venerdì 17 ottobre 2025

la campana sul vespro

 

sparire all’angolo d’uno sguardo
quando non mi vorrà più
il tempo bastardo
 
come stasera che di nebbia
non c'è ragione
e sotto le coltri
per quanti attimi assieme
di flash o già visto impressiona
 
così noi andiamo 
di vuoti a rendere
nei fiati raggrumati
nelle voci frantumate
dentro il silenzio
che percuote
la campana sul vespro
 
il mistero
nei fumi d’incenso
nelle vacue orazioni
al turibolo
perché all’organo
veniva la preghiera
ma uscendo sul sagrato
stavi già scappando
nei vicoli
 
era il tempo
d’un bacio a volo
sfiorando l’idillio
o il ridicolo
adesso sul campo
tra ghiande
e crisantemi
composti in cera
urlo muto
ti voglio bene
 
il cardine di ruggine
però risponde male
all’eco ferisce
ed esco in lacrime



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