così stupido
adesso chiedere
di non dimenticarmi
se non ho mai
amato davvero
come volevi
soltanto oggi
capisco d'essere stato
cieco
credendo solo al bastone
che ora affonda
nella disperazione
e non mi innamoro più
ma di chi
e per cosa
se rimango da solo
la sera sulla porta
in attesa
dell'ultima corriera
un convoglio d'ombre
tu capofila
un treno per via
che al fanale
scappa di tremare
forse sono ali bruciate
che insistono al fumo
o nebbia di memoria
quando cerco la tua mano
e trovo una sedia
di paglia
per piangere un poco
quella dove sedevi stanca
e mi chiamavi
per nome
se la gente
mai finisce
di nominare
rimuginare
mormorare
d'un uomo
dietro le persiane
nascosta a mirare
con occhi di corpo
bassa e nana
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