Atropo

 

ho chiuso nel cassetto
i ricordi
così dalle tristezze
voglio liberare
ogni stanza
 
allora via le ragnatele
tende di polvere
quadri inutili
 
lasciando
mobili antichi
ai tarli
 
ma nel giardino
delle tue rose
trovo pace
 
gemmano speranza
resistono all'inverno
donano colore
e un poco mi fermo
a parlare con loro
 
chissà se hanno imparato
alla forbice le tue parole
certo di grazia strappano
un sorriso dalle rughe
 
rimango poi al cancello
osservando l'abbandono
di rovi e ortiche
pure gonfie e alte le siepi
da fascina
 
quando le uniche cure
sono d'un vecchio custode
che non parla e gobbo si trascina
 
lo chiamo Atropo
giusto un filo taglia