domenica 14 luglio 2024

non trovo più la luna

 

ma com’è
che stanotte
in fondo non trovo
più la luna
 
giù per vicoli
con questa faccia
così scuri
 
le bocche
le finestre
spente
sulla porta
da salutare
nessuno
 
vado avanti
al buio
e risalendo
all’arco delle scalette
sento sull’orlo
del muretto
d’entrare nell’orto
ora di bitume sepolto
 
poi allo spigolo duro
del convento
su via Leopardi
ascolto la campanella
delle monache
e crollo
 
quando all’improvviso
sotto casa
davanti la vecchia cantina
scappa una lacrima
e la gran folla di ricordi
 
ecco le voci
quelle grida
un rimbombo
e siedo al portone
muto
 
quasi vorrei chiamarti
bussando alle tempie
il nome battente
e guardo lassù al balcone
dove hai lasciato una stella
 
il tuo segno polare
mamma



2 commenti:

  1. a Marco, che ha perso la mamma, dedico questa pagina...appoggiati alla mia spalla, è finita un'epoca....

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  2. Grazie Virgilio,
    da parte di tutta la nostra famiglia,
    per questa bella poesia!
    Marco

    RispondiElimina

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