mercoledì 24 dicembre 2025

la sera della vigilia

 

la sera della vigilia
mio nonno restava appeso allo sdraio
con il fuoco a rimuginare pipa e ricordi
 
per strada la neve forse impastava
una voglia di seguire passi familiari
come traccia sicura d’un tema a memoria
 
lo spiffero sotto la porta saliva un brivido
e dai vetri disegni strani affaccendati sul vicolo
ogni tanto il pendolo sgominava l’assenza
ma in cucina due pentole suggerivano curiose
 
mia madre mescolava sicura
quelle tradizioni che una data teneva a coperchio
dritto il cane sotto il tavolo
a menar coda copiando le stesse emozioni
 
poi la notte
quando stavi apparecchiando
tutta l’attesa disponibile per una festa vera
 
antico natale
che ogni camino calava in gola
e il rintocco di mezzanotte rosolava sulla brace
 
a letto nascondevi un tizzone per tenere acceso più affetto
e la cuccuma sulla stufa brontolava sempre
 
allora ti stringevi addosso uno scialle di pazienza
cara mamma
 
e pregavi in silenzio
mentre fitta in penombra questa dedizione
cresceva le mie ossa
 
sopiva nell’ascolto
un sommesso cantiere
perché quelle mani stanche
conservavano serene botteghe


 
 

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