domenica 27 aprile 2025

chimera

 

continuando a scrivere
salvo ogni tanto
qui i ricordi
 
ma continuando a vivere
da voi non sono salvo
aguzzi tormenti
ogni notte a lacerare
le mie carni
 
ci si mette pure la luna
al balcone piena
che marea in rimonta
la mente
di voglie inonda
 
m’affaccio
e non c’è sulla strada
stanotte chiara
a splendere più bella
chimera
 
 di stelle adorna
come di sogni in fuga
 la regina
 
mentre cadono pietre lucenti
sono lacrime in questo spazio
d’uomo solo
 
 
 

giovedì 24 aprile 2025

il parroco di san venanzo

 

non ci sono più voci
nel vicolo
abbandonati gli orti

rimangono solo i gatti
e lucertole fisse
sul muretto a guardarti

cerco al portone
di via Leopardi
quell'immagine
per sempre
e poi a cena
faremo tardi
se non c'è più
la tua voce
a chiamarci

scappo sulla piazzetta
da casa di Dalia
e Nietta
al rifornimento
di Damaso
è passato un secolo

quando alle campane
rintocca il vespro
e un cielo di rondini
mette l'arcobaleno

erano stagioni del cuore
che nascondo
oggigiorno
che andiamo di fretta

come Don Curzio
sulla cara motocicletta
la tonaca tra le gambe
il parroco di San Venanzo
con tanto fumo dietro
che ancora appesta

così è rimasta tra le righe
tanta nebbia
e la memoria vacilla
però una cosa
rimane impressa

là sulla curva del cimitero
torneremo ad abitare insieme
non è solo una promessa


mercoledì 23 aprile 2025

non parli mai

 


portami con te

sulla strada

del pane quotidiano


per marciapiedi

d’asfalto

o tra le pietre

di un duro cammino


con il vento alle ali

o sotto la pioggia

a stringerci un poco

spalla a spalla


saremo in buona compagnia

io che non prego

tu non parli mai


quando appoggiati sull’argine della sera

miro indietro

e tu

ombra curva

la mia già sostieni




 

domenica 20 aprile 2025

nel guscio

  

sono qui stamani
camminando in riva
al tempo
 
tanta la voglia di cavalcare
marosi
impeto e schiuma
dentro
 
come rabbia di stagioni
buttate via
ed erano le migliori
 
con i silenzi stretti in pugno
stampo orme
curvo in battigia
 
segni a pasqua d’un passaggio
forse l’ultimo
 
mirando a tratti
oltre la scogliera
la fine del mare
 
su quella riga in fondo
dove nemmeno una vela
ormai torna indietro
 
solo
ai confini del nostro piccolo mondo
mi ritraggo nella gobba
davanti all’universo
 
mollusco nel guscio
 
 


mercoledì 16 aprile 2025

vieni qui

 

vieni qui
sulle ginocchia del tempo
disse la vecchia al mare
e le onde ammutolirono

il vento era calato sui moli
pure le barche annuivano
mentre salivano i nostri bambini
sui castelli di sabbia
e fiorivano le gote tue
d’una nuova pesca
se il frutto contenevi in un ventre
d’acque e amore

vieni qui
tra le mie braccia
disse il pescatore alla luna
come le sue reti bucarono tempeste
e l’argano di ruggini
nei polmoni suoi
più nulla tirava

allora correvano i nostri ragazzi dietro aquiloni
come spandevi nel cortile
profumi di bucato
e vele di stagione

adesso vieni qui
sulle mie righe
disse il poeta alla musa
e metti la parola fine

così la notte stese nere cortine
poi il filo del destino
tagliarono parche assassine

ma i nostri figli crescevano
già uomini di barche e amori

curvando all’inverno
lo stelo tuo dei desideri
non gli occhi indomiti e fie
ri



sabato 12 aprile 2025

al gioco

 

stasera che a fatica
ti venivo incontro
dai vicoli di sotto
risalendo una vita
in affanno
 
avevo solo voglia addosso
d'incontrare quel viso
le tue labbra
rosso vivo
 
e cercando sulla passeggiata
gelato in mano
fissavo amanti
sottobraccio
noi due
ancora innamorati
 
poi seduto
davanti al mare
in cartolina
 
oltre le palme
ho colto
pallido un rosso
da tramonto lento
con l'ultimo gabbiano
nel giro sospeso
controvento
 
e lontano
sulla tavola
miravo al gioco
pescatori e barche
 
sempre il destino
di mano a carte
 
 

mercoledì 9 aprile 2025

nuvole a soffitto

 

scappa 
sui tetti grigi
un bagliore

attraversando fumo
di camini

come nella stanza
nuvole a soffitto
 
pareti
gonfie di muffe

e quell’orma
di crocifisso
in controluce
 
che ancora allarga
le tue braccia 
per quanta pena 
al chiodo infissa



lunedì 7 aprile 2025

catarsi

 

a volte sul filo
del racconto
lascio la tela

per infilarmi nel buco del mondo
a nascondere un sogno

non più ragno allora
ma cavallo libero
di saltare fuori
dal seminato

così nella contesa
tra fantasia
e ragione
oggi saluto
con enfasi
il nitrito
oltre lo steccato

è catarsi



domenica 6 aprile 2025

ai vimini

 

verbi al passato
mani di calli
consunte
la vecchia
curva ai vimini
racconta

annodando ricordi
nell'intreccio
di favola e storia

come tanti amori
stringendo al cuore

e la sera
eccoti per strada

una sosta al fontanile
l'altra allo steccato
per mirare già a cappello
di neve le cime

è rimasta poi un'ombra
a ritirare poveri panni
sull'uscio
canestra di miseria colma



sabato 5 aprile 2025

impossibile

 

lasciando
il nome tuo
in mezzo
al foglio
 
il racconto però
non sta nei margini
 
come un fiume
da vene d'inchiostro
a saltare l'argine
 
impossibile
mettere in riga
quello che sento
 
come stringere una farfalla
in volo
tirar coda alla cometa
acchiappare nuvole
o fermare il vento
 
tutto questo
non posso di te
scrivendo
 
 
 
 
 

venerdì 4 aprile 2025

il callo

 

gira il vento al gallo sul tetto
mentre stipa il vecchio
una misura di tabacco
nella pipa
fumando dubbi
sulla direzione
 
se intorno è tutto bruciato
duri calanchi
crepe ovunque
riarsi i campi
 
e quest'aria calda
di buono
non promette niente
 
capitano di vecchia data
da solo sulla tolda della nave
mi raccomando
non mollare stasera
che in veranda ripari lo scafo
e resisti ancora all'afa
 
ricordo i viaggi
nel tempo indietro
tu al timone
io sul banco
ad imparare il mestiere
e quanti sacrifici
segreti nella stiva
 
allora il mare era pulito
come la fronte tua
poi un'ultima tempesta
ci ha diviso
 
adesso per distese di fieno
vado cercando la rotta
curve altre schiene
di figli senza lavoro
e perso il muggito
delle vacche
ascolto solo trattori
 
ma è rimasto il giogo
sulle nostre spalle
 
sapendo nuovi padroni
come e quanto tirare la fune
 
appena comincia
a formarsi il callo



giovedì 3 aprile 2025

non so perchè

 

sempre depone
la sera
a una donna
nel cono d’ombra
sul fondo della stanza
 
studio
quell’artefatto
d’immagine
 
attraverso
le onde
nell’eco
d’assenza
e
non so perchè
ascolto
un battito
fosse anche il palpito
o sospiro di te
 
e se mai riuscissi
ad inventare
con questi occhi
al buio della ragione
una donna vera
 
allora potrai
capire quanto
t’amo ancora

 
 

mercoledì 2 aprile 2025

camicia a fiori

 
raccoglie stracci di nebbia
quel vento di marzo
che scappa sui campi
alle prime labbra fiorite
 
e le tue
sono già gonfie d’amore
quando hai la corolla
aperta al sole
con le gemme da frutto
a primavera
 
e il tuo verrà
 
allora cerco nell’armadio
quella vecchia camicia a fiori
con la voglia di cambiar pelle
e vestire a colori
 
come dopo la pioggia
nuove pratoline
vanno sull’argine
 
virgole d’umori
a metter accento di passione
 
 
 

povera gente

 

mancava la corrente

mentre nevicava

e guardavo fuori

a lume di candela

dai vetri sull’orto


poi tornavo alle tue mani

sulla madia

che impastavano

biscotti


allora

c’era pace nel cuore


oggi

torno in periferia

nelle stanze d’ operai

cassaintegrati

dove ascolto

discorsi d’europa

e ragioni di crisi


senza confini

altri padroni

chiedono ai popoli

di stringere la cinghia

la povera gente risponde al bastone

con il mutuo impasta speranze

e vivaddio

siamo cittadini del mondo

globalizzato


ma senza pace

mi rivolto nel letto

pensando ai figli

disoccupati

senza futuro


guardando fuori

di notte

palazzi in fila

di povera gente

che dorme da sempre


e qualcuno disegna

nell’ombra

una stella

a cinque punte




martedì 1 aprile 2025

entre ciel et mer

  

tra cielo e mare
 
una nuvola solitaria
sta ad indicare
sospeso il tempo
d’uomini in pista
e piloti adesso in volo
 
partecipano alla rincorsa
il brivido
su quattr’assi
e la voglia 

giù per la discesa
delle monache
spigolo convento

anche paura
d’impattare
alla prima curva 

contro la cinghia
di nostro padre



a momenti

  ti vedo arrivare sulla rena tutta sudata   basti scalza per farmi venire una voglia figurati la gonna a portafoglio   il primo per la pass...