questa sera
riemerge dalla nebbia
limpida e chiara
al rintocco
di compieta
e torno
su via Leopardi
uscendo dal portone
dove assale il passato
di ruggine e tarli
t'aspetto in osteria
compagno antico
con la voglia di far tardi
dalle scalette risalendo
il vicolo maestro
di tanti giochi
lasciati sul muretto
l'orto è asfaltato
come la nostra giovinezza
perduta per strada
a far male
le distanze
ora dalle coltri
esce un arcobaleno
in piazzetta
sul tramonto
prima che la notte
divori al desco
i suoi avanzi
così le ombre commensali
elevano un calice
per chi è andato
avanti
e le monache
hanno finito
i salmi
noi due in panchina
i sogni
E' stupenda, anche se prende dentro come artigli di ghiaccio, che il cuore pare fermarsi tanto bella e triste e malinconica e straordinariamente vitale nei ricordi che bruciano di dettagli, su tutti quel muretto testimone di giochi e le preghiere mute come i sogni su panchine vuote. E l'orto asfaltato che permane solo nei profumi e quei brindisi senza sorrisi alla memoria...
RispondiEliminaHo la poesia tra le mie mani , che questa va letta stringendo la carta viva, sentendone le fibre, l'odor di stampa e poi stretta, accartocciata con forza nel pugno, a trasferirne il senso nei più reconditi arzigogoli della mia anima...Sandi
Le tue composizioni seguono il tuo volere com'è giusto che sia...la loro traccia rimane in chi le legge. A volte, egoisticamente, vorremmo condividerle ancora o più a lungo.
RispondiEliminaMa certe essenze, certi unguenti meravigliosi vanno assunti a piccole dosi, senza pensare che ci sia un domani per averne ancora, affinchè rimangano in noi e non tracimino via, corrotti come siamo e sempre meno avvezzi a farci permeare dal bello....Sandi
"silente è il dopo" cara Sandi, ma credimi, non cadrai nell'oblio, così a te dedico in silenzio e per sempre questa composizione che ti piaceva tanto, eh sì che abbiamo finito noi due i sogni, ma ogni tanto mi volto e ti penso, sussurrando grazie! , se mi hai donato un poco di compagnia, non addio, ma a rivederci...
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