stanotte
al suono di fisarmoniche
e violini gitani
m'accosto ai falò
accesi sotto la luna
mentre ballano donne
tra fiamme libere
a bruciare le voglie
e scalpitano cavalli
alle corde mai domi
come per tanti viaggi
fremono di bagliori
intorno ai carri
bevono e cantano i vecchi
offrendo un bicchiere di compagnia
se cercherò ad ogni ruga
storie di coltelli
un poco la poesia
e il racconto va
più del fuoco
fino all'alba
nella lingua
magiara
d'avventure
e quanta strada
in giro per il mondo
a sfogliare
il vento delle steppe
pagine più belle
e mai scritte
per ritrovarmi
al mattino
viaggiatore
alla brace
così stanco
di terra
senza pace
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