martedì 2 gennaio 2024

sulla distesa del tempo

 

ci vorranno altre stagioni
ma è tardi adesso
per capire la vita
che non ho vissuto

e stasera che miro lontano tra le nubi
verso i monti
con il freddo addosso
sono davvero stanco

poi mi volto al mare laggiù
sulla distesa del tempo
e quanti
ma tanti ricordi
a saltare incontro
sulle onde di memoria

così non posso che sentirmi naufrago
in mezzo ai volti nomi
grida perdute

nell'antico cortile di giovinezza
noi a tirar calci dietro un pallone
e a un domani
mai arrivato da queste parti
dove la terra già di solchi avara
s'è spaccata ai nostri piedi

di macerie e mura a pezzi
le radici affondano nella rovina
come gli uomini alla sorte sono partiti

le donne in lacrime
rimangono senza pace
perchè dentro rimbrotta la montagna
nei visceri la bestia non è doma
di ruggire mai sazia

allora salgo di notte lassù
con la luna a fumare un sogno
chiamando le stelle a testimoni

e nel silenzio delle vette
sul candore dei passi
nella neve che cancella ogni orma e offesa
urlo senza più voce
intera la disperazione
in faccia all'eterno

perchè qui
la gente mia ha perso tutto
pure dio







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