mercoledì 28 agosto 2024

sull'isola di carta

 

vado sull'isola di carta
alla forbice
di pagina in pagina
per un racconto
così lungo
 
è casa mia
aperta al sole
al vento
alla pioggia
di lacrime
o inchiostro che sia
 
sacra d'un vissuto remoto
per il domani
quanto basta
 
l'uscio aperto
cuore e finestre spalancate
tetto a cielo libero
 
vivo sulle sponde
del mare che trastulla
dell'onda che culla
di quel poco alla terra
che chiedo o di nulla
 
se frutti di pesca
l'acqua d'un temporale
sono arte povera
d'arrangiarsi a tavola
 
e poi un nido di gabbiano
la carezza d'una rosa
improvvisa tra le pietre
non che m'aspetti
altre sorprese
 
magari un arcobaleno
in rima di sereno
 
manca una regina
è vero
se alla donna mia
ho issato una vela
sull'albero in giardino
 
punta rivolta
alla stella più vicina
quando la notte arriva



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