era il tempo
delle cavalle gravide
al piano
come l’erba alta
copriva il ventre
e la stagione decisa
cresceva nei fiori
sui passi saliva
lungo macchie di faggi
un odore di semina
che gonfio alle labbra tue
portava richiamo
e non bastava il fieno
alle bocche
di mandrie
alle mie voglie
da sfamare
ricordo
la capanna di felci
dove la caccia
era alla prima volta
e se il vento
ripeteva il fruscio
di carezze e sospiri
nel sussurro tra i rami
d’una voce alla fine
dell’amore
sento quelle onde
ancora nelle carni
d’estasi vibrare
avevo il mare
disteso a fianco
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