Bisogna avere il caos dentro di sé per partorire una stella danzante (Friedrich Nietzsche)
venerdì 27 settembre 2024
sabato 14 settembre 2024
uomo
non c'era verso
quella sera
di fine stagione
piatta davanti
una distesa
eri così lontana
in silenzio
lo sguardo fisso
d'autunno
poi sul viale
tornando solo
un mare gonfio
dentro a salire
quante parole
da scagliarti addosso
una rabbia
da bambino
crescendo forse uomo
se nemmeno oggi
a perdere te
lo sono
lunedì 9 settembre 2024
quel viaggio
l'albero
che spunta
con gli ultimi
rami dall'acqua
accompagna
il soffio sulla distesa
appena l'alba
che increspa
il lago poi s'adagia
a piè di pagina
nell'ozio in veranda
consumando i giorni
alla pensione
dal profumo di lavanda
tra lenzuola
acqua e sapone
e su per le scale
odori di cucina
ancora passeggiate
a riva del tempo
noi sottobraccio
l'ultima
dagli angoli
più nascosti del cuore
fino alla stazione
attraversando piccole case
di colori al saggio
per un vicolo
che mai finivo
di baciarti
se da binari grigi
cominciavi
quel viaggio
martedì 3 settembre 2024
al buio
la casa antica
di libri foto quadri
colma una soffitta
ovunque risponde
alla tua voce
grida remote
bambini di corsa
nascosti da qualche parte
lontananti sogni
che amai un tempo
ora fisso al pendolo
parla solo il silenzio
la sera in penombra
passa il vento
con i rami a salutare
dal giardino
lasciando in giro
per le stanze
un sussurro
la notte poi cerco
quaderni d'un vecchio diario
nello studio
ascoltando la radio
di rumori in sottofondo
mia preferita
se dal corridoio
alla tromba delle scale
accompagna l'eco
una memoria incerta
già fioca la candela
un lieve crepitio
di cera
e lo stoppino al buio
s'immola
lunedì 2 settembre 2024
vista tramonto
sentivo quegli odori di pioggia
e terra riarsa insieme
al verso del fiume
quando ingrossa
gonfiando le vene
così dai monti
a rimbrottare lontano
il temporale
era come nostro padre
che faceva paura
ma ci voleva bene
stretto sui calanchi
di schiena dura
e per valli e campi
sono cresciuto
di silenzio
perchè le parole
servono come il vento
che trasporta seme
ma quando sono troppe
anche il tronco geme
eccomi allora
qui sul belvedere
vista tramonto
a contare laggiù
una ad una le strade
indietro
e del tempo mi sento ostaggio
scavando in fondo alle rughe
tante rotaie
d'una vita pronto
l'ultimo viaggio
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