sabato 18 ottobre 2025

per dio e la patria

 

questa è la notte che non dormi
con tanti rimorsi a lacerare le carni
 
come alle pareti ballano ombre
e negli armadi saltano tarli
 
prima dell’alba
cominci ad alzarti
e pantofole di traverso
sul corridoio inciampi
per quanti fantasmi
sono lì ad aspettarti
 
nel colmo di silenzio
rigiri le carte
d’un diario mai stanco
e del racconto
senti allora i fiati sul collo
 
farà freddo fuori
non basta sulla seggiola
il pigiama
nemmeno l’inchiostro
per una sola metafora
 
quando ferite antiche
nell'ovatta di nebbia
certi ricordi di famiglia e sangue
a far la fila sul portone
 
è lì che si combatte
per dio e la patria
 
intanto
s’approssimano
chiarori
con i canini di fuori
altri incubi all’assalto 

e non basta quell’attesa
giurata in canna
tremando sul manubrio
la lampada
perché non sai
chi è più ladro 

se il domani incerto
che non passa
o la morte precisa
che arriva
 
sempre stringendo
altre valigie per strada



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