potrai
capire quanto
t’amo ancora
la pianta di mimosa
raccontano
gli occhi tuoi
che stai sfogliando
petali nuovi
di stagione
oggi
con la voglia di mettere
una camicia a fiori
sei così bella
e dal balcone
arrivano uomini
in volo
per quanto profuma
la tua corolla
aperta al seme
sei la pianta di mimosa
che coltivo beata
d’un giallo da far innamorare
e rimango di pomeriggio
a fissare la bellezza
curando certi ricordi
da far male
ma d’inverno
porterò dentro
la mia amata
riparandola
dal gelo
tra i quadri
lontana dal camino
a brillare in quella stanza
dove la muffa
ha preso il posto
della fantasia
ogni giorno
allora che sia
otto di marzo
a festeggiare
la donna mia
giovedì 7 marzo 2024
piano bar
luci soffuse
e musica da piano bar
riportano l’onda
d’ore piccole
sull’ultima spiaggia
di periferia
ingresso libero
alle ombre che fanno storia
in sala
quella donna straordinaria
con le note
ai tasti dolenti
per quanta malinconia
da far stanotte il pieno
di ricordi imbucati
senza biglietto
non mi scrive più
la tua fantasia
mercoledì 6 marzo 2024
in mezzo al foglio
guardo avanti
se amori d’un tempo
portano solo
lamento
e non mi volto
alle ombre
che seguono in fila
i disegni della luna
non rispettando i margini
punteggiatura sospesa
goffa l’immagine
per cadere a piè di pagina
ma la tua è bene impressa
cadendo precisa in mezzo al foglio
con gli stessi confini di cielo
dove mi sono perso
lì confesso
intero il tormento
dolci i tratti
quanto duro il segno
se ho bruciato le ali
nello spasimo d'astri
come in plenilunio
alla luce tua
più forte
cingendo l’estasi
il dettato
oggi non fa testo
il sole
se d'uno sguardo
metti nuvole
al balcone
è d'un tempo strano
quello che marzo ci racconta
a potare d'ulivo
nuovi versi
o sulla vigna curvo all'arte
di metafore e innesti
come virgole d'umore
accarezzando le prataiole
o nel giardino di musa
coltivando rima d'aiole
ecco sui campi in riga di metrica
spuntare al canto d'allodola
l'alba di semina
sedendo il vecchio
a confine dello steccato
fisso alla pipa
sul dettato
lunedì 4 marzo 2024
i versi uno ad uno in viso
al crepitare d’un fuoco
leggendo in silenzio
alla luce delle fiamme
che i versi dipingono
uno ad uno in viso
sei lì da sola
a vibrare emozioni
nel fiotto
d’una lampada
che hai acceso
fuori
perché anche un solo ricordo
trovi in questo buio sospeso
la strada di casa
pensami allora
ma non voltarti
continua
a sfogliare
sulle giovani labbra
a primavera
e il seme
da quella spilla
di luce
che alle tenebre vacilla
non temere
che irrefrenabile
della vita è il flusso
da cui ognuno zampilla
domenica 3 marzo 2024
le illusioni della vita
scarica la notte
quante ombre
al buio collegate
provvede la luna
fissa allo schermo
a modulare frequenza
mentre siedo
allo spettacolo
di luci sul mare
e dal porto
il faro
sentinella
di lampare
mette un brivido
alle spalle
perché ci sei
anche tu
la più bella
tra gli astri accesi
ad accompagnarmi
in fila tra le onde
sulla distesa
qui nella stanza
quando alla tastiera
verso l’alba
smonto cavi
spengo stelle
affacciato
sulla strada
dove si pagano
ben più care
le illusioni
della vita
da scaricare
sabato 2 marzo 2024
passeggiata insieme
incontro alla notte
fisso oltre il molo
quell'ultimo lembo acceso
di cielo
con il mare già a letto disteso
la luna a posto
nemmeno un volo
soltanto lampare
in fondo
al buio sospese
sulla riga
che chiude il racconto
dove posano gabbiani
la mia penna
mai il tormento
prosegue allora nei vicoli
e lungo il canale del porto
la passeggiata con te
fino a quando
colma dagli argini
una malinconia
siedo stanco
con la tua ombra stretta
a fianco
scopro adesso
nelle carezze d'aria
quanto
m'hai voluto bene
arrivando l'alba
a sorprenderci
ancora insieme
come amarti
girare il mondo
se non esco dalla stanza
come amarti
chiuso in me stesso
e intanto la sera
porta i profumi
nuovi a primavera
mentre ascolto
i passi del tempo
indietro
in un fremito
che conosce
solo il vento
quando prende
voglia di volare
e descrivo apparecchi
sul tavolo
a sognare
di raggiungerti
poi poso le ali
stanco al passato
di remare
solo che di notte
m’affaccio dal balcone
guardando
fisso la luna
e un velo di rugiada
indosso al mattino
così fragili
quelle invenzioni
a perdere lacrime
in volo
venerdì 1 marzo 2024
ti amo ancora
scendo in spiaggia
la sera che fa freddo
e salta
tra baveri alzati
un brivido
con il mare gonfio
sui moli
barche alla catena
mezza luna a spicchio
quattro nodi controvento
del mio scafo
in fuga dal tormento
più veloce
assale
la tempesta
e non trattengo
certe voglie
in testa
mi manchi
adesso che torno
al buio
girato l’angolo
dal porto
risalendo
lungo il vicolo
al balcone spento
e d'un amore
finito tra le pieghe
del tempo sottotraccia
solo croste di muffa
a far pena
tante promesse
intanto siedo
senza fiato
al portone
in attesa
del tuo richiamo
che adesso
ha silenzio
in bocca
miro all’alba
di lampare
la tradotta
camalli di colore
in fila
e una sola idea chiara
ti amo
ancora
quando è ora
la vecchiaia è come sedersi ad aspettare piegato il senso della vita sulle ginocchia e la sera mirare gente che scappa ma non raggiung...
-
scivola via l'ultimo tram come un gatto a quest'ora di sogni alla fermata scintille in coda ogni volta rimasto a piedi giro per ...
-
di quel segreto o tormento tra noi sottinteso nessuno saprà se un giorno c’incontreremo atomi al di là del firmamento e sarai la mi...
-
la notte che vorrei ascoltare la tua voce abbandono sul tavolo tante parole per quanto fanno male così mute discorsi finiti nel posacenere...