non salgo più
come un tempo
a mirare lontano
e il vecchio abete
allarga le braccia sconsolato
ci sono scoiattoli
e migranti
che s'avvicendano
all'alba
perchè sul passo
verso la campagna
affonda le radici
il gigante di guardia
preciso a confine
del tempo
che ora mi opprime
chiamando stormi
ricordi in fila
la solita processione
che s'inoltra giù
per i campi
all'ultimo sole
come d'autunno
alle siepi
passatori
posano
la sera stanchi
ai versi
altri viandanti
fedeli
alla fonte
pellegrini
in viaggio
forse torneranno
li saluto
ancora
strappando una piuma
dai rovi
ultimo messaggio
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