la notte
che vorrei
ascoltare la tua voce
abbandono
sul tavolo
tante parole
per quanto fanno male
così mute
discorsi finiti
nel posacenere
come paglie
arrotolate in cartine
illusioni
o trinciato
di tabacco
che nascondevo
in tasca
dallo spaccio
di corsa
dimenticando
sale grosso
per questa zucca
miro adesso
in fumo
di cerchi
anelli e spirali
il tormento
e la voglia
nudi per strada
sui sedili forse
cercando un'altra vita
tra le cosce
Nessun commento:
Posta un commento