Puer Longaevus
Bisogna avere il caos dentro di sé per partorire una stella danzante (Friedrich Nietzsche)
mercoledì 24 dicembre 2025
la sera della vigilia
la sera della vigilia
mio nonno restava appeso allo sdraio
con il fuoco a rimuginare pipa e ricordi
per strada la neve forse impastava
una voglia di seguire passi familiari
come traccia sicura d’un tema a memoria
lo spiffero sotto la porta saliva un brivido
e dai vetri disegni strani affaccendati sul vicolo
ogni tanto il pendolo sgominava l’assenza
ma in cucina due pentole suggerivano curiose
mia madre mescolava sicura
quelle tradizioni che una data teneva a coperchio
dritto il cane sotto il tavolo
a menar coda copiando le stesse emozioni
poi la notte
quando stavi apparecchiando
tutta l’attesa disponibile per una festa vera
antico natale
che ogni camino calava in gola
e il rintocco di mezzanotte rosolava sulla brace
a letto nascondevi un tizzone per tenere acceso più affetto
e la cuccuma sulla stufa brontolava sempre
allora ti stringevi addosso uno scialle di pazienza
cara mamma
e pregavi in silenzio
mentre fitta in penombra questa dedizione
cresceva le mie ossa
sopiva nell’ascolto
un sommesso cantiere
perché quelle mani stanche
conservavano serene botteghe
martedì 23 dicembre 2025
compiti d'inverno
non è il tuo segnale dall’orto
solo vento a fischiare
m’affaccio lo stesso
sulla strada maestra
che porta quel compagno
dell’ultimo banco
alla lavagna di nebbia
per i compiti d’inverno
e in cortile mi scappa ridendo
scuffia
il tuo nome di battaglia
a coprire orecchie a sventola
poi sul piazzale incontro bambini alla fermata
urla e spinte
sempre in ritardo noi
con la corriera persa da poco
correndo al domani
sei caduto al gioco
lunedì 22 dicembre 2025
coriandoli e brillanti sparsi
e mentre ti bacio
alla foto sotto la neve
improvviso un turbine
di coriandoli ad avvolgere
immagini di ieri
trema un fiore al gelo
composta la prece
in un fazzoletto di terra
nascosto quanto dolore
a quella foto dove sorridi
danzano fiocchi
a confine del tempo
sui crisantemi secchi
a natale
ma ad appassire
sono in bocca
tante preghiere
alzando allora lo sguardo
attraverso i baveri
nel deserto bianco
scopro
brillanti sparsi
sulle tombe
e le croci
come acini
rimbalzano
di luce
preciso quel sorriso
per chi non crede
esco al cancello
d’un sogno evaso
e mi segno
se poi è amore
o fede
domenica 21 dicembre 2025
nessuna notizia
aspettando di notte
l'ultimo treno
la gente dorme
in sala d'attesa
mentre fuori
nevica
sono rimaste in fila
orme al gelo
di te nessuna notizia
che il silenzio
accompagni allora
nei coriandoli
a casa
già bianchi i vicoli
cappello e pastrano
spolverati di neve
il bastone va giù
che è una meraviglia
appresso il vecchio
alla fioca luce
che smeriglia
un fanale
dal berretto frigio
sabato 20 dicembre 2025
portami un saluto
scrive per noi
adesso il vento
poeta di foglie
l’ultima a dondolare
fuori dalla finestra
sospesa
arrivando il bacio
a confondere
ti amo
con l’addio
sei partita così
volando al tramonto
il tuo rossore
lì a salutare
con un mantello
di nuvole nero
quella campagna d’autunno
canestre ai fianchi
e sui filari ho contato
quanti anni
come acini
caricati sui carri
portami un saluto
scrive ancora il vento
di strapparti via
non sapendo
venerdì 19 dicembre 2025
sul confine che è sera
ecco
siamo arrivati
sulla rotonda
davanti il lago
senza gelato
ma camminando
fino alla panchina
più lontana
per la dieta
interi pomeriggi
a raccontare
di tanti viaggi
come d’una vita
quando vele
e barche
già annuiscono
che è finita
all’angolo d’un tramonto
ti sei fatta ombra
mentre continuo
alla stessa pensione
con i fiori in veranda
il the sulla distesa
qualche riflesso alla diga
sul confine
che è sera
sempre a fianco
dopo cena
a salire dagli angoli più segreti
del cuore
questa voglia di nasconderci
ancora innamorati
e la luna che è notte
a far da palo
ai nostri baci
e finisce un altro weekend
domani che riparto col treno
e dal finestrino mi scappa la solita
lacrima
tu invece sorridi
mirando al vecchio
che dorme sedile accanto
gonfia e mai una volta
ordinata la valigia
ho la scusa giusta
giovedì 18 dicembre 2025
il senso di vivere
una notte di stelle
nello spazio infinito
di buchi neri e galassie
astri e comete
a cercare te
sul cuscino
una notte come questa
nel buio della stanza
con tanti dubbi sparsi
a soffitto
allora tendo la mano
verso un’ombra
che non parla
l’ultima in fila
ai piedi del letto
ricordi
eravamo a quella festa
c’era fuori una notte
al trapunto stupenda
seguivo con lo sguardo
le tue labbra
eri la stella
più bella
innamorati anche stanotte
ultima dell’anno
basterà un bacio
alla mezza
uscendo insieme
mano nella mano
perché interrogando
il senso di vivere
già quell'ombra
risponde muta
nel giardino d'inverno
nel giardino
d’inverno
disegna una
lumaca
giri d’argento
alberi
nudi
nelle
braccia secche
gridano
muti
contro
nuvole a stracci
forse
piove
e
sul muro l'edera
spoglia
a
ridosso della sera
ora
sei a cavalcioni
di
voglie in fumo
galoppando
all'orizzonte
volute
di camino
e
vanno stormi neri
su
banchi di nebbia
a
ripassare la storia
un certo effetto
quattro medaglie di gelo
sulla rete
luccicano al sole
dopo la bufera
i pali della staccionata
a portare cuffie bianche
in fila
fanno un certo effetto
come altre gobbe
spettinando neve
il vento sull'orto
goffo pure il camino
sepolto d'un manto
fino alla grondaia
che aguzza pugnali
di ghiaccio
segue al crepitio
un tonfo
nel silenzio
ogni volta
più sordo
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sono qui
sono qui tra le braccia del presepio l’aria di cornamuse il suono di zampogne e mi accorgo di essere vissuto negli anni trascorso ad ogn...
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al di là dell’orizzonte ci saranno altre terre come dopo il cielo pure nuovi mondi ma io vorrei seminare come il vento la tua valle fior...
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e mentre ti bacio alla foto sotto la neve improvviso un turbine di coriandoli ad avvolgere immagini di ieri trema un fiore al gelo comp...
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ora sei qui a letto nuda nel brivido d'attraversare la distesa di bianche lenzuola mentre cadono inutili parole salgono gemiti come...