domenica 30 novembre 2025

siamo soli al mondo

 

una riflessione banale 
stasera
non mi segue nemmeno un cane
sepolti due
indietro 

una lacrima o il turgore
dal selciato nella nebbia
che sbatte tra le ciglia
come quei fanali che piangono
gialli a tendina
e con sodio a risparmio
 
scappo dal mondo
a quest’ora
odiando rumori e la gente
che accelera all’angolo
 
mi fermo sul muretto del rimpianto
come chiamo il posto
dove rintano desideri antichi
tormenti d’epoca
insomma dove nascondo la mia ombra
e della tua rimangono solo pietre di muffa
 
nel dejà vu la circolare risalendo al colosseo
e la piramide già superata
m’accuccio al finestrino

ricordo quella mano alzata
alla fine d’una storia
davvero mi volevi un gran bene
eri innamorata
 
ed io invece sulle rotaie del destino
perso quella notte
di pioggia esagerata
se in fondo il pianto
lavava eccome
urlando il tuo nome
magari un poco ti volevo bene
 
sono lì a piedi 
dall’università a casa
scendendo dal Verano
sulla tiburtina
mentre ripasso 
le nostre facce in riga
aspettando il domani
sotto la pensilina
 
ecco la città sui viali
quella di sempre
per innamorati
se il lungotevere
fino all’isola
ha gli stessi gabbiani
non più le nostre ali 

i voli dal castello
sul fiume
spada tratta
d'angelo implume

pure san pietro e tutto il resto
magari il ponentino
e la pizza a trastevere 

mi manchi
mi manchi
ripete sui ferri
il convoglio 

dal vagone in fondo
la tua mano ancora alzata
a salutare
e siamo soli al mondo


  

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