lunedì 3 marzo 2025

la storia

 

quando mi prende
nostalgia
delle nostre passeggiate
faccio la sera
un giro delle mura
poi scendo piano
alla chiesa delle grazie
 
e ci provo ancora
a chiedere
la salvezza
dell’anima
ma non so pregare
 
tu eri più brava
alle formule di latino
e stavi le ore
seduta o in ginocchio
sui banchi rimasti
 
una volta ho rimediato
pure uno schiaffo
perché ridevo da bambino
 
poi l’ultima volta
quella carezza
che diceva
tutto
 
senza parlare
soltanto lacrime
e un silenzio
addosso
strozzate le parole
in petto
 
oggi sono venuto
un’ultima volta
e al portone chiuso
mi perdo
 
siedo sul ciglio
della strada
una volta bianca
ora di bitume
arida
 
qui fa testamento
solo il vento
che passa a salutare
dopo la casa del capitano
la salita si fa più ripida
galoppano i ricordi
ma quanti affanni
e tu che mi aspetti
sulla piazzetta
sempre in pena
 
solo adesso mi scappa
alla fine
quel ti voglio bene
 
sono disperato
a quella casa spenta
e un fiotto di fontanella
prepara a una notte dura
mentre s’accendono i fanali
e non esce più nessuno
per via
 
se tanto tempo fa
la gente sedeva sul muretto
e com’era bello farsi compagnia
 
ora ci sono ombre
che a fare l’appello
alzano la testa

e dopo andiamo tutti in riga
sulla curva del cimitero
alla recita d’oblio
per la storia



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