lunedì 5 febbraio 2024

oceano

 

qui
la distesa di case
con l’ultimo cortile
di periferia
è un orizzonte
a metri quadri
 
tanto mare ho attraversato
remando di notte
in balia del tormento
 
ricordo
spiagge d’avventura
ora sul cuscino distese
con le onde che s’accavallano
di ricordi alle tempie
 
porta i segni
del viaggio
questo scafo
sull’oceano del tempo
e non sai
quante tempeste
hanno colpito l’albero
strappato bandiera
abbassato lo sguardo
mai
 
naufrago così della vita
solitudine al timone
ho navigato
anni e anni di rotta
al largo della gente
 
senza una mappa in mano
come il cielo vuoto di stelle
 
ma finire adesso
oltre i tetti di questa città
vecchio
fisso alla finestra
è più duro ormeggio
a un molo d’abbandono




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