giovedì 23 ottobre 2025

in viaggio

 

è scappato un sospiro
in gola a quel vicolo
forse vento a salire
 
e nell’attesa d’alba
prendo le valigie
scendo in strada
 
profumi dagli orti
silenzi più cari
indovino piano
assaporando il mattino
dai calici di rugiada
 
e nessuna voce
lungo il cammino
a cominciare dalla tua
che non ho più sull’uscio
 
mi volto indietro
all’angolo del passato
quando ho l’affanno
raccogliendo quell’attimo
in foto
 
e lo scatto all’obiettivo
impressiona il negativo
di questa vita sempre
in viaggio
 
proseguo lungo le mura
del convento
alla prima campanella
che tirano anche le mie corde
in gola
 
sono in ritardo
per prendere il futuro
e non ho la coincidenza
così mi fermo al caffè
che apre di buon’ora
 
la macchina a vapore
mette di buon umore
in tazzina
come il buon giorno
dal giornalaio
 
passato già l’ortolano
l’appunto è quello giusto
sul diario
 
perché segno tutto
dal finestrino
scorrendo via
 un paese
 
quando negli appunti sul sedile
il vecchio fa finta di dormire
eppure scrive
 
ad esempio
qui va tutto bene
la casa a posto
pagato il conto
a riportare le cifre
anche la seconda data
 
d’accordo
solo un gioco
se ogni volta
che parto
è morire dentro
un altro poco
 
e il vecchio postino nella cassetta
lascia sempre la stessa lettera
tua d’un secolo trascorso
 
è che sono tutti andati
al piccolo cimitero
dove non bastano loculi
stavolta mi prenoto
 
e nella lista da fare
prendo solo cose in cima
senza arrivare mai
all’eterna tua domanda
se ho dato acqua alle piante
 
ma sono finite le rose
tra le ortiche
aiuole di sassi
nella terra secca di rimpianti
spariti i sentieri intorno
coronarie senza sangue
 
come te lo devo dire
che la solitudine oggi
uccide
 
 

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