Bisogna avere il caos dentro di sé per partorire una stella danzante (Friedrich Nietzsche)
lunedì 30 giugno 2025
l'ultima luce della sera
ha
smesso di piovere
domenica 29 giugno 2025
non c'è più sera
a lume di candela
voglio festeggiare
il compleanno
da solo
stappo pure uno spumante
e naufrago sul divano
mi lascio andare ai ricordi
sul mare intorno
d'ombre e richiami
ascolto lontane quelle voci
d'allegria
un tempo accesa
al tuo sorriso
adesso
al moccolo di cera
miraggio
in una strana atmosfera
dove agli auguri
si muovono ombre
al neon di sotto
non c'è più sera
allo schermo
che tenga
candela spenta
rimane la notte
così nuda
che andiamo avanti
e non basta un'altra pellicola
se gli anni
sono tanti
la mia carezza ( Laura )
Non gettare la tua dolce anima,
Mai,
Perché
non si sa se
e da chi verrà raccolta.
Chiudi
gli occhi e pensa,
prova a fermare l'impeto della tua
realtà.
Prova ad immaginare d'essere una carezza
una carezza
che arriva
con la sua affettuosa ironia.
Anche se giunge dal
freddo senza confini
Anche
se arriva dal fondo dell’oceano
essa ha il potere di bruciarti
il sangue.
Ora
apri gli occhi.
Anche
se non puoi vedermi
sappi che sei la mia carezza
E stai bruciando in me….
( LAURA )
accosto piano
un altro compleanno
qui
a sedere insieme
quando preparavi la torta
e lontana
di quel sorriso in foto
ora ho come un'impressione
tira un vento alle siepi di bosso
pur s'inchina il cipresso di confine
alla tristezza addosso
e sul cancello
la campagna indossa
un vestito così bello
a giacere con te
che un solo rumore
potrebbe il nostro sogno
sgualcire
accosto piano
sabato 28 giugno 2025
di compleanni
in quella foto
stringendoci
un poco
siamo tutti
ancora giovani
all'ultimo compleanno
mentre sorridevi
fiori in mano
perso nel tempo
i giorni
dopo appassivano
a cadere
nei petali
di seguito
alle cure
ci siamo lasciati
padre
nel tempo del disincanto
quando non reggono
più sullo stelo
le nostre favole
come crisantemi
che ti lascio
al campo
dove gobbe
scolpite di terra
stanno in fila
e
sulla schiena
mia
così di compleanni
non porto oggi
più nostalgia
lunghi treni
di notte
tra le coperte
convogli così lunghi
che sulle vertebre stendo
un peso di rimorsi
impossibile
e poi silenzi
esili
fragili
come queste mani
costrette un tempo
a congiungersi
e le braccia ora
inutili a stringerti
domani che sarà
un altro compleanno
ad accostare piano
le imposte
aspetterò
quel treno
di cui parlavi
per un viaggio
fosse anche l’ultimo
venerdì 27 giugno 2025
quando il sole chiama
e vennero i bambini
una mattina di festa
a recitare
sulla piazza
in maschera
mentre fisso stavo
a leggere i nomi
sulla stele di marmo
all’angolo
dove i caduti
a fianco del cannone
non reggono più
cancellati di ruggine
e com’erano belli
sul palco la recita
a provare
ma quanti sorrisi
capricci e lacrime
di chi scappava
ed io a cercare
un puer
che non tornava
vennero i bambini
a portarmi una speranza
ed ho bevuto dal caffè
alla salute del domani
alzando il calice
sorpreso dalla vita
raddrizzando la gobba
un minuto
giusto il tempo
di tornare vivo
mia nonna sorrideva
dal monumento
d’un raggio accesa
oggi che il sole
chiama
giovedì 26 giugno 2025
chiudendo la porta
scappo con quel sorriso in foto
al vento che t’accarezza ancora
chiudendo la porta
quando i giorni sul marciapiede
fan male
ma tengo le orecchie tappate
stringendo le spalle al domani
niente che tu possa fare
adesso per me
solo ogni tanto
salirò
per venirti a trovare
una sigaretta
rileggendo le tue poesie
a ripassare poi quegli occhi
che mi hanno fatto innamorare
se a volte piango
giù per le scale
mercoledì 25 giugno 2025
quel che resta d'un giorno
quel che resta d'un giorno
lì all'angolo
non arrivo a vedere
o copre nebbia
umida e filarina
solo pioggia gentile
con la tua mano
che mi offre l'ombrello
baveri alzati uscendo
per nascondere un bacio
ora che siamo vecchi
e d'una sciarpa
è bello
il tuo ultimo regalo
partendo
poi cosa resta d'un giorno
sui marciapiedi
forse un sorriso al neon finto
vetrine spoglie
c'è aria di crisi
e qualcuno che ride davvero
perchè parlo da solo
ma sei scappata dal riparo
un attimo per il latte
sì
piove ancora
così t'abbraccio stretta
sotto i raggi
che non reggono la tela
come specchiando l'asfalto
un'ombra sola
m'accorgo di quel che resta
d'una vita a sera
martedì 24 giugno 2025
ciao fiore mio
volevo regalarti
una poesia
per dormire serena
ma non credi più
alle favole o alla magia
allora sarà la buonanotte
di campi distesi
alle onde di fieno
per borghi e contrade
che si preparano a dormire
con la voglia d’estate
sotto la luna piena
gravida di maree
come il tuo ventre
figlia un giorno d’avvenire
l’idea accesa
sul comodino
la prima stella verso il mattino
la preghiera d’una madre
il pensiero d’amore
mai trascorso
è tutto quello che
al buio posso
prima di partire
un bacio sulla fronte
il passo dopo la soglia
quel battito d’ali
a confine
ma quanti racconti
per farti da piccola
dormire
questo è l’ultimo
ciao fiore
mio
lunedì 23 giugno 2025
i richiami
quelle sere
che portavi al fiume
la cesta
rimanendo poi al sole
ad asciugar le ossa
di pietra
andava lenta
la macina
e quanti panni
sono finiti giù al mulino
nudi noi a far l'amore
splendida
la tua corolla
il gambo esile
la vita in fiore
oggi vola un gabbiano
controcorrente
l'estate è vicina
e sulle sponde
i richiami vanno a frotte
se batte il vento
le canne come ali
percorrendo il cielo
è lo stesso fremito
di mezzo al petto
per la donna che muove
ancora un gorgo d'emozioni
domenica 22 giugno 2025
cosa fosse la giovinezza
al tramonto
m’inerpico lontano
lungo il sentiero
in contrasto di rosso e bianco
che stagliano riflessi nelle pietre
e prendo un abbaglio
non basta
al rimpianto
se alla fine
sui tiranti
ha spezzato
la croce
una saetta
il silenzio
invoca
d’una targa
e la pietà
s’accoda
ai fiori secchi
mai saputo bene
cosa fosse
la giovinezza
dico noi vecchi
che l’abbiamo
vissuta male
sempre amara
per l’altrui scale
se il destino
a diciotto anni
non ha poesia
solo falce lucida
alle mani
sabato 21 giugno 2025
d'incanto e parkinson
vorrei
d’incanto
spogliare
un fiore
senza toccarlo
come posso
alla carezza
goffa di parkinson
venerdì 20 giugno 2025
una musica strana
una musica strana
spinge la sua mano stanca
e la scimmia salta
in groppa al padrone
vecchio organino
ad elemosine acceso
per vicoli d'un paese avaro
con la gente che ride
e una vita dura
vanno le note per strada
e quattro soldi nel cappello
fanno ritornello
un’allegria amara e stonata
attraversa le case grigie
e chi s’affaccia dalle stanze
è più suonato ancora
danno i professori
una banana alla bestia
e un sorriso triste
al maestro chino
davvero i benpensanti
dirigono sugli antenati
d’istinto
come nel cappello sta
una buccia
e la verità
giovedì 19 giugno 2025
storia d'amanti
stesso albergo
di periferia
nella tela di strade
con te all'incontro
scivolando nel buco
come un ragno
a perdere poi il filo
del racconto
così allo specchio da terra
che già pende opaco
lascio una storia
d'amanti a ore
magari usando il libro
da spessore
mercoledì 18 giugno 2025
color argento
porta la strada
curve più dure
tornando d'estate
al mare
d'un deserto
sono gobbe
che nascondono
impossibili viaggi
come onde
a danzare i gabbiani
e miraggi
sulla sabbia
il vento a spettinare
poi da chiacchiere d'ombrellone
guizza la mia lucertola
al riparo
di notte
tiro su leggero
un copriletto
color argento
dal faro
martedì 17 giugno 2025
uno strano girotondo
i fiori
che lascio
alla fonte
un poco
serviranno
a nascondere
sassi cupi
d’un ricordo
sul fondo
come alghe
d’uno strano
girotondo
tra le onde
danzando
il tuo viso
che il vento
oggi di foglie
ha sopito
lunedì 16 giugno 2025
notte di mare
rimane fissa
impronta di luna
come uno scatto sul mare
aperto il grandangolo
sui pianeti
che girano nello spazio
faccio il punto
nell’orto
che profuma
e notte
sia
con le stelle
ma le parole spente
sul corridoio
di glicini
altro che poesia
domenica 15 giugno 2025
weekend al mare
cominciando dalla veranda
fino a letto
con te
che non ami
ombrellone e spiaggia
amanti in silenzio
tra lenzuola
acqua e sapone
il tuo profumo
senza stagione
già la sera m’affaccio al balcone
puntando fisso la luna
coricata tra le onde
ammicca tremula
e salta la voglia
di possedere una donnaluna
giù di sotto
a gemere sulla tavola
ombre di passate avventure
che d’amare
non ho mai smesso
weekend tutto compreso
sabato 14 giugno 2025
altre vacanze
tornare sulle strade bianche
con la vespa d'un amico
polvere in faccia
mai stanchi
verso quel mare d'estate
dopo il collegio
quanto vorrei
e se non c'era benzina
bastava la corriera delle sei
come altre vacanze
di rimessa vera
tra rane e zanzare
giù al fiume
in crociera
ecco
provo a sfogliare
stasera in poltrona
l'album dei ricordi
che reggo a malapena
mi sveglio solo a quella foto
di due matti in posa
a versare nel serbatoio vuoto
non dico cosa
venerdì 13 giugno 2025
niente
d’un mare segreto
in fondo al cassetto
ritrovo quelle barche di carta
tornate indietro
perché la posta
tra noi
senza recapito
aveva una stagione
sola
lo sentivo dalla vita
che raccontavi
con le corde tirate
in gola
ricordo adesso
alla stagione nuova
come sempre ripeto
di non innamorarmi
solo che al maestro
nascondevo un tempo
le cicche
oggi faccio
lo stesso
ogni tanto
a saltare fuori
così palpitanti
i tuoi frammenti
che non ci posso far
niente
giovedì 12 giugno 2025
gente d'estate
la luce che filtra
alle imposte
disegna strani giochi
in movimento
con le ombre
che smontano
e rumori all’alba
di treni che ricominciano
nella vecchia pensione
al mare
con gente d’estate
che ripassa in bici
scarica valigie
e tutte le chiacchiere
a carte fino a tardi
quello che serve
per passare la stagione
fino a settembre
e tu amore
in spiaggia
ne avrai da raccontare
delle belle
sullo sdraio
cambiando pelle
s’incunea davvero strana
sul muretto la mia lucertola
butta l’occhio
si ritira di scatto
è la sintesi perfetta
se non partecipo
come dici tu
e scappo
sul molo tra i pescatori
d’una vita tirando su le reti
a trovar pace
da tanti discorsi
mercoledì 11 giugno 2025
serata romana
serata romana all’Aventino
tra ricordi monumenti e seni di questa
città
madre sacra di storia di genti e di
civiltà
mi perdo nel crepuscolo di memorie
quando miro lettere d’un passato e di
rovine
resti di un’epoca
e non possiede la mia penna
inchiostro da scrivere
per tutta l’anima che sento
come sangue abbastanza
a far scorrere tante emozioni
per questa gran donna stesa sui colli
e di tanti secoli incinta
ho soltanto un brivido
che corre all’orizzonte rosso
dove si perdono schiere di popoli
sfogliando tramonti di Roma
dal colosseo affacciati al balcone
sui fori imperiali
poi risalendo dall’isola del fiume
fino al cupolone in bella vista
l’angelo spada tratta
dal
castello a tuffarsi
di
marmo implume
e di notte amo spogliarmi d’una vita
tuffarmi anch'io nei vicoli a
capofitto
sui viali e le piazze di un’amante
latina
che comincia a possederti
nell’anima e nelle membra
ti prende attraversando ombre
sul lungotevere placide
quando gli innamorati a frotte
si accavallano sulle onde di baci
e di luna soffuse
vaga la mente insonne
per una via che non conosci
ripida la scalinata
dolce la vista delle luminarie
a trastevere c’è festa de ‘noantri
e il cuore si allarga
delle mani dei sorrisi
dei suoni per chi torna
sulla strada a riprendersi la vita
amo questa città
la possiedo nei visceri
e quanto fa male lasciarla alle spalle
partendo d’un rimpianto
ad esempio noi soli
vorrei saltare steccati in cortile
e sguardi di gente allo spioncino
sulla scala libero
di venirti incontro
senza scuse
prendendo l’ascensore
ad esempio noi soli
in fuga dalla
portiera
abbracciati sul marciapiede
perché sto male
a fare il palo
sempre fisso
al sesto piano
rovistando come un topo
nella tua buca delle lettere
io che non ho mai
fatto la posta
a una donna
impacciato alle vetrine
per aspettarti
saltimbanco strano
alla fermata d’autobus
dove scendi ma non mi vedi
nemmeno
allora
con un mazzo di rose
eccomi salire stasera
sudato e compunto
dalla madonna
mia condominiale
più su ardito
fino al settimo cielo
martedì 10 giugno 2025
la parete del silenzio ( i nomi senza voce )
Non tutti scrivevano
Alcuni non sapevano
Altri non potevano
Molti non fecero in tempo
Questa parete è per loro :
per chi non lasciò lettere
per chi fu dimenticato
per chi morì senza parola
( piccolo museo della grande guerra - Pitelli - prov. la spezia)
lunedì 9 giugno 2025
a Levanzo
sulla passeggiata
quel vento freddo
alla schiena
com'era strana
la sera
a finire di nebbia
tra lenzuola
perduti noi
sul mare d'inverno
cercando le orme
fin dentro
vicoli
traverse
sotto fanali a dondolo
con i passi incerti
di tornare indietro
nascoste le voci
ora che non trattengo
più il silenzio
sentirsi roccia
sentirsi mare
sentirsi vento
a Levanzo
*
è un'isola appartenente all'arcipelago delle Egadi, in Sicilia.
domenica 8 giugno 2025
fermando il tempo
prendo il tram delle nove
in mezzo al traffico
di giorni su rotaia
alla fermata del domani
rincorrendo orari
occasioni perdute
e rimango a fissare dal finestrino
la stessa gente di sempre
portata a guinzaglio dalla noia
a far bisogno sui marciapiedi
poi all’angolo viene giù
un temporale a tagliare
immagini in movimento
tra ombrelli in fuga
e nella calca di chi spinge
ma fermando il tempo
eri proprio tu
sotto la pensilina
di ieri
a cercare da solitudine
riparo
sabato 7 giugno 2025
antica preghiera
oltre lo scoglio
salta il primo dardo
mentre l’alba scioglie le barche
sul mare
e il tuo corpo tra lenzuola
disfatte
ora fisso le vele
gonfie di navigare
e le tue forme
che stringo ad amare
ma quanti baci schiumano
dalle onde
carezze e brividi sulla pelle
già un altro giorno alle voci
da marciapiede
inseguo fino al porto
dove tra i tuoi seni
ormeggio
e la mia donna
al vento porta seme
se canta mediterraneo
e cresce forte
alle pendici
lungo il sentiero degli ulivi
se ha nel ventre
la nostra storia
e le radici
amo questa terra
di golfi in pietra
macchie di briganti
scalando miseria
a dorso di mulo
senza un domani
e le tue mani
raccoglievano la sera
antica preghiera
di chi non è mai tornato
dal fronte della fame
più nera
guardo partendo
i vecchi sull’uscio
e piego in valigia
quel silenzio
lungo il treno di migranti
ogni vagone ripasso alla schiena
come sulle vertebre
acini del tuo rosario
madre
mercoledì 4 giugno 2025
l'ultimo
per la serie
di compleanni più belli
l'ultimo che non dimenticherò mai
ecco a giugno
tra fiori finti
mani intrecciate
di marmo
e tu lo sai
che mi guardi
sorridendo
di lassù
nell’eterno viaggio
siamo qui del tempo
orme di cera
al passaggio
il cancello fuori
che cigola strazio
cipressi in riga
sull’attenti
silenzio
d’ordinanza
solo tormento
grida alle siepi
che dibattono
al vento
dopo torno nel mondo
tra la gente
ancora più morta
mi suonano alle spalle
perché vado piano
e come dare torto
accosto sul margine
sono vecchio
lascio passare
tanto ci ritroviamo abbracciati
alla sala del commiato
poi alla curva del cimitero
lì
vi riprendo
cari teste di cazzo
pedalando in gruppo
per la grande volata finale
martedì 3 giugno 2025
stagione di mare
profumi di giardino
alla brezza che sale
mentre sul muretto di confine
guizza la lucertola amica
e di lontano
tra l'edera
mi sta fissa a guardare
adesso a finestre aperte
comincia la stagione di mare
così prendo la vecchia bici
e rumore di catena
pedalo a fatica
arrivando in spiaggia
dopo l'inverno
regge lo stabilimento
ancora una mano di vernice
più il sorriso della barista
e d'altro non ti dico
se a tutti piace
siedo interi pomeriggi
a contare barche
chiacchiere
e le solite carte
mai un asso
però un bicchiere
anche mezzo toscano
me li faccio lo stesso
tornando la sera
bici a mano
spingo una stanchezza
addosso
ma è così
dopo che m'hai lasciato
sulle scale ascolto ad ogni piano
voci di partenze
come si sprecano viaggi crociere
invece mi chiudo dentro
e qui sul divano in silenzio
preferisco quei discorsi
che si faceva un tempo
noi due muti
ad amare stretti
stretti
a momenti
ti vedo arrivare sulla rena tutta sudata basti scalza per farmi venire una voglia figurati la gonna a portafoglio il primo per la pass...
-
stanotte bussi alle pareti ancora più forte salendo di corsa le scale ripide al tormento quando con me rincorrevi il tempo delle favole ...
-
d'un vento profeta muove chioma alla fede ma sui nodi al dubbio non cede scorza dura e di resina perlata mostra i segni d'ant...
-
ma oggi com’è la vita senza te impossibile di solitudine a far male il silenzio chiedendo pace nel cuore eppure stringendo nei pu...