lunedì 6 aprile 2009

dolore

 

sono seduto sull’uscio della nostra terra
ad ascoltare il dolore di questa gente muta
che ha tra le macerie riposto ogni parola
e nello sguardo curvo interroga il vuoto intorno

non c’è pietra più spaccata del mio cuore
e i segni della rovina sono impressi nel viso
negli occhi senza lacrime
nelle mani nude che scavano dentro la disperazione
fino a notte cercando senza sapere
trovando sempre più miseria

e ti senti nelle ossa la stanchezza a picco
per una vita spesa nei campi
quando offesa dentro
la campagna con le distese e le valli fino ai monti
tutto è stato cancellato dalla cieca sorte
che ha segnato a duri colpi altri confini

ancora a un bastone ha obbedito la mia gente
e riverse dalle case senza più mura
dalla mente senza più pareti
sciamano queste anime in fuga dalla materia








robba finta

  la sarta del borgo se n’è andata ancora fissa sull’orlo d’una vita a piccoli passi giù nel vicolo uscendo di bottega solo ieri t’inf...