mercoledì 6 agosto 2025

c'era gloria

 

quando la luna a dondolo
sfoglia le tue palpebre
con il vecchio treno di ferro
puntato nell’iride
 
come uno zingaro
i suoi mille figli
e più amori
sotto le stelle
la valigia con lo spago
nella schiena
 
ecco
la notte fare a pezzi
alta nei vicoli
ombre d’avanzo
questa notte
che spezza sulle onde
e galleggiano nel silenzio
i resti di tanti discorsi
 
allora
di mezzo al mare
che stanca
chiudi gli occhi
e ti lasci andare
sospesa nelle invenzioni
attraversata
da lunghe comete
discussa a bassa voce
dal balcone dove stendono
panni e solite storie
 
la città che nelle sue collane
accese tra la vita e la morte
assomiglia tanto a vecchi progetti
fumati con calma
la sera sul muro
prima di rientrare
 
e la luna
era piena sui terrazzi
di anni migliori
 
con i sacchi di carbone
mi trovavi a bottega
la luce accesa
si giocava a carte
un bicchiere
la pioggia poi batteva ai tasti
e negli anni sottocasa
un vecchio sorpreso troppo lontano
 
la notte in cui ti sei perduta
volevo lontano fermare quel treno
raggiungere la tua voce
nel bisogno di trovare altre parole
per tenerci in piedi fino a tardi
 
una volta all’angolo
il rumore dei passi sul selciato
con il silenzio dietro
a sistemare certe domande
un dio qualsiasi in mezzo alla strada
non poteva davvero dirti più nulla
 
un bar chiuso
al portone ci saranno stati
mille ricordi a occhi chiusi
a memoria
 
una vita sicura alla catena
se in valigia mi domando
c’era gloria davvero



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