mercoledì 2 aprile 2025

povera gente

 

mancava la corrente

mentre nevicava

e guardavo fuori

a lume di candela

dai vetri sull’orto


poi tornavo alle tue mani

sulla madia

che impastavano

biscotti


allora

c’era pace nel cuore


oggi

torno in periferia

nelle stanze d’ operai

cassaintegrati

dove ascolto

discorsi d’europa

e ragioni di crisi


senza confini

altri padroni

chiedono ai popoli

di stringere la cinghia

la povera gente risponde al bastone

con il mutuo impasta speranze

e vivaddio

siamo cittadini del mondo

globalizzato


ma senza pace

mi rivolto nel letto

pensando ai figli

disoccupati

senza futuro


guardando fuori

di notte

palazzi in fila

di povera gente

che dorme da sempre


e qualcuno disegna

nell’ombra

una stella

a cinque punte




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