una volta scrivevo
al calamaio intingendo
sempre e solo un nome
per quanta passione avevo
ricordo dal banco
ultima fila
quel sorriso
il profumo
sul grembiule
ammaliante
come il tuo viso
eri il primo amore
così senza una risposta
finivo dietro la lavagna
in castigo
se ti pungevo
per scherzo
col pennino
oggi sono qui
in cortile
a fissare
le piante d'un tempo
quando scolpivo con il temperino
la corteccia
nel cuore le nostre iniziali
più la freccia
che adesso mette il tempo
sorpassando un vecchio
sul cancello
dove tiravo quella treccia
in fuga
e tu a far una boccaccia
piccola strega
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