stringendo alle corde
un bicchiere
e solitudine a litri
nei fumi d'osteria
ripassiamo vecchie storie
senza senso
riportate da vicoli
di nebbia
perdute in silenzio
noi soli rimasti
una volta
quattro gatti
per il solito tavolo
a carte
la prossima
giochiamo
col morto
dal vespro
alla compieta
l'arco è compiuto
se all'alba per lavoro
a sera la vita
già finita
per studi a proposito
del domani
allora quante notti
da cantiere in corso
sul cuscino
adesso quanti dolori
da vecchio
senza arte né parte
e fischi d'asma a letto
in partenza il treno
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