dai uno sguardo fuori
dove ciminiere
eruttano al cielo grigio
in tinta posacenere
fumano
di fabbriche i camini
e non sono nuvole
quelle macchie nere
a navigare sui terrazzi
ma gas
giù di sotto alla via
ora osserva
consumatori di cellulosa
che s’avvicendano
alla libreria d’angolo
e pure difendono gli alberi
siedi in panchina
curvo sulle pagine
del racconto
a leggere il giallo
che avvince
poi magari alzi la mira
a una rapina
ma spari ce l’hai
già in testa
è che ti scoppia la voglia
di assaltare la diligenza
quando vedi come arricchisce
questa gente
" possibile
che tutto abbia perduto
quel
che abbelliva un dì la vita mia ?
è
grigio ormai della mia coda il pelo
e
già la vista mi s'annebbia e oscura
sono
anni che mia moglie è in sepoltura
ed
una lepre un capriolo anelo
vado
a caccia di lepri
trotto
e sogno
all'invernale
sibilo del vento
e
ingozzo neve neve finché ho spento
la
mia sete e do l'anima al demonio "
" ( Hermann Hesse ) "
l'ultima parte virgolettata è di Hermann Hesse nel racconto "Il lupo della steppa", (1927)
RispondiEliminaLeggi gli altri racconti
imperioso e imperituro dentro il commento di Rosario da Cambuasce o Campobasso ridendo ancora noi insieme, eppure mai conosciuti dal vero...fratello che mi ha fatto conoscere H.H. , come quest'altro passaggio dai racconti "
RispondiEliminaUn walzer di chopin riempie la sala
una danza selvaggia e scatenata.
Alla fine pallido chiarore,
il pianoforte adorna un'appassita ghirlanda.
Il piano tu, il violino io,
così suoniamo e non smettiamo
e attendiamo inquieti, tu e io,
chi per primo spezza la magia.
Chi per primo interrompe il ritmo
e scosta da sè le candele,
e chi per primo pone la domanda,
a cui non vi è risposta."
Hermann HESSE