giovedì 30 novembre 2023

sul mare del tempo

 

poi la sera torna dai campi

su per le scalette

d’un vicolo oscuro


scivolando in silenzio

con quella sciarpa di nebbia

addosso

pastrano grigio

faccia triste


e mi sussurra

lingua di freddo

alla porta

come al rintocco di vespro

pecore sparse

sulla piazza

il pastore chiama


allora zinale in cucina

mettevi le pentole

a borbottare

la stufa e la gatta

abbracciate

nonno alla pipa


c’era nel silenzio

un paese intero

alla deriva

sul mare del tempo


oggi

d’ignoranza ai moli

ancora fermo





mercoledì 29 novembre 2023

l'orchestra

 

quando finirà la musica
sul palco degli anni
e tanti
rimarrà l'eco
a dirigere l'orchestra

ai fiati
sussurri d'un tempo
agli archi
teso il nostro amore

da vecchio imparando ancora
accordi nella combinazione
di due cuori

a volte sul leggio
la partitura lasciando
muta
se ingannevoli le note
della vita a voler bene

m'inchino alla fine
del concerto
per chi è andato
avanti
in una sinfonia
d'intenti
addosso pure
non pochi stenti

a mia madre
che dirigeva
maestra
una vecchia orchestra
di piatti mestoli coperchi
d'altra epoca strumenti
e lamenti

ad un padre
la bacchetta
precisa
sullo spartito 

al fratello
di gran cassa
effetto straordinario
a vibrare sul finale ardito

o scherzo musicale 

ed è venuto giù
il sipario





non amore

 

un bel salto nel vento
impossibile
in questo diario
monocorde
spazio tempo

oggi
che mi sento
così stanco
e di stupida
rima
non son contento

continuando
al verso
tronco

immobile

ma alle tue carezze
labile
subito rotolo

una sola cosa è certa
nei pistoni
malfunziona
la testa

mi piaci
comunque sia
non amore
come tu dici
o follia
auto referenziale

all'istante
che mi baci
e il motore
s'arresta




martedì 28 novembre 2023

poi il silenzio

 

una volta sull'erba
correndo come un cavallo
fianco allo steccato

adesso
un poco m'addormento
testa contro legno

sognando quella notte
così stellata

al trapunto perfetta
per cogliere
quante voglie
occhi chiusi
con il buio intorno
e sopra di noi le luci

lontane
tremule nello spazio
che indicavi
una ad una 
o quasi
nella confusione

poi il silenzio

sull'ultimo steccato
a saltare il nostro appuntamento



domenica 26 novembre 2023

quel ricordo

 

d’un vento quella sera

tornando a casa

m’ha preso la pioggia

all’angolo

nascosto in penombra


così t’ho vista ai vetri

della corriera

goffo il saluto

d’ombrello a volare via

tra lampi e scrosci d’acqua

perduto


ritrovando poi alla stessa fermata

d’anni ad aspettarti

quel ricordo

faccia bagnata ancora


solo che non piove stasera





sabato 25 novembre 2023

posta fissa


traccia fresca 
sulla coperta di neve

poche molliche
al davanzale

se un battito farà compagnia
stasera senz’ali
a mirare inverno alle porte

è un paese al camino
raccolto nella sciarpa sui tetti
questa cartolina di saluti

con il timbro d’un vecchio pendolo
in sottofondo
a far data la tua assenza

poi cercando orme perdute 
per strada
aguzza la notte 
pugnali di ghiaccio alla grondaia

posta fissa nell’orto
d’un pupazzo
alla luna
 

quel viaggio

 

l'albero
che spunta
con gli ultimi
rami dall'acqua

accompagna
il soffio sulla distesa
appena l'alba
che increspa

il lago poi s'adagia
a piè di pagina
nell'ozio in veranda

consumando i giorni
alla pensione
dal profumo di lavanda

tra lenzuola
acqua e sapone
e su per le scale
odori di cucina

ancora passeggiate
a riva del tempo
noi sottobraccio

l'ultima
dagli angoli
più nascosti del cuore
fino alla stazione

attraversando piccole case
di colori al saggio
per un vicolo
che mai finivo
di baciarti

se da binari grigi
cominciavi
quel viaggio


venerdì 24 novembre 2023

notte allo specchio

 

notte allo specchio 
sui canali
come nei riflessi 
in fila di fanali

si fa bella 
lungo vicoli
di silenzio
e mistero

tra le onde
a spogliare
candore di luna
tremula sul mare

e nell'aria che sale
la prima d'alba chiara
accorda richiami
una donna al balcone

stesi i panni
in riga per domani
vuota la canestra

solo fiati
dal porto
odori in cucina
rimasti

e stanze
così strette
che una vita
non ci passa

scivolando una voglia 
adesso che freme 
e tira più di corde alle vele

già spento il faro
e mezzo sigaro
al vecchio
che non apre bocca



giovedì 23 novembre 2023

capolinea

 

scivola via
l'ultimo tram
come un gatto
a quest'ora

di sogni alla fermata
scintille in coda

ogni volta
rimasto a piedi
giro per la città
seguendo altri binari

ma stavolta
sono i tuoi
che sento precisi alla schiena
e mi riportano
indietro

a quella notte che
accompagnando
la nostra storia
al capolinea

è rimasta sospesa
la tua mano
nei riflessi al finestrino




mercoledì 22 novembre 2023

a margine del tempo

 

ascolto il mare
lontano nel sussurro
da finestre chiuse
prima di partire

un soffio
la voce tua
d'ultima lettera
riposta nel cassetto
con cura

e sembra tutto
così inutile
viaggio
treno
valigie

se rimane
l'anima
tra quelle righe
e le onde sospesa

ancora mi fermo al cancello
mai la nostra casa
lasciando davvero

fissa l'immagine
di te che sorridi
l'ultima volta partendo

oltre le siepi
quella mano tesa
a margine del tempo






martedì 21 novembre 2023

la tua voce

 

quella notte
il vento
parlava
la nostra lingua

alzando
gemiti e grida

alle ali
correva
fin troppo
se nel ventre
già crescevi
il frutto

del primo amore
ho un ricordo preciso

perchè incontro
lo stesso sguardo
a baciare in fronte
nostro figlio

non mente
il vento
portando
il seme
per altre generazioni

solo vorrei
una notte almeno
ascoltare ancora
la tua voce



***

( a Giuliana ed Enrico,
alla favola d'amore
che hanno davvero
vissuto )






lunedì 20 novembre 2023

grigio

 

affondo i passi
nella brughiera
di mattina

silenzio intorno
quel tocco di vento
appena
a sollevare
stracci di nebbia
se di torba sospeso
rimane l'umore

grigio
nelle pause d'arbusti
anche il sentiero

poi fitta di luce
alla siepe brilla
di bacca un sorriso

vivido
come a giorni incolori
il richiamo
del tuo viso





domenica 19 novembre 2023

soltanto lei

 

notturno
ai fanali
per una donna
in posa

alle labbra
tocco di luna
sulle gote
cipria di stelle

occhi tremuli
in pellicola
e
quei battiti
al vetro
il sonoro
di noi farfalle
in volo

già in macchina
il racconto d'una vita
al traguardo

ma cosa diceva
l'ultimo fotogramma
nel suo sguardo

rotolando via la bobina
sul nastro d'asfalto
nessuno poteva

se accendere 
ogni curva 
un brivido a pelle 

soltanto lei sapeva




sabato 18 novembre 2023

insonnia

 

la notte che rimango
fisso al balcone
di sotto confabulano
forse ubriachi al ritorno

poi il tutto si compone
in silenzio
salvo la fontanella
al soffio

preciso un pianto dirotto

infine il verso all'alba
dell'allodola che chiama
rispondendo la campanella
delle monache ai salmi
sessione matutina

con altre madonne e santi 
all'ennesima giravolta 
nel talamo in solitaria

ecco devota insonnia
avendole provate tutte
tisane pasticche
pure a gocce

conviene farsi l'amante
peggio una moglie
tu che dici


venerdì 17 novembre 2023

tutto passa

 

lungomare
solo nebbia
un freddo
baveri alzati
a passeggiare

un attimo sul pontile
poi al caffè
tisana calda
sfogliando
sopra i tavoli
il giornale

brutte notizie
in culo
al mondo
già alza la voce
l'ubriaco di turno

e tiro le palle
al bigliardo
da solo
finisco la tazza
esco sul marciapiede

coprendomi alle folate
d'un vento a raffica
che sogni d'estate
ultimi ramazza

all'angolo
nudo
vacilla
il ricordo
ma è sul crocevia
che la folla
di tormenti
impazza

giallo
occhieggia
un semaforo
come a dire
tutto passa





giovedì 16 novembre 2023

infuso di sogni

 

spicchio di luna

nell’infuso di sogni

da sorseggiare in veranda

vista tramonto sulla collina


con il rossore di donna

in tinta

nel profumo di labbra e corolle

in fiore


poi coprendo le spalle d’ombra

adagiata sul cuscino di nuvole

velo di stelle in fronte

ecco la notte

dai silenzi in bocca

salire in scena


e d'amori che ho taciuto

quel sospiro alle fronde

appena





mercoledì 15 novembre 2023

compieta

 

questa sera
riemerge dalla nebbia
limpida e chiara
al rintocco
di compieta

e torno
su via Leopardi
uscendo dal portone
dove assale il passato
di ruggine e tarli

t'aspetto in osteria
compagno antico
con la voglia di far tardi

dalle scalette risalendo
il vicolo maestro
di tanti giochi
lasciati sul muretto

l'orto è asfaltato
come la nostra giovinezza
perduta per strada
a far male
le distanze

ora dalle coltri
esce un arcobaleno
in piazzetta
sul tramonto
prima che la notte
divori al desco
i suoi avanzi

così le ombre commensali
elevano un calice
per chi è andato
avanti

e le monache
hanno finito
i salmi

noi due in panchina
i sogni




martedì 14 novembre 2023

certe voglie

 

mi accomodo al camino
solitudine a fianco
e fuori
un gran silenzio

ma a questa casa
non mancano rumori
scoppiettando la fiamma
come al calore
sale quell'odore di legna

ascolto pure dalla cucina
borbottare la pentola
ogni tanto battere
il pendolo
ed andiamo avanti così

tarli d'armadi
o topi a rovistare
in soffitta
ultimi ospiti
d'un'epoca
rimasti

dopo la minestra
salta la gatta
sulle ginocchia
e facciamo notte
alla pipa
altri sogni
alla tv
sempre gli stessi

adesso rimetto al portone
duro catenaccio
ma prima butto uno sguardo
sulla via

foto di sempre
il deserto
sotto le stelle
la luna a picco
sul campanile
altri gatti che chiamano
e
coda dritta uscendo
risponde la mia

a letto avrò da pedalare
certe voglie
anch'io



sabato 11 novembre 2023

al caffè dei tigli

 

spuntino a volo
o all'apericena
t'aspetto ancora
al caffè dei tigli

con la minigonna
tacchi a spillo
o sandali
di vernice rossa
girocoscia

meglio stivali
piovendo
quella volta
di corsa
che ho raccolto
la tua borsa
mentre scoppiava
il finimondo

un temporale d'estate
il fulmine a colpire
dentro

e già scappavi
in fondo al viale
dove fiorivano i tigli
nel tempo d'amare




venerdì 10 novembre 2023

una notte come questa

 

cortigiana
quella luna
ai fanali stanotte
alzando sottana

quanto mi fissa
e di nuvole a tendina
ammicca la velina

non sto al gioco
e passo in osteria
a bere un poco
così al bicchiere
della staffa
mi scappa
pure un vaffa

al buio
esco dopo
sul marciapiede
discorrendo da solo

certo che le ombre
mi seguono
se le muovi tu
ma non ci casco più

adesso basta
ho perso fantasia
per una notte
come questa

quando cadono comete
e bagliori confondono
nostalgia

sarà al solito il camino
del vicino che in alto spara
dardi infuocati
bruciando legna
a tutta caldara

poco importa
se pietre lucenti
lasci cadere dalla volta
per far sognare
poeti e amanti

la pipa magari accendo
per un verso
di rimando



giovedì 9 novembre 2023

sollievo

 

inutili
rimpianti
son gelati
stanotte
sulla rete

come fiocchi
bianchi
nastrini
lucenti
alle prime luci
d'alba

con i riflessi
che ballano al vento
e certi silenzi
rappresi

a confine d'orto
fisso
quel pioppo
che sale nudo
ad un cielo plumbeo
danzando
voli di stormi

un crescendo 
di migrare

curva per strada
quella vecchia
nasconde
mezza fascina
nella gobba

l'inverno
sarà lungo
da pedalare

mentre ti guardo sulla mensola
che sporgi in foto
nonostante la polvere
un sorriso
da luminare

e sulle ferite che porto
dentro è già sollievo


lasciami in pace

 

vento
stai andando forte
ma lasciami in pace

vai a giocare
sulla piazza
a carte
o nei vicoli a perdifiato

ho bisogno
qui in panchina
fronte alla valle
di ripassare
sogni antichi
come d'un belvedere
tante storie

con te
non ho più voglia
di volare
così stanco alle ali

oggi
ho solo malinconia
seduta a fianco
che ripete
le voci d'un tempo
quelle grida lontananti
di gioco e allegria

ma tiri certi scherzi
tra i baveri
folate a spingere
se già cado

come sono di tormento
le carezze che muovi
sui capelli
a raffica negli occhi

allora monta una rabbia
di chiudere tutto
non pensare più a niente
saltare via con te
di sotto




mercoledì 8 novembre 2023

se c'era vento

 

certe sere
che mandavo il camino
a tutta caldara

se c'era vento
faceva fumo
e da bravo indiano
mandavo segnali
in solitudine

con i monti alla finestra
bianco cappello
sulle cime
il cane di punta 
per uscire

un cine d'essai
a riavvolgere immagini
tanto care e mai
dico mai arrivando alla fine

riecco sul più bello
della proiezione
ululati fuori
e fischi su per la cappa

ma sarà qualcuno
a protestare in piccionaia
come l'amico al cancello
che abbaia





martedì 7 novembre 2023

olio di gomiti

 

nella bottega
senza tempo
tra filande
in tela
polvere sul tavolo
hai lasciato i segni
antico falegname

del tuo lavoro
sacro
piallando
un'anima grande

sul vicolo
dove ascolto ancora
il tuo fischio
quando mi chiamavi
e tante cose
insegnavi
maestro d'epoca
che mai dimentico

e rispondo presente
anche da vecchio
appoggiato al tuo bastone
ultimo regalo
d'un sorriso così triste
mormorando

è solo
un pezzo di legno
tanto olio di gomiti
lucido ai nodi
sempre usando
di famiglia il decoro

oggi quante lacrime
al tuo nome
che stringo fiero
sul manico




il mare disteso a fianco

 

era il tempo

delle cavalle gravide

al piano

come l’erba alta

copriva il ventre

e la stagione decisa

cresceva nei fiori


sui passi saliva

lungo macchie di faggi

un odore di semina

che gonfio alle labbra tue

portava richiamo


e non bastava il fieno

alle bocche

di mandrie

alle mie voglie

da sfamare


ricordo

la capanna di felci

dove la caccia

era alla prima volta

e se il vento

ripeteva il fruscio

di carezze e sospiri

nel sussurro tra i rami


d’una voce alla fine

dell’amore

sento quelle onde

ancora nelle carni

d’estasi vibrare


avevo il mare

disteso a fianco







lunedì 6 novembre 2023

finimondo

 

oggi il vento
bussa alla porta
mette lingua dappertutto

a sfogliare sul tavolo le carte
gonfiando le tende sul corridoio
rovistando pure in soffitta
maledetto ficcanaso

un attimo sembra calmarsi
viene vicino
mi sussurra a letto
scivola via di sotto
e lo ascolto nell'orto
discutere ai panni
di traverso
ma il trambusto
è giù nei vicoli
dove all'arrembaggio
scatena un finimondo

vasi rotti
sdentata la persiana
come la vecchia
che chiude tutto

all'alba infine
galoppando dai balconi
sopra i tetti
saltano via altri coppi
come certi ricordi
che tenevo stretti

quando mi tocca
raccogliere sull'uscio
d'un giorno storto
la gatta impavida
che era scappata
in amore

figurati
che si strofina addosso
e beata alla ciotola
dopo ronfa tranquilla

mentre sono qui
sul divano insonne
tra i cocci
d'una vita sparsi


il mare sul cuscino

 

non fiatare
ti prego
rimani in silenzio
ma è inutile
discutere con il vento

mette lingua
dappertutto
e poi volevo ascoltarlo
un poco
non così forte

è libeccio che tira alle finestre
fischiando giù nell'orto
e mentre scrivo
mena i tuoi panni
sul filo
come queste parole
in riga

così esco all'aria calda
mettendo anch'io le ali
per vicoli da scendere
fino al porto

ed è come ritrovare
un amico con cui parlare
sedendo noi due
al solito posto

io e il mare
davanti
con le onde che salgono
sul molo
tante cose da dirci
pure urlando
in tempesta

ma so aspettare all'alba
che si calmi
per sentire il sussurro
quella carezza prima di dormire
rientrando nella stanza
dopo uno sfogo di rabbia

e torna il giorno sulle carraie
con le voci
che non avevo mai conosciuto appieno
se dormivo
fianco a te sereno

stringendo adesso solo un cuscino




domenica 5 novembre 2023

il mio pensiero libero

 

sotto ombrelli di cortesia

nascosta poca gente

senza fiori in processione


almeno rabbia

stringano le mani

non compassione


partirò un mattino di pioggia

che alle lacrime già avanza


scappando via

da tante parole

che vengono di circostanza


come da veli neri

e volti finti


pure da quel prete

con i suoi discorsi facili


e da questa vita mai chiesta

venuta per caso d'atomi che si uniscono

e che ora di polvere finiscono


voglio che sia dispersa

dalle tue mani al vento

sulla valle

così lontano da vermi di putredine

scalerò il cielo tra le fiamme

come un tempo eroi antichi

salivano sopra carri alati di fuoco

verso le stelle


solo chiedo queste pagine

accanto all’urna


tu sai che non è vuota

del mio pensiero

libero




giovedì 2 novembre 2023

il mare di sempre

 

ritrovo il mare
di sempre
questa sera
che ho voglia
di camminare
da solo
in battigia

a raccogliere
i tuoi sassi
colorati
e quel silenzio
alle spalle
parlando
solo il vento

metti poi sul pontile
una pallida luna
finito il tramonto

e siedo naufrago
al di là delle onde
in panchina

alzo i baveri
a nascondere freddo
accendo una paglia
per compagnia
e sono dal tempo
vinto

quando miro
spiagge deserte
d'una vita
e barche
alla fonda

risalgo in macchina
vecchio di tanta strada
che al volante
non reggo più distanze

ma sento preciso il confine
come un gabbiano
che ha smesso
di volare
becco tra le piume




nei passi d'un ritorno


quel vento mette le ali
giocando alle foglie 

mentre in panchina siedo 
con la malinconia a fianco

stamani sono venuti operai
a raccogliere tanti ricordi
caduti sul viale
dove comincia a far freddo
e l’autunno inganna

nel tepore d’un affetto 
reciso alla prima nebbia
sento brividi addosso
già di lontananza
che un maglione non serve

come quel tappeto giallo
nei passi d’un ritorno
steso al cancello



 

nelle stanze del tempo

 

d'una casa vecchia
a spalancare
porte e finestre

ascolto
nelle stanze del tempo
il fiato e l'abbraccio

sfogliando ricordi
al sole
che penetra
il mio cuore

dai quadri intorno
le donne
che ho amato
fanno coronarie

come splende ancora
negli occhi tuoi
fulgida la devozione
e non c'è polvere in cornice
che tenga

sorreggono mura antiche
la mia stessa spina dorsale
e la nostra storia
colonne portanti

uscendo in giardino
miro alle piante
che hai lasciato in riga
se possiedo le radici
dentro

mentre siepi fedeli
custodiscono sacro
il silenzio

discorre solo il vento
scappando al cancello
pure un lamento

ma tutto si compone
alla targa con il tuo nome






quando è ora

  la vecchiaia è come sedersi ad aspettare   piegato il senso della vita sulle ginocchia   e la sera mirare gente che scappa ma non raggiung...