mercoledì 24 settembre 2025

la tela del ragno

 

è quell’edera
che non smette d’abbracciarti
salendo fin su al tetto
con le nuvole di cortina
e un povero camino
che sbuffava allora
per quanto il vecchio
oggi in salita
 
arrivando qui
alla casa d’un tempo
che mi ristora
come ricovera
se basta solo fissarla
alle finestre chiuse

pure al portone
coperto di ragnatele
già sento odori di cantina
mentre salgo le scale
senza il tuo corrimano
e un batticuore assale
 
l’affanno scoppia nelle stanze
che d’abbandono fanno eco
e non c’è voce
al tormento
padrone il silenzio
pedalando sul corridoio
un puer sul triciclo
a scappare dalla vita
 
ecco 
dietro le tende
no
non mi nascondo
ho fallito l’assalto
e la gloria mai raggiunto
 
mi difendo sul divano
dalla tela del ragno
che tesse il racconto
e nel buco s’infila
 
come in culo al mondo
questa penna
che ha finito di scrivere




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