Puer Longaevus
Bisogna avere il caos dentro di sé per partorire una stella danzante (Friedrich Nietzsche)
lunedì 8 dicembre 2025
domenica 7 dicembre 2025
finestra d'inverno
a volte colgo sui tetti
al tramonto
certe tinte
le stesse tue di
rossore
come stasera
nell’attimo fugace
d’un saluto di rondini
in cielo sospeso
il battito
di qualcosa che muore
e vola il ricordo
un nome indietro
alle nostre stagioni
che richiamano
i colori d’un volto
quando crescevano gemme
ai seni
ed eri bella
così tanto di primavera
poi d’estate
con la tua pelle
fondo sabbia
e se d’autunno
ho colto quella foglia
rimane
alla finestra
d’inverno
rigido adesso
il tuo pallore
sabato 6 dicembre 2025
alla fonte antica
la navata centrale
ormai crollata
testimoni noi due
con le ombre invitate
tra banchi rimasti
e piccioni
di rimando
ad intrecciare voli
l'altare
senza crocifisso
come la campana
perduta
fa eco il silenzio
al trambusto del confessionale
dove in tanti dal bisogno
si sono liberati
non dei peccati
e le pecore smarrite
non vanno più al recinto
se il pastore trasferito
l'unico uffizio
adesso rimane
la processione
d'animali
a piedi
o alle ali
ma sempre più fedeli
dei cristiani
sono ostaggio
d'ultime pietre
pendenti dallo squarcio
quasi indulgenti
all'ultimo impenitente
la sera che ascolto sul vespro
rintocchi lontani
e uscendo sullo spiazzo
miro la fonte
antica
percossa in vena dal sisma
a raccontare come me
muta
venerdì 5 dicembre 2025
il potere della neve ( autrice Luceblu2 )
Un mondo diverso,oggi mi appare,
di un bianco abbagliante,ovattato,
scintillante.
Nevica....la mia mente
scivola inevitabilmente in un lontano
passato,in un luogo amato, che non è
questo.Miracolo della neve che tutto
copre e tutto uguaglia.Il mondo è pulito.
Vedo una bambina con le mani e
viso arrossati, fa freddo ma lei vuole
giocare.Ecco fatto, un uomo di neve
appare. Quante palle di neve ricevute
e lanciate e mille capriole con i suoi
amici più cari.
Intirizzita,con mani e piedi congelati,
i vestiti erano vecchi e logorati, correva
nella piccola cucina vicino alla grande
stufa sempre accesa.L'onnipresente nonna
affaccendata con la sua calzetta,
la spogliava,strofinava,l'avvolgeva in un
caldo asciugamano e la teneva stretta tra
le sue braccia.Inventava fantastiche storie
di principi,principesse,palazzi incantati e
amori intramontabili.
La bambina vedeva tutto questo nei muri
scrostati della piccola casa.
Quello fu il tempo più felice,quello fu il tempo
dei sogni e illusioni, quello fu il tempo dove
l'amore mi veniva donato senza nulla chiedere.
Guardo dalla finestra,nevica ancora,
la via è solitaria e silenziosa.
I rami degli alberi crollano
sotto un peso insopportabile.
Il gelo mi avvolge e non ci sono braccia calde
a riscaldarmi.- Attualmente 4/5 meriti.
solitudine ( autrice Luceblu2 )
La mia solitudine è fatta di te,
il tuo silenzio come muro dove
rimbombano le mie parole,
la mia mano abbandonata,
immobile, che non copri con la tua.
La mia solitudine è fatta di te,
dal tuo sguardo che non incrocia
il mio,dalla dura smorfia della
tua bocca che più non cerca le mie
labbra.
La mia solitudine è fatta di te,mi
mancano i tuoi abbracci,la tua
sonora risata,la tua presenza,la
tua assenza.
La mia solidutine è profonda
come il mare,buia come un pozzo
senza fine,amara come una sconfitta,
La mia solitudine è fatta di te.
lasciami il cielo
dalla volta stellata
ho
raccolto il gambo d’una cometa
lascerò
quel sogno
tutta la notte
sul
comodino acceso
nel
piccolo vaso
occupato
ancora dalle tue radici
poi sull’alba in fila
a
seguire i gabbiani
voglio
tuffarmi
dentro
l’azzurro
popolato
solo dei tuoi voli
amore
tutto
di me
hai
preso
terra
e mare
lasciami
il cielo
per
mettere
incontro
a te
le
ali
giovedì 4 dicembre 2025
u n i c a
nella stanzetta
d’inverno
all’ultimo piano
avevo lasciato
la pagina vuota
a te che bussavi
a questo cuore
invano
se non sapevo amare
un piccolo uomo
in bassorilievo
con la paura
di scalare un monumento
d’amore
e mai diventato il sogno
reale
la vita
è piatta
normale
questa pagina
contiene ancora
tutto quello che un tempo
non sapevo sussurrare
il foglio bianco
dove l’assenza
ora può libera urlare
come una volta
davanti il mare
tra le onde
bytes e tormento
a galoppare
miravo fisso
sullo schermo
quella mano lontana
naufraga e temeraria
la tua che salutava
null’altro
dal somaro
che un clik
sulla tastiera
mercoledì 3 dicembre 2025
cambia il tempo
guardo fuori
sulla strada scura
verso sera
i monti in fondo
bianco cappello alle cime
cambia il tempo
quasi piove
chiudendo le finestre
poi siedo stanco al camino
tra due salti di fumo
gomiti in poltrona
e gatta a ciambella
ma sì dormiamo
stretti noi due
a far le fusa
ascolto solo
giù nel vicolo
ultime voci al ritorno
il pianto d’un bambino
sommesso
così lontano
che la notte ci sorpassa
ora fisso ai vetri
il riflesso d’un vecchio
che si trascina in penombra
su per le scale
e tu sdraiata al tepore di brace
non vieni
lo so
non ti piace
quel freddo cane a letto
martedì 2 dicembre 2025
bisogno di me solo
delle
sue tempeste
ho
bisogno
per
caricare certe voglie
poi
della calma piatta
per
tanti silenzi
che
ho dentro
non
sono più andato al mare
senza
te
dalle
nostre stagioni
fuggendo
e
da quelle orme
che
sto cancellando
ma
non riesco
ed
oggi
tornando
alla distesa
d'inverno
sono
quegli anni ad urlare
tra
i forri
la
tua voce
alle
scogliere
ed
il tempo
il
nostro più bello
schiuma
rabbia
sulle
spiagge deserte
camminando
pugni
in tasca
faccia
al vento
bisogno
di me solo
qui
davanti
l'universo
a
raccogliere un istante
la
vita
che
muovono le acque
ed è già finita
lunedì 1 dicembre 2025
per caso
veniva giù quella sera un temporale
da navigare il marciapiede
d'ombrelli in fuga generale
un diluvio
bussando grandine
unico rifugio
la pensilina
se pure il tram
batteva in ritirata
su viale regina margherita
saltando la fermata
tanti i sacramenti
lanciati in coda
ai vagoni che planavano
sui binari
poi il tuono
a scatenare intorno allarmi
ma era il tuo viso
bagnato d'incanto
come un fulmine
a colpire per caso
la sirena in testa
che già suonava
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