domenica 23 novembre 2025

una notte come questa

 

cortigiana
quella luna
ai fanali stanotte
alzando sottana
 
quanto mi fissa
e di nuvole a tendina
ammicca la velina
 
non sto al gioco
e passo in osteria
a bere un poco
così al bicchiere
della staffa
mi scappa
pure un vaffa
 
al buio
esco dopo
sul marciapiede
discorrendo da solo
 
certo che le ombre
mi seguono
se le muovi tu
ma non ci casco più
 
adesso basta
ho perso fantasia
per una notte
come questa
 
quando cadono comete
e bagliori confondono
nostalgia
 
sarà al solito il camino
del vicino che in alto spara
dardi infuocati
bruciando legna
a tutta caldara
 
poco importa
se pietre lucenti
lasci cadere dalla volta
per far sognare
poeti e amanti
 
la pipa magari accendo
per un verso
di rimando
 


sabato 22 novembre 2025

vento d'autunno

 

se ho tanti volumi
sul tavolo da sfogliare
 
figurati il vento d'autunno
quante pagine adesso
sul viale
 
ogni albero è scaffale
le panchine di foglie
da spolverare
e poi cappelli
pure ombrelli
sul marciapiede
ha un gran da fare
 
come a tenere il passo
riescono solo persiane
in metrica
e vasi da balconi
a metter le ali
 
che dire infine
di certi pupazzi
giù nell'orto
ad agitare un filo di bucato
subito strappato
 
così alle spire d'osteria
già barcollante
e senza giusta rima
nelle gambe
 
c'era un padre
faccia scura
da gendarme
con la cinghia
ad aspettarmi


 

sul ciglio

 

ancora spogliando
arriva l'autunno ai nodi
mostrando gomiti duri
 
così fa male il battito
sul ciglio di campi
a fingere un arrivederci
 
allora dolce campagna
in posa di scialli
accompagnami
sui passi di confine
all'ultimo sole
 
se indietro
più non torneremo
 



venerdì 21 novembre 2025

arte di rugiada

 

l’immagine
a seguire
nei giorni
 
la tua
che palpita
sui fogli

ogni volta
rinnova
visione
eterea
 
e se al disegno
incede
il tempo
 
verso
nel calamaio
inchiostro nuovo
 
come di rosa
una lacrima
a quella foto
 
pur che sia arte
di rugiada
 


giovedì 20 novembre 2025

la sera amica

 

ogni volta
che t’incontro
nel tempo
 
sui marciapiedi
colorati a festa
per una strada grigia
e deserta
o lungo quel sentiero
che nulla più riporta
indietro
 
basta una foto
il profumo dagli armadi
il silenzio familiare
che riconosco e parla
della tua presenza
 
allora mi volto
al tuo ricordo
con la paura
di scoprire
solo assenza
 
chiudo gli occhi alla sera amica
che mette ombre ad insegnare la vita
 
perché l’alba splendida a sorgere nuda
come l’arcobaleno a tendere meraviglia
 
solo il tramonto
coniugando rossore
alla discrezione
ti somiglia
 
 
 
 

mercoledì 19 novembre 2025

aria gelida

 

un maglione di nebbia
stamane al cimitero
 
abbracciando i passi
in silenzio
d’un vecchio
l’aria gelida
 
resistono i crisantemi
e non c’è bisogno
di cambiare l’acqua
 
sono invece
ad appassire
tante preghiere
mute in bocca
 
miro la stele
sulla chiesetta
ripasso i nomi
e nei bronchi
cala stanchezza
 
i sibili
i ronchi
questa tosse
fin dentro le ossa
a picco sull’immagine
d’una madre
che sorride ancora
 
e la campagna
intorno alle mura
bacia un pallido sole
 
è quel sorriso
che sgombra nuvole
 
la fitta
sui campi d’autunno
 
l’ulcera
che si apre
a questo dolore
 
scavando un cratere
di solitudine 

esco al cancello
e più morti
suonano in fila
all'incrocio 

ma quante croci
portiamo addosso



questa sera d'autunno

 

d’autunno va sommessa
quasi in preghiera
la nostra sera devota alla malinconia
di tante passeggiate insieme
 
quando mi portavi per mano
alla chiesa delle grazie
e chiedevi alla madonna
la salvezza dell’anima
 
quando la tua non stringo più
come le foglie che vanno
nel vento che tira alle persiane
e questa casa è vuota ad ogni colpo
che percuote le tempia
 
tengo ora per mano questa sera
che mi conduce sui viali del tramonto

con i colori della stagione degli addii
a dipingere lo scialle
che copriva la tua schiena stanca

e il volto che dava serenità
miro tra i rami ingialliti
 
la mano dura perché
dio mi hai colpito
 
d’una carezza lei si è staccata
come in volo perduta
quella foglia che attraversa i campi
senza pace senza semina
 
e d’un lamento
chino ai cipressi
sopra le cime di solitudine
grida l'anima
che non c’è
e la penna non regge
 
 
 

martedì 18 novembre 2025

campi d'autunno

 

 mirando
campi di semina
in autunno rivoltati
 
mai ci sarà terra abbastanza
a coprire solchi di ferite
che porto dentro



lunedì 17 novembre 2025

pugni di nebbia

 

chiudendo le ali in un sussurro
il vento dalle labbra di foglia
sfiora le tue da ultimo
nei profumi di mare
 
stupenda la luna
accarezzata dai rami
come il volto tuo
tra queste mani
 
non c’è nulla d’immenso
più della voce del tempo
a scorrere sulle spiagge
d’autunno deserte
fino all’eco di scogliere            
 
sui pontili
rispondono barche
a pascolo d’onda
 
sono solo
adesso
in faccia all’oceano
e la schiuma
ai piedi d’una vita
fa rabbia
dentro
 
i pugni
stringo
di nebbia
 
 

domenica 16 novembre 2025

la stagione più bella



autunno in cartolina
lungo filo di panni
sull’orto sospesa

dai monti fino al piano
e laggiù sul mare illustrata
d’un tramonto che rosso brilla

con lo scialle di campagne in tinta
a coprire un brivido
sul primo freddo di sera

è stagione più bella
nei colori di campi
in semina per la vita

sono qui alla finestra
in cerca della prima stella
che sul comodino rimane
la notte tremula
così mi capisce

ascoltando del tuo bacio in fronte
un sussurro d’aria 

a muover tende sul corridoio
il tempo come rapisce




una notte come questa

  cortigiana quella luna ai fanali stanotte alzando sottana   quanto mi fissa e di nuvole a tendina ammicca la velina   non sto al gioco e p...