giovedì 29 febbraio 2024

ferita di storia

 

da sempre ho ammirato
quei giochi di nebbia
come cavalli bianchi
all'alba saltando lo steccato
oltre confine di campi
 
con il coro tra i rami
di piccole voci
migranti
e disegni lassù
di stormi
 
affacciandomi al concerto
di nuvole e arcobaleno
sulla distesa di fogliame
e umori strani
 
a seguire dal fiume e dai fossi
fumi di stagione
fino a fondo valle
 
certi colori rammendo così vividi
di scialli a tinte rosse e gialle
che i ricordi più belli
vestono autunno
d'incanto
 
e la terra sogno ancora
tracciata dal vomere
al giogo delle vacche
 
oggi poso questa penna
sulle righe del racconto
per la semina sacra
come sangue versato
da vene d'inchiostro
 
seguita a far male
la ferita di storia
all'ultima tavola di marmo
 
gesto eroico
Emma
il tuo è sigillo d'orgoglio
 
strappando gramigna
per salvare il germoglio
 
 
 

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