lunedì 8 dicembre 2025

marea di sensi

 

ora sei
qui
a letto nuda
nel brivido d'attraversare
la distesa
di bianche lenzuola
 
mentre cadono
inutili parole
salgono gemiti
come il battito in corsa
d'un cuore
 
poi sussurro d'onde
dopo la tempesta
il mare compone
 
calma piatta
nel plenilunio
d'amore
 
muovendo le acque
al tuo astro lucente
marea di sensi



domenica 7 dicembre 2025

finestra d'inverno

 

a volte colgo sui tetti
al tramonto
certe tinte
 
le stesse tue di rossore
 
come stasera
nell’attimo fugace
d’un saluto di rondini
in cielo sospeso
 
il battito
di qualcosa che muore
 
e vola il ricordo
 un nome indietro
alle nostre stagioni
che richiamano
i colori d’un volto
 
quando crescevano gemme
ai seni
ed eri bella
così tanto di primavera
 
poi d’estate
con la tua pelle
fondo sabbia
 
e se d’autunno
ho colto quella foglia
 
 rimane
alla finestra
d’inverno
rigido adesso
il tuo pallore


 

sabato 6 dicembre 2025

alla fonte antica

 

la navata centrale
ormai crollata
testimoni noi due
con le ombre invitate
tra banchi rimasti
e piccioni
di rimando
ad intrecciare voli

l'altare
senza crocifisso
come la campana
perduta

fa eco il silenzio
al trambusto del confessionale
dove in tanti dal bisogno
si sono liberati
non dei peccati

e le pecore smarrite
non vanno più al recinto
se il pastore trasferito
l'unico uffizio
adesso rimane
la processione
d'animali
a piedi
o alle ali
ma sempre più fedeli
dei cristiani

sono ostaggio
d'ultime pietre
pendenti dallo squarcio
quasi indulgenti
all'ultimo impenitente

la sera che ascolto sul vespro 
rintocchi lontani
e uscendo sullo spiazzo 
miro la fonte antica
percossa in vena dal sisma
a raccontare come me
muta



venerdì 5 dicembre 2025

il potere della neve ( autrice Luceblu2 )

 

Un mondo diverso,oggi mi appare,
di un bianco abbagliante,ovattato,
scintillante.

Nevica....la mia mente
scivola inevitabilmente in un lontano
passato,in un luogo amato, che non è
questo.Miracolo della neve che tutto
copre e tutto uguaglia.Il mondo è pulito.

Vedo una bambina con le mani e
viso arrossati, fa freddo ma lei vuole
giocare.Ecco fatto, un uomo di neve
appare. Quante palle di neve ricevute
e lanciate e mille capriole con i suoi
amici più cari.
Intirizzita,con mani e piedi congelati,
i vestiti erano vecchi e logorati, correva
nella piccola cucina vicino alla grande
stufa sempre accesa.L'onnipresente nonna
affaccendata con la sua calzetta,
la spogliava,strofinava,l'avvolgeva in un
caldo asciugamano e la teneva stretta tra
le sue braccia.Inventava fantastiche storie
di principi,principesse,palazzi incantati e
amori intramontabili.
La bambina vedeva tutto questo nei muri
scrostati della piccola casa.

Quello fu il tempo più felice,quello fu il tempo
dei sogni e illusioni, quello fu il tempo dove
l'amore mi veniva donato senza nulla chiedere.
Guardo dalla finestra,nevica ancora,
la via è solitaria e silenziosa.
I rami degli alberi crollano
sotto un peso insopportabile.
Il gelo mi avvolge e non ci sono braccia calde
a riscaldarmi.
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solitudine ( autrice Luceblu2 )


La mia solitudine è fatta di te,
il tuo silenzio come muro dove
rimbombano le mie parole,
la mia mano abbandonata,
immobile, che non copri con la tua.


La mia solitudine è fatta di te,
dal tuo sguardo che non incrocia
il mio,dalla dura smorfia della
tua bocca che più non cerca le mie
labbra.

La mia solitudine è fatta di te,mi
mancano i tuoi abbracci,la tua
sonora risata,la tua presenza,la
tua assenza.

La mia solidutine è profonda
come il mare,buia come un pozzo
senza fine,amara come una sconfitta,
La mia solitudine è fatta di te.


lasciami il cielo

 

dalla  volta stellata
ho raccolto il gambo d’una cometa
 
lascerò quel sogno
 tutta la notte
sul comodino acceso
 
nel piccolo vaso
occupato ancora dalle tue radici
 
poi  sull’alba in fila
a seguire  i gabbiani
voglio tuffarmi
dentro l’azzurro
popolato solo dei tuoi voli
 
amore
tutto di me
hai preso
terra e mare
 
lasciami il cielo
per mettere
incontro a te
le ali
 
 

giovedì 4 dicembre 2025

u n i c a

 

nella stanzetta
d’inverno
all’ultimo piano
avevo lasciato
la pagina vuota
a te che bussavi
a questo cuore
invano
se non sapevo amare
 
un piccolo uomo
in bassorilievo
con la paura
di scalare un monumento
d’amore
 
e mai diventato il sogno
reale
la vita
è piatta
normale
 
questa pagina
contiene ancora
tutto quello che un tempo
non sapevo sussurrare
 
il foglio bianco
dove l’assenza 
ora può libera urlare
 
come una volta
davanti il mare
tra le onde
bytes e tormento
a galoppare
 
miravo fisso
sullo schermo
quella mano lontana
naufraga e temeraria
la tua che salutava

null’altro 
dal somaro
che un clik 
sulla tastiera


mercoledì 3 dicembre 2025

cambia il tempo


guardo fuori
sulla strada scura
verso sera
i monti in fondo
bianco cappello alle cime

cambia il tempo
quasi piove
chiudendo le finestre

poi siedo stanco al camino
tra due salti di fumo
gomiti in poltrona
e gatta a ciambella

ma sì dormiamo
stretti noi due
a far le fusa

ascolto solo
giù nel vicolo
ultime voci al ritorno
il pianto d’un bambino
sommesso
così lontano
che la notte ci sorpassa

ora fisso ai vetri
il riflesso d’un vecchio
che si trascina in penombra
su per le scale

e tu sdraiata al tepore di brace
non vieni
lo so

non ti piace
quel freddo cane a letto
 


martedì 2 dicembre 2025

bisogno di me solo

 

delle sue tempeste
ho bisogno
per caricare certe voglie

poi della calma piatta
per tanti silenzi
che ho dentro

non sono più andato al mare
senza te
dalle nostre stagioni
fuggendo
e da quelle orme
che sto cancellando

ma non riesco
ed oggi
tornando alla distesa
d'inverno
sono quegli anni ad urlare
tra i forri
la tua voce
alle scogliere

ed il tempo
il nostro più bello
schiuma rabbia
sulle spiagge deserte
camminando
pugni in tasca
faccia al vento

bisogno di me solo
qui
davanti l'universo

a raccogliere un istante
la vita
che muovono le acque

ed è già finita


lunedì 1 dicembre 2025

per caso

 

veniva giù quella sera un temporale
da navigare il marciapiede
d'ombrelli in fuga generale
 
un diluvio
bussando grandine
unico rifugio
la pensilina
 
se pure il tram
batteva in ritirata
su viale regina margherita
saltando la fermata
 
tanti i sacramenti
lanciati in coda
ai vagoni che planavano
sui binari
poi il tuono
a scatenare intorno allarmi
 
ma era il tuo viso
bagnato d'incanto
come un fulmine
a colpire per caso
 
la sirena in testa
che già suonava
 
 
 

marea di sensi

  ora sei qui a letto nuda nel brivido d'attraversare la distesa di bianche lenzuola   mentre cadono inutili parole salgono gemiti come...