Bisogna avere il caos dentro di sé per partorire una stella danzante (Friedrich Nietzsche)
martedì 25 febbraio 2025
sabato 15 febbraio 2025
in cerca della luna
mi
collego alla notte
per
scaricare certe ombre
sono
onde di memoria
che
navigo in linea
mano
sul topo
nick
d’avventura
apro
le pagine dei sogni
o le
porte del tormento
quando
ti cerco
ma i
gatti giù nel vicolo
sentono
meglio la luna
e
davanti al suo schermo
sai
quante storie hanno
a spasso per i
tetti
m’aggomitolo
al tubo della stufa
fa
freddo
fisso
un ragno
di
ghiaccio ai vetri
sulla
strada è tutto fermo
non
c’è connessione
venerdì 14 febbraio 2025
l'Ora Prima
cominciando
sul confine
sbadiglia l’alba
alle persiane
e va l’ultimo gatto
per strada
sulla porta
annusa la ciotola
e saltando l’orto
fa lo stesso il mattino
sul tappeto di rugiada
primo riflesso
al giro d’isolato
ma è un villaggio
ancora morto
quando suona
l’ora prima
dalle monache
in orazione
rispondono
lo spazzino
e l’ortolano
non per rima
ma colazione
già al caffè
si fa l’appello
parte la corriera
e nell’aria ascolto
dal piazzale
fuori porta
il coro più bello
un intero stormo
sul viale del tornello
tra i rami sospeso
come pronto ai salmi
è che non dormo
ma cantano così bene
dice il prete
sfogliando il salterio
io di volar via
un desiderio
giovedì 13 febbraio 2025
l'indirizzo
a destra sbanda
a sinistra naufraga
il vecchio bacucco
sulla piazza
incerto al bastone
tornando dalla spesa
trascina pure gonfia
la busta di plastica
non basta la mattina
a raccontare una vita
alla gente stanca
che non cerca in panchina
la solita lagna
bradipo perfetto
misura i gesti
le parole
ora accende la pipa
caricando il tabacco
a stipare un bel sospiro
e comincia a raccontare
però minaccia pioggia
e vorrei accompagnarlo a casa
se copre l’arto finto
sotto il pastrano
poi cosa farà
ai fornelli
dio solo sa
infortunio sul lavoro
un altro disgraziato
da pensione
abita in solitudine
e a tutti fa una gran pena
ma chi se ne frega
è l’indirizzo generale
annuisce anche il postino
lunedì 10 febbraio 2025
la direzione giusta
fiumi di parole
sparse sui tavoli
tra bicchieri in fila
sopra carta oleata
nei fumi d’ideali e tabacco
stanca sedevi
alla fine d’una giornata
con quella ciocca ribelle
che stringevi sudata
tra i capelli
m’hai dato uno sguardo
ci siamo innamorati
alla stessa sezione di partito
mozione respinta
dalla direzione sul palco
e chi se ne frega
se alla fine avevo te
tra le braccia
uscendo al freddo della notte
quell’inverno
solo una coperta
in macchina
ma stavolta la direzione giusta
al mercatino
cammino presto al mattino
tra bancarelle curiosando
e piccole botteghe
quando c’è poca gente
al mercatino
seconda domenica
del mese
quadri monete orologi
monili d’antiquariato
richiami dal passato
sui banchi
un’altra epoca
in mostra
la rassegna
finisce ai vicoli
in gola
poi sul bancone
del vecchio caffè
che d’antichi sapori
fa scuola
e come ti stavano bene
quei baffi alla crema
il gusto d'allora
e già in macchina
un desiderio
a vapore
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