soffice coperta
a filo di siepi
accomoda la sera
mentre scrivo
questo diario
e stringo
solo un foglio
di nebbia
bianco
bordo riga
d'inverno
se di calma piatta
stamani
posava l'alba nuda
i veli
dopo la mareggiata
e
senza notizie il giorno
andava in cronaca
sulla passeggiata
ma in quel vicolo
che più amo
tira
di notte il silenzio
certe corde in gola
e nascosta
al buio
da voci
alle finestre
panni e saluti
di rimando
lei mi parla ancora
Com'è delicata, ingentilisce la malinconia finanche...e quelle ultime due strofe sono come gli orecchini di una donna, eleganti, discreti, irrinunciabili, belli indossati e parimenti appoggiati al comodino...
RispondiEliminaSandi