sabato 9 agosto 2025

carezza d'estate

 

aspettando il soffio caldo
della sera
come una carezza d'estate
a sfiorare
di solitudine queste mura
 
riverisce intanto l'oleandro
e m'accompagna il ligustro
di siepe fedele fino al cancello
uscendo sui campi
di pollini che ridono
come semi in festa alle danze
 
ed è poesia della mia terra
gravida alle coste di ginestra
 
così maestro di tinte nuove
il tempo usa in tela
dolce tempera
all'acquarello
 
se poi lava
in cornice un temporale
subito l'artista ripara
d'arcobaleni a pennello
 
ma attraversando sentieri
che tormentano di sussurri
voci lontane
nei passi indietro
dove non torna nessuno
 
della mia donna sento
forte il richiamo
più d'ogni colore
il profumo

 

2 commenti:

  1. Non siamo più due persone sole…

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  2. non sono riuscito a commentare , credimi, perchè sfugge l'anonimo a un confronto che io ho sempre nonostante tanti miei difetti sempre ricercato, però in fondo una cosa mi è riuscita , magari a fatica, circa una diversa interpretazione della solitudine in una nuova veste , o dimensione che stiamo indossando magari forzatamente, e qui mi fermo in quanto impossibile andare oltre....chiedo allora aiuto !

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