m'affaccio sull'uscio
ogni tanto a mirare
nella nebbia
ma d'aria fredda gira
soltanto un sogno
lento il fiocco che scivola
e muore
non posso raccogliere
altri ricordi d'un inverno
scarnito fino all'osso
c'è un sacrario di resti
giù nell'orto
pietoso il velo
di medaglie bianche
e nastrini sulla rete
al gelo
qui si combatte la solitudine
al camino stanotte
sparando scintille
su per la cappa
anche la pipa fa la sua parte
meravigliosa questa tua poesia, malinconia e dolcezza che riesci a descrivere con immagini bellissime. Caro amico, voglio augurarti buon tutto, e non solo buon anno. Che le cose ti siano sempre lievi e serene, ciao Virgi ! Livia
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