Bisogna avere il caos dentro di sé per partorire una stella danzante (Friedrich Nietzsche)
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le notti di luna piena
ricordo le notti che in mezzo a quel mare venivo a cercarti sulla barca tanti ricordi ognuno il remo a spingere un legno solo da timone...
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stanotte bussi alle pareti ancora più forte salendo di corsa le scale ripide al tormento quando con me rincorrevi il tempo delle favole ...
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nudo sulla piazza vuota il nostro sogno d'estate e dalla torre il colpo di grazia a rubare l'istante preciso il brivido alla sch...
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al di là dell’orizzonte ci saranno altre terre come dopo il cielo pure nuovi mondi ma io vorrei seminare come il vento la tua valle fior...
dico quanti, ma quanti sono partiti, dal buon Armindo, a Franco che mai dimentico e son passati ormai 14 anni, li rivedo tutti nel dolore e nel rimpianto, dal buon Giuliano di Vecciola, al Battista di Foce, a Mario da Cimarella, Annio e Michele due bravi medici, e Giampaolo ed Elisa miei colleghi di distretto, al caro Enrico e Giuliana, pure ad Antonio come Artemio ed Ennio, un esercito di miei cari carissimi fratelli di sangue e pensiero, è che mi volevano bene, e piango, sì, piango ....spendo un ricordo a parte per Olindo e sua figlia Luisa che ben pochi ricordano, come Fofo e Paolo di recente partito, per non dire di Renzo e Vincè, antichi guerrieri d'imprese bibliche , Alberto alla chitarra, madò ma quanti bussano alle tempia, stasera che piange anche il cielo di lacrime, ho una bufera addosso...
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