vieni
qui
sulle ginocchia del tempo
disse la vecchia al mare
e le onde ammutolirono
il vento era calato sui moli
pure le barche annuivano
mentre salivano i nostri bambini
sui
castelli di sabbia
e fiorivano le gote tue
d’una nuova pesca
se il frutto contenevi in un ventre
d’acque e amore
vieni qui
tra le mie braccia
disse il pescatore alla luna
come le sue reti bucarono tempeste
e l’argano di ruggini
nei polmoni suoi
più nulla tirava
allora correvano i nostri ragazzi dietro aquiloni
come spandevi nel cortile
profumi di bucato
e vele di stagione
adesso vieni qui
sulle mie righe
disse il poeta alla musa
e metti la parola fine
così la notte stese nere cortine
poi il filo del destino
tagliarono parche assassine
ma i nostri figli crescevano
già
uomini di barche e amori
curvando all’inverno
lo stelo tuo dei desideri
non gli occhi indomiti e fieri
Nessun commento:
Posta un commento