Puer Longaevus
Bisogna avere il caos dentro di sé per partorire una stella danzante (Friedrich Nietzsche)
venerdì 11 luglio 2025
a momenti
ti vedo arrivare
giovedì 10 luglio 2025
a margine del tempo
ascolto il mare
lontano nel sussurro
da finestre chiuse
prima di partire
un soffio
la voce tua
d'ultima lettera
riposta nel cassetto
con cura
e sembra tutto
così inutile
viaggio
treno
valigie
se rimane
l'anima
tra quelle righe
e le onde sospesa
ancora mi fermo al cancello
mai la nostra casa
lasciando davvero
fissa l'immagine
di te che sorridi
l'ultima volta partendo
oltre le siepi
quella mano tesa
a margine del tempo
mercoledì 9 luglio 2025
soffio di mare
è verso il tramonto
chiara
negli attimi d'ascolto
che la voce in lontananza
sale alla tua assenza
cullando un sogno
così colmo
rivoltano le onde
un silenzio nella stanza
mentre il soffio di mare
accarezza le carte sul tavolo
a sfogliare pensieri
qui da solo
se al rintocco sul vespro
stringo di rabbia
mani senza preghiera
se t'amo più di ieri
quando sei partita
e dio non c'era
martedì 8 luglio 2025
al maestro di musica
""è un problema
un problema che rimane
sempre
ogniqualvolta si
comincia una composizione
e davanti hai una
pagina bianca
cosa ci mettiamo
sopra
e lì c’è un
pensiero
che devi
sviluppare
e andare avanti
alla ricerca di
cosa
se non lo sappiamo""
( “”Ennio
Morricone””)
sul finire della pellicola
se potessi
vorrei tornare indietro
cambiare il testo e la testa come il contesto
ma tu
maestro
mai accettavi un lavoro
di tal guisa
ho bisogno e mi illudo però
della tua guida
perché la musicalità del verso
è importante
per accompagnare il racconto
da mettere sul foglio in bianco
e sulle note del cinema gran paradiso
mi scappa una lacrima
per quanti baci e donne
ho mancato come un bambino
che da grande ricorda il vecchio cieco
che insegnava alla manovella
come si fa cinema
a chiusocchi nella sequenza
della vita e dell’amore
adesso che è finita
ho pure un biglietto
l’invito del prete
mio professore di latino
ma se non credo come faccio
a ritrovarci tutti al cinema paradiso
lunedì 7 luglio 2025
donne sole
un treno dopo l'altro
aspettando
sotto la pensilina
ora che non scende più nessuno
la pioggia convince
l’ultima attesa
stringendo alle siepi un’umida sciarpa
calata bene
e prendono posto le prime ombre
come volevi
solo che un gemito
stride in gola
monta rabbia
e accosti al marciapiede
cadono le braccia
povera donna
che hai perso
la voglia di tornare
e la notte come te
d'ombre è sazia
sull'asfalto somiglia
con la sua cronaca nera
a quelle maschere
da copertina
che hai dovuto mettere
una vita intera
con il trucco del silenzio
o con quei sorrisi così facili
ai fanali
che sembrano veri
in fila scappando al futuro
o provando ai falò
la fortuna
domenica 6 luglio 2025
manca la parola
non trovo nessuno al caffè
ma vorrei lo stesso
una rimpatriata
di vecchi compagni
o noi due soli
un poco
io e te
siamo verso l’osteria
ormai chiusa
e l’eco dei canti
lontananti risale
in gola
manca la parola
a quei ricordi
Renato e Vitaliano alle giaculatorie
la campanella
ai salmi delle monache
Elenetta l'altra faccia
della stessa medaglia
scendo per via Leopardi
arrivo in piazzetta
ancora mamma a chiamare
per cena
dove finisce il paese
di far male
è sulle Grazie
se accosto al portone
della chiesa
tutta la mia pena
ho cicatrici addosso
che saziano anche l’anima
la schiena è carta geografica
di segni
date
assalti alla gloria
torno indietro
ora che è tardi
quando comincia
un vecchio a raccontare
e le ombre in panchina
manco t’ascoltano
se più dubbi assalgono
un’incerta memoria
è sul mare di nebbia
che si combatte
adesso la storia
sabato 5 luglio 2025
bellezza
ancora più in là
troverai le note
più consone
a novella stagione
attraversando
stanze di polvere
e perfetto per danzare
ma tenebroso
l’antico salone
uscendo in giardino
avrai dato ragione
all’istinto d’aprire
all’unico respiro
il tuo ventricolo
che sia polmone
allora andiamo
a vedere se la rosa
ha aperto i suoi petali
al sole
donando stamane porpora
nei petali di grazia
per quanto vive
il fiore
come sazia anche un attimo
sulle guance quel pallore
il battito del volo
e già perde il giro
s’avvita la carezza
cadendo al suolo
ero lì
nudo il fremito
sul confine di giovinezza
mentre fioriva al tuo davanzale
eterea bellezza
venerdì 4 luglio 2025
la canzone di Dalla
oggi la città
galleggia e se ne va
ma continua alle vele
questo bastimento
caro Lucio
di poesia e canto
ascolto le facili sirene
per portarci a dormire
lingue occulte a ferire
ma quante catene dobbiamo calare
in mezzo a questo mare
di niente
rimane la canzone di Dalla
quando metti un sorriso
torna alle osterie una rima
così in piazza grande ci ritroviamo
e quanto bene ancora ti voglio
con i gatti come te senza padrone
e il pensiero libero
dalle nostre braccia in alto
distende le ali dell’orgoglio
oggi il mare
un mastello
rovente
che non raccoglie più
sfondato di ruggine
l’acqua piovana
dal discendente
come la grondaia
colma d’edera in risalita
pedalano formiche
dal ballatoio
al colmo sul tetto
indaffarate
allo stesso tempo
d’estate torrida
che impiego
dalle colline
in bici malfermo
fino ad intingere
quella distesa bollente
dal belvedere
in lontananza
oggi il mare
svernicia azzurro
questa carrozza
pelle e ossa
giovedì 3 luglio 2025
tutto a posto
oggi che ascolto
il respiro del mare
salire d'un brivido
le scale
e raggiungermi a letto
in questa casa d'estate
cominciano le vacanze
di spiaggia
ombrelloni
gabbiani
al verso di stagione
con la lucertola
come sempre distesa
sul muretto di confine
tra una vita nuova
o incallite abitudini
ho stipato nell'armadio
costumi
calzini
fazzoletti
ma zanzare sparse
non conoscono religione
ora vado in battigia
per una passeggiata
fino al molo
contando le barche
che sono rimaste
reti e vele
quanti viaggi
fuori dal cassetto
era la tua mano
a rimettere tutto a posto
dai sandali al berretto
pantaloni corti
divisa alla marinara
ci siamo alzati
di fretta
uomini in gara
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