non ci sono più voci
nel vicolo
abbandonati gli orti
rimangono solo i gatti
e lucertole fisse
sul muretto a guardarti
cerco al portone
di via Leopardi
quell'immagine
per sempre
e poi a cena
faremo tardi
se non c'è più
la tua voce
a chiamarci
scappo sulla piazzetta
da casa di Dalia
e Nietta
al rifornimento
di Damaso
è passato un secolo
se alle campane
rintocca il vespro
e un cielo di rondini
mette l'arcobaleno
erano stagioni del cuore
che nascondo
oggigiorno
che andiamo di fretta
come Don Curzio
sulla cara motocicletta
la tonaca tra le gambe
il prete di San Venanzo
con tanto fumo dietro
che ancora appesta
così è rimasta tra le righe
tanta nebbia
e la memoria vacilla
però una cosa
rimane impressa
là sulla curva del cimitero
torneremo ad abitare insieme
non è solo una promessa
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