lunedì 24 giugno 2024

d'oleandri e tamerici ( a sor Mario )

 

 ora porgo la mano
stringendo un vecchio compagno
rimasto indietro
sulle passeggiate d'un paese
di mare
a me tanto caro
dove ho curato le ferite
che porto dentro
 
se non bastano
lungo la ferrovia
tutte quelle siepi
d'oleandri e tamerici
 
a nascondere i ferri
del mio eterno viaggio
senza trovare mai pace
 
e nella stanza
già fa eco
alle tue parole
un ventaglio di muffe
 
se di fumare ho smesso
ma sono tentato
d'altri esercizi agli anelli
 
come un ragno
scivolando sul filo
del racconto
 
e questa notte
la voce
del mare
il rumore dei treni
salteranno confusi
dietro le persiane
dove si vive a metri quadri
un altro sogno condominiale
 
così il vecchio
conosce nei bronchi
ormai tutto
di ronchi
fischi e sibili
e rantoli
 



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 ( caro Mario, riposa oltre la ferrovia, ai tuoi bagni

e facciamoci una risata se la vecchia bici t'hanno rubato ...siamo vecchi ormai, e tu sei andato avanti, aspettami, sono solo un turista del ca...o, come un tempo m'hai chiamato, e ridiamo ancora oltre il mare che serbo della tua Pedaso in cartolina, ci sono i tuoi saluti, ma grazie, ti voglio bene in fondo orsi noi due, tanto ti raggiungo presto, stanne certo, buon viaggio amico mio ! vir )


* vorrei intanto per favore chiedere a chi gli vuole ancora bene, amici compagni e la sua sorella, tantissimo devota all'amato fratello, che si continui a ricordare nel tempo la sua icona, il personaggio di Pedaso tra le cose più belle, quel marchio antico di amicizia e sacra compagnia, e lui ne era capace quando mi raccontava della vita, della sua città e del mare, ordunque mi raccomando, che non vada perso il ricordo di Mario, e appena posso verrò a trovarlo con Fabrizio che stimava tanto, noi eravamo un'estate insieme che mai dimenticherò, mai... grazie alla sua simpatia empatia dedizione alla convivialità, ci tengo e vi prego di mantenere viva la sua immagine, grazie virgilio
 

sabato 22 giugno 2024

fai buon viaggio

 

piove
e vado
in mezzo alla gente
che mai un sorriso
apre
solo ombrelli

riparo all'angolo
dal giornalaio
mentre viene giù
un temporale
ma cadono brutte notizie
a far più male

addosso sono tutto bagnato
non sono certo impermeabile
quando alla maschera
scappa una lacrima

nel momento di salutare
quel corteo
davanti la chiesa
è che mi sono
commosso

mirando ai vetri
la tua foto
sopra la cassa

amico mio fai
buon viaggio
riposando nel mogano
al profumo dei fiori

e se la preghiera
non fa parte
del mio retaggio
certo ti mando
un saluto
nel traffico

rendendo omaggio
dalle sponde
del marciapiede
in quell'attimo
che hai attraversato
il fiume

e cappello in mano
ero lì
a dirti ciao
sul confine




domenica 16 giugno 2024

edicola sacra

 

salendo per vicoli
e traverse
nel silenzio
di case vuote
 
dalla parte più vecchia
del paese
ho attraversato
il profumo e l'incanto
d'orti
che mai sfioriscono
nei ricordi
 
quando rimane
impressa al viandante
devozione sulla soglia
leggendo ave
 
come salus aeterna
all'arco di fonte
in pietra
e di lacrime muta
 
edicola sacra
alle nostre passeggiate
per sempre
a quella sete d'antica grazia
 
 



giovedì 13 giugno 2024

al caffè dei tigli

 

spuntino a volo
o all'apericena
t'aspetto ancora
al caffè dei tigli

con la minigonna
tacchi a spillo
o sandali
di vernice rossa
girocoscia

meglio stivali
piovendo
quella volta
di corsa
che ho raccolto
la tua borsa
mentre scoppiava
il finimondo

un temporale d'estate
il fulmine a colpire
dentro

e già scappavi
in fondo al viale
dove fiorivano i tigli
nel tempo d'amare



sabato 8 giugno 2024

vestigia

  

lungo coste di ginestra
questa terra
scopre i fianchi
 
all'amante che impetuoso
di schiuma attacca seni rigonfi
 
si concede nuda
ciuffo d'ulivi appena
dove
muove il vento
sui passi antichi
di pietra
ad ascoltare ancora
il suono d’otri
a dorso di mulo
 
il gemito
di donne al seme
per tanti figli da crescere
 
il lamento fisso di vecchi
a finire in cenere
 
qui sono scappati
alla macchia
briganti
alla fame
migranti
 
dai monti
miro quella distesa laggiù
segnata d’un fato
a rapire altre genti
che s’accavallano naufraghe
sulle orme di sempre
 
al mar egeo
sacro di vestigia
cantava
publio virgilio
 
dure le onde
per altri enea
e queste zolle
ancor più d'esilio


a momenti

  ti vedo arrivare sulla rena tutta sudata   basti scalza per farmi venire una voglia figurati la gonna a portafoglio   il primo per la pass...