domenica 29 gennaio 2023

in ricordo del carissimo Prof. don Giovanni Carnevale



qui era il cinquantesimo di maturità classica .ottobre 2020 . nel cortile del collegio salesiano per l'ultima sua apparizione , (io lì ho speso i migliori anni della mia vita dal 1961 al 1970...)

don Giovanni Carnevale , da Capracotta -Isernia, dove riposa, mio insegnante al liceo salesiano di macerata, dotato di illuminata intelligenza, straordinaria capacità di umanizzare e socializzare, comunicare, insegnare, un professore che dalla storia all'arte e ad ogni branca del sapere e dello scibile, aveva la dote innata di trascinarti con entusiasmo e passione, quella che potete ascoltare qui, in questa immensa recitazione ( perchè non vedente...a quasi 97 anni) con pathos eterno della poesia Leopardiana " A Silvia"....grande!! per sempre ti saluto e porgo un inchino di rispetto a te caro Giovanni, riposa sereno, e perdonami...in fondo hai detto che sono migliorato, ecco un sorriso ultimo che ci hai donato...sei stato l'unico sacerdote che in fondo e dentro mi ha toccato....ovviamente assieme al mio caro don Clemente ideatore dello pseudonimo puerlongaevus, che ricordo a voi tutti.
*
d'un mare grosso racconta il pescatore e m'affaccio lo stesso dal finestrino verso la distesa lascio la macchina lungo la strada che oggi t'ha portato via prete che dentro m'hai percosso e sbattendo le coste il tormento ho del tempo lo sgomento addosso stavo in collegio per un domani ora al vento di tempesta curvo mi trascino sono raccolte le barche al molo come al maestro dovuto un inchino eri la dura catena che non volevo la sella e la disciplina che rigettavo io cavallo libero indomito e fiero accetto che è tardi la sconfitta ci vuole la religione per tenere gente a freno un dio per salvarsi l'anima una tonaca per nascondere il mistero e fissando il mare questa sera scendono lacrime al parabrezza quando torno indietro ma il tempo ha finito la rincorsa se i miei compagni siedono ancora lì sui banchi e il cortile è muto della nostra giovinezza sento lungo le braccia i tremiti alla schiena il fremito se hai lasciato scritto vi aspetto in paradiso io che non credo come farò a quel sorriso la mano tesa ho solo voglia di sparire su questo mare che è già notte all'offesa


*
( qui alla notizia dell'avvenuta morte nel mese di aprile 2021 )

sabato 28 gennaio 2023

nella camera oscura

 

del gruppo

come eravamo

i più belli


conservo tante foto

a colori


di te

solo negativi

nella camera oscura

dei desideri


l'amore

d'alchimie strane

nei tempi di sviluppo

andato male


a fissare troppo

la tua immagine




lunedì 23 gennaio 2023

questa malattia di vivere

 

ai fianchi
rigonfi dal tempo
ho ascoltato
la stanchezza delle mura

un pomeriggio di sole
vagando sui lati della vecchia casa
e poi seduto
sotto il pergolato secco
come l'olmo perduto

ricordo quella volta
che hai riportato
l'ultima insalata

d'un orto custodito
con cura
dai pomodori ai fichi
alle noci
e che ora tabula rasa
rimane dietro lo steccato
colmo di rovi e ortiche

con il melo ricurvo
e la quercia
alle reni 
d'una saetta colpita

sotto
nel ventre porta la terra
di sicuro tuoi semi
che io non vedrò
spuntare
incolta anche questa vita

sono tornato indietro
vigliacco
e senza fiato
ora che è finita

ecco un solo grappolo
su filari avvizziti
dona un sorriso

basterà per riprendere il cammino
con le quattro more da siepi
dove tante volte mi sono ferito

m'hai curato questa malattia
di vivere
finchè è stato possibile
di lacrime
sudore
veglie in piedi
e notti di attese

ora sosto un momento
sul cancello di ruggine malfermo
a mettere la catena al passato
girando dubbi sul lucchetto

volevo imbucare una carezza
se è caduta la cassetta
e senza indirizzo la mano tesa
stringe un ultimo saluto
a pugno chiuso




martedì 10 gennaio 2023

serata romana

 

serata romana all’Aventino
tra ricordi monumenti e seni di questa città
madre sacra di storia di genti e di civiltà

mi perdo nel crepuscolo di memorie
quando miro lettere d’un passato e di rovine
resti di un’epoca

e non possiede la mia penna
inchiostro da scrivere
per tutta l’anima che sento
come sangue abbastanza
a far scorrere tante emozioni
per questa gran donna stesa sui colli
e di tanti secoli incinta

ho soltanto un brivido
che corre all’orizzonte rosso
dove si perdono schiere di popoli
sfogliando tramonti di Roma
dal colosseo affacciati al balcone
sui fori imperiali
poi risalendo dall’isola del fiume
fino al cupolone in bella vista
l’angelo spada tratta
dal castello a tuffarsi
di marmo implume

e di notte amo spogliarmi d’una vita
tuffarmi anch'io nei vicoli a capofitto
sui viali e le piazze di un’amante latina
che comincia a possederti
nell’anima e nelle membra
ti prende attraversando ombre
sul lungotevere placide
quando gli innamorati a frotte
si accavallano sulle onde di baci
e di luna soffuse

vaga la mente insonne
per una via che non conosci
ripida la scalinata
dolce la vista delle luminarie

a trastevere c’è festa de ‘noantri
e il cuore si allarga
delle mani dei sorrisi
dei suoni per chi torna
sulla strada a riprendersi la vita

amo questa città
la possiedo nei visceri
e quanto fa male lasciarla alle spalle 
partendo d’un rimpianto


*

( dedicata a sor Vittorio Pochini da Roma, grande maestro di vita e mio compagno virtuale di poesia, un uomo di straordinario coraggio e voglia di vivere, con un sorriso e la battuta romanesca, di cui mi sento onorato per l'amicizia sacra e la reciproca simpatia, grazie Vittò ! sei sempre con me vivido e più che mai fratello, ciao vir )

quando è ora

  la vecchiaia è come sedersi ad aspettare   piegato il senso della vita sulle ginocchia   e la sera mirare gente che scappa ma non raggiung...