strana
sera d’autunno
che
ormeggi quelle nuvole
cariche
sul tetto
e mi
chiami per strada
su
righe fitte
a
scrivere
i
versi di corolle
aperte
al vento
nel
ritmo di braccia
che
salutano
e gli
alberi
vanno
in musica
poi a
danzare
tra
fila sempre più strette
i
passi della musa
e la
poesia
va in
metrica
ma è solo acqua
nei
tuoi occhi
che
grondano amore
nei
seni
stringendo
turgore
e
bagnata
mi
guardi
senza
dire nulla
perché
vengono
solo brividi
dalla
tua lingua
sulla
pelle
fuori
caduta
in silenzio
non
parla più
la
pioggia
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