consumando ruggine
i cardini al cancello
sento cigolare nelle vertebre
il tempo
adesso che le stagioni
e tante sono trascorse
alla schiena
d'un lampo
scatta il brivido
stasera al parco
quando tra mucchi di ricordi
ad ingiallire
giocando un tempo i figli
oggi scappano nipoti
rincorrendo il futuro
che non vedrò
più arrivare
e qui da solo in panchina
ormeggio stanco
lo scafo rotto alle bufere
albero spezzato
come strappate le vele
indomita però la voglia
di scendere in campo
anche con l'affanno
così stacco le catene dal molo
questa vecchiaia opprime
e magari affondando a largo
mi metto ancora sulla distesa
controllando il timone
ad indicare la rete
se un bambino ride
quando cado
non sa che la vita
ci ha già fregato
la partita
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