venerdì 28 febbraio 2025

quanto fa male



al bivio la strada bianca
davanti più stretta
portava solo polvere 
e rovi sull’argine
che scendevano
graffiando 

ci siamo lasciati muti
perché il silenzio faceva meno male
di tante discussioni

ma stasera che mi volto indietro
sull’asfalto duro d’interessi e nero  
dove corrono tutti
scappando via
sento dentro il dolore
d’averti lasciato solo

d’uno scatto
il cavallo più giovane
al bastone s’era ribellato

il tuo ormai vecchio e stanco
portava il peso di questa solitudine
che adesso curva la mia schiena

e quanto fa male



*

(a mio padre oggi , dopo 35 a. dalla sua scomparsa, posso ancora in silenzio dimostrare rispetto inchinandomi consapevole della mia insufficiente presenza , del mio voler bene senza dirlo, restando muto e inerme...non sono stato capace di farmi sentire figlio , e lui capo chino sguardo triste ma pulito sempre come la sua fronte alta, se n'è andato senza mai dire la maledetta storia di sua mamma e di mia nonna mai conosciuta, non me l'ha mai raccontata conoscendo le mie reazioni...non ha mai reagito perchè altrimenti avrebbe distrutto la nostra famiglia una seconda volta, dato che la prima ci ha pensato un barbaro criminale destino a colpi di mitra scagliati da una belva assetata di sangue davanti casa, quando nel '44 c'era un paese intero allo sbando in mano a bande di assassini che si coprivano di colori, ma l'unico colore era di sangue...caro padre oggi è inutile chiederti perdono se sono scappato via davanti alla tua faccia scura, sempre triste e cupa, ma cosa potevi mettere su se non altro dolore altra tristezza, sei stato come mio nonno condannato da una saetta, e sono cresciuto dentro una famiglia che ha dato il sangue, e quanto lavoro e quanti sacrifici senza la donna che dirigeva tutto, Emma, donna eroica e immolata , e così finirò i miei giorni ricordando la tua resistenza e l'alto e nobile esempio, quando colpito d'un male hai fino alla fine dimostrato dignità e fiera ostinazione sulla strada del bene, dove non ci si arricchisce se non di fede ideali puri e nobiltà d'animo, spero solo d'incontrarci , dico solo questo, io che non credo, ma al tuo esempio io credo, l'ho vissuto e troppo tardi l'ho capito...in silenzio qui piango, padre, ancora una volta sulle tue spalle che hanno portato tanti e tanti pesi e pene dure, non ho mai saputo dire ti voglio bene, ecco tutto il mio più profondo dolore, finendo di scrivere e vivere .
 

sulle pagine amare per me di annunci di tipo mercantile e consumistico, parlo di questo internet pieno zeppo di miserie e scarichi fecali immondi, posto la mia lettera a mio padre che è stato e rimane un monumento d'eroismo assieme a sua madre e mia nonna, che posso fare, sento di lanciare il mio messaggio per sempre, e quanto vorrei urlare e scriverlo a pieno titolo ovunque, perchè anche l'eco insegna e la storia è ormai quell'eco remota della mia famiglia, ora basta, solo silenzio, ossequio inchino rispetto, non le solite parole, ma il dolore elevato a laica preghiera e all'ennesima potenza dentro, perchè lui possa raggiungere quel cielo dove si era rivolto per raggiungere la santa e eroica madre, la mia cara nonna che mai ho conosciuto, a queste due anime grandi e straziate che possa concedere pace qualcuno che si chiami o no dio...

martedì 25 febbraio 2025

cinque minuti

 

sembra un mare
quella nebbia che sale
a confondere
le onde per via
 
mentre ascolto
naufrago sul ritorno
voci lontane
d'osteria
 
e dietro
più nulla
 
com'è bello allora
accostare
al fianco d'un vicolo
tutto spento
e soffici
tra quelle braccia
remando silenzio
puntare come una volta
la luna
 
che a tratti scopre
in mezzo alle folate
quel brivido
al balcone
dove affacciava
la mia preferita
ogni volta passione
 
inutile rimpianto
d'anni in fumo
ma accendo
un'altra paglia
 
cinque minuti
d'illusione
addosso una voglia
 
  

sabato 15 febbraio 2025

in cerca della luna

 

mi collego alla notte
per scaricare certe ombre

sono onde di memoria
che navigo in linea
mano sul topo
nick d’avventura

apro le pagine dei sogni
o le porte del tormento
quando ti cerco

ma i gatti giù nel vicolo
sentono meglio la luna

e davanti al suo schermo
sai quante storie hanno
a spasso per i tetti 

m’aggomitolo al tubo della stufa
fa freddo

fisso un ragno
di ghiaccio ai vetri

sulla strada è tutto fermo
non c’è connessione


venerdì 14 febbraio 2025

l'Ora Prima

 

cominciando 
sul confine
sbadiglia l’alba
alle persiane
e va l’ultimo gatto
per strada
 
sulla porta
annusa la ciotola
e saltando l’orto
fa lo stesso il mattino
sul tappeto di rugiada
 
primo riflesso
al giro d’isolato
ma è un villaggio
ancora morto
 
quando suona
l’ora prima
dalle monache
in orazione
 
rispondono
lo spazzino
e l’ortolano
non per rima
ma colazione
 
già al caffè
si fa l’appello
parte la corriera
e nell’aria ascolto
dal piazzale
fuori porta
il coro più bello
 
un intero stormo
sul viale del tornello
tra i rami sospeso
come pronto ai salmi
 
è che non dormo
ma cantano così bene
dice il prete
sfogliando il salterio
 
io di volar via
un desiderio
 
 

giovedì 13 febbraio 2025

l'indirizzo

 

a destra sbanda
a sinistra naufraga
il vecchio bacucco
sulla piazza
 
incerto al bastone
tornando dalla spesa
trascina pure gonfia
la busta di plastica
 
non basta la mattina
a raccontare una vita
alla gente stanca
che non cerca in panchina
la solita lagna
 
bradipo perfetto
misura i gesti
le parole

ora accende la pipa 
caricando il tabacco
a stipare un bel sospiro
e comincia a raccontare
 
però minaccia pioggia
e vorrei accompagnarlo a casa
se copre l’arto finto
sotto il pastrano
 
poi cosa farà
ai fornelli
dio solo sa
 
infortunio sul lavoro
un altro disgraziato
da pensione
 
abita in solitudine
e a tutti fa una gran pena
ma chi se ne frega
è l’indirizzo generale
 
annuisce anche il postino
 
 

lunedì 10 febbraio 2025

la direzione giusta

 

fiumi di parole
sparse sui tavoli
tra bicchieri in fila
sopra carta oleata
 
nei fumi d’ideali e tabacco
stanca sedevi
alla fine d’una giornata
 
con quella ciocca ribelle
che stringevi sudata
tra i capelli
m’hai dato uno sguardo
 
ci siamo innamorati
alla stessa sezione di partito
mozione respinta 
dalla direzione sul palco
e chi se ne frega
se alla fine avevo te
tra le braccia
 
uscendo al freddo della notte
quell’inverno
solo una coperta
in macchina
ma stavolta la direzione giusta
 
 

al mercatino

 

cammino presto al mattino
tra bancarelle curiosando
e piccole botteghe

quando c’è poca gente
al mercatino 
seconda domenica
del mese 

quadri monete orologi
monili d’antiquariato
richiami dal passato
sui banchi
un’altra epoca
in mostra
 
la rassegna
finisce ai vicoli
in gola
poi sul bancone
del vecchio caffè
che d’antichi sapori
fa scuola
 
e come ti stavano bene
quei baffi alla crema 

il gusto d'allora
e già in macchina
un desiderio
a vapore


a momenti

  ti vedo arrivare sulla rena tutta sudata   basti scalza per farmi venire una voglia figurati la gonna a portafoglio   il primo per la pass...