martedì 11 marzo 2025

in controluce

 

non salivi più
le scale
e
la sera popolava
d’ombre
i tuoi occhi

con quella lacrima
madre a sussurrare
benedetta vecchiaia 

persa ormai la vista
per due passi che rimanevano
in sospeso
t’appoggiavi alla sedia
 
mai un lamento
pregavi e basta
 
fisso in poltrona
la tua ombra
allo schermo
stasera che non ascolto
più il pendolo
fuori i rumori
e dentro il vuoto
 
mi stendo sul divano
e ripasso muto
il sottile confine
tra una rabbia addosso
e la voglia di sparire
 
il neon di sotto capisce
il semaforo che lampeggia
all’angolo stupisce
per come è ridotto
senza direzione
il vecchio in controluce
 

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