giovedì 31 luglio 2025

allo specchio di notte

 

allo specchio di lusinghe
la donna mia si fa bella
 
fondotinta di luna
in viso
riflessi d’argento
sulle labbra di mare
 
poi quel velo sottile
negli occhi
è il trucco più bello
 
se di silenzio
o parole
che non so dire
ma fanno innamorare


martedì 29 luglio 2025

un giorno d'estate

 

lungo il meriggio rovente dai fossi
solo un gracidar resiste inerte
ai pioppi sottovento
e ristagno di cerchi assolato
fa tana nella mente
 
non ascolto più voci
per campi deserti
secche carraie di crepe
dove affondano le prime orme
stanche della sera
come i nostri passi buttati
nell’ozio d’un giorno d’estate
alla ricerca d’ombra assonnati
 
quando all’arco di cicale teso
se ne va quel sentiero di rovi e sterpi
sugli argini d’afa
oltre confine di solitudine
a perdersi
 
ed un mare di calure
avvolge onde di fieno
alla falce pronte
come questi pensieri
al tuo raccolto



domenica 27 luglio 2025

festa gitana

 

luminarie in fondo
fumi di periferia
festa gitana alla marrana
 
dove ombre circensi
vecchi alla chitarra
accoliti pifferai
pure un nano acrobata
intorno ai fuochi
si ritrovano
 
le donne a ballare
e i cavalli che ti guardano
negli occhi profondi malinconia 
 
perché si partirà ancora
ma ora puoi scaldarti
di carne e vino
costumi magiari
 
e cantano tutta la notte
quelle terre lontane
per una lacrima
un bicchiere
tanti ricordi
di lama e strada
 
è l’anima d’avventura
che ti prende ai falò
dove bruciano in fretta tante voglie
e tra le fiamme scalpitano
anche le tue forme
 
nera puledra zingara 
che all'arco di violini teso
dai il tuo corpo
sullo spartito di sensi
libera
 


venerdì 25 luglio 2025

cocci sull'alba

 

stanotte
ti porterei
ancora
allo scapicollo
baciandoti dappertutto
amore
 
e sarà il nostro sballo
dal Piper
fino a Fregene
 
cocci sull’alba
a raccoglierci
tra ombrelloni
come dicevi tu
a pezzi
 
con i salti in pista
e le volate in moto
sulla cristoforo colombo
e via del mare
 
solo che la distesa
adesso è piatta
un poco la luna consola
con quattro stelle a parete
 
da me pitturate
datosi che ero
il tuo poeta
scemo
 
 

giovedì 24 luglio 2025

all'altro capo del mondo

 

avrò cura la sera
di aspettare a riva
lontananti i tuoi saluti
dal mare
 
li hai promessi e ci credo
unica fede che rimane
 
e tra le onde nel silenzio
oltre le correnti
all’appuntamento
fosse anche dal balcone
non mancherò mai
 
come dal letto
quando sarà inverno
lasciando socchiuso
potrò ascoltare
una lingua fredda
a salire d’oceano
quel brivido
che farò mio
per sempre
 
poi lo scafo
affonderò nelle ceneri
al vento
perché possano
raggiungere le tue
all’altro capo del mondo
 
così una passeggiata insieme
sugli elementi
lo spazio e la luce
oltre le stelle
  
fianco a fianco
lo giuro
faremo noi due
 
quando non ci sarà
di mezzo più il tempo
e la malattia
la paura
tutto sarà finito
 
sfiorando la carezza di luna sul molo
ho capito che ci stai
annuendo le barche in coro
 
buonanotte allora
amore



martedì 22 luglio 2025

il tempo ladro

 


ti prego
 
metti una pietra
sul passato
 
e che mai scopra
il tempo ladro
 
dove nascondi
i nostri ricordi
 
 
 

lunedì 21 luglio 2025

di case che aspettano

 

le case che non ho più
sono da abitare per sempre 

come ancelle devote
conservano il pensiero libero

e custodiscono tra le pareti
il mio spirito 

anche se piano piano sto perdendo                        odori ricordi immagini
e vado a pezzi nell'ultimo tratto di strada che rimane 

parlano le case del cuore
di donne antiche che hanno così sofferto nelle attese 

e mi aspettano
nelle stanze dove nascondo un puer
e la mia storia ho trascorso gridando e poi muto partendo 

oggi vecchio ho qualcosa di più antico e sacro
se a volte mi fermo tornando 
mentre chiamano quelle case
con le voci del passato 

siedo aspettando che si aprano una volta ancora

ho una vita lì dentro
e me le sono strappate dai visceri 
quando ho venduto per il domani 
i figli la fabbrica del futuro 

ma la storia non si può cancellare
ha fondamenta e radici 

 lì vorrei riposare
dove crepe avvitano coronarie



domenica 20 luglio 2025

l'eco insegna

 

dopo il sentiero
trovi sullo spiazzo
il vecchio castello
circondato da rovine
 
caduto l'ultimo pezzo di mura
ha vinto il tempo
senza colpo ferire
 
e pietre bianche
tra le ortiche
danno fuori
visceri di storia
 
così nell'attacco al cielo
di torri perdute
l'eco insegna
 
come fonte ripete
sul fianco muta
 
 
 

sabato 19 luglio 2025

orme di mareggiata

 

cammino stamane
spiagge deserte
mirando alle orme
di mareggiata

sulla ghiaia tanta rabbia
ammucchiata in risacca

come di notte la tempesta
saltando il molo
urlava alle barche
riunite in gregge
sul porto

fischiando in osteria
a quattro vecchi
mezzi sordi
che non contavano più
bevute e carte
a lume di candela

pure mezza luna
da nuvole nascosta
nei vicoli rimaneva
in disparte
tra nuvole in risalita

sono tornato tardi
quando sembrava
la bufera finita

ricominciando
sulle scale
il tormento
con te
persa al buio
l'ultima partita


mercoledì 16 luglio 2025

GiuliEnne

 

noi soli
e l’estate più bella
in fondo al cassetto
con i sassi le conchiglie
delicata una stella
 
cerco la nostra stagione
da ultimo sulla distesa
d’onde profumate
alla pensione dei glicini
sul viale fioriti
 
lavanda ai balconi
oleandri in veranda
altre stagioni più belle
in fila allo stabilimento
del sole
dove la spiaggia
scottava ai tuoi desideri
sfogliando pelle
 
cerco su in alto
a scaffali di storia
foto d’album
a colori
 
luna piena
stanotte
a picco di voglie
 
e negli astri a cadere
dalla volta in fiamme
sono pietre lucenti
ai tuoi piedi
 
GiuliEnne
mia dolce chimera
 
 

i quaderni sul sedile

 

ci vorranno alla partenza
i quaderni sul sedile
da sfogliare al vento
dal finestrino
come i tuoi capelli
spettinati e la ciocca
sbarazzina
 
rincorro viaggi perduti
baci mai dati
carezze lontananti
quando a mirare campi
di rinascita a colori
ripasso al vetro opaco
stagioni in fila
 
e dormo sul convoglio
del destino
la stazione lasciata
e quella in fondo
che gioca da ultimo
dopo il corridoio
le tende gonfie
a rimpiattino
 
un mistero la tradotta
di noi tutti al capolinea
e poso il capo sul legno

mentre sbuffa la vecchia locomotiva
e un dubbio d'etereo insinua
 
 

martedì 15 luglio 2025

la nostra casa sul mare

 

la nostra casa
sul mare
 
ogni stanza
abitata dal vento
 
il terrazzo
da gabbiani
in volo
 
d'estate
noi due in giardino
a stendere di cure
al sole le ossa
 
la nostra primavera
ormai trascorsa
 
e se d'autunno
raccoglieremo
foglie e viaggi
finiti sulla panca
 
allora
al freddo che avanza
una poesia ritaglierai
dallo scialle
in posa di filari
 
così d'inverno
bianche le cime
ci scalderà
un amore d'essai
o vin brulè
in canna
 
ancora un poco di legna
con il fumo di memoria
che già inganna



lunedì 14 luglio 2025

quanto basta

 

per quel poco
che m'è rimasto
in saccoccia
quattro soldi
una misura di tabacco

voglio posare le ossa
in un posto vissuto al vento
da gente di poche parole
basta che mi parli di mare

con le donne
mai conosciute
eppure tanto d'amare

dalla più vecchia
sulla soglia
alla più bella
con le sue reti
di voglia

come d'una madre
alle attese sul molo
in preghiera
fino a quella che perso tutto
rimane la notte
stesa

precisa la mia donna
che sui passi di pietra
crinali di roccia
nodosi calanchi
ho lasciato
indietro
nel tempo
d'una storia scolpita
sui fianchi

così ascoltando
ogni voce
lamento
silenzio
tra le loro braccia

alla fine avrò oceano
davanti
quanto basta


domenica 13 luglio 2025

ti penso ancora

 

quando tornano i fiori
al davanzale di stagione
e sul prato si fan belle
le nostre margherite
 
ti penso ancora
 
nel tempo perduto
nel silenzio che allontana
nelle mani che stringo vuote
senza  preghiera
 
e t’aspetto qui
 
con i ricordi
più belli sull’uscio della sera
 sedendo
per una lacrima un bicchiere
insieme
 
fino a quando sulla strada
partirà questa notte
 
d’ombre ultima corriera



 

sabato 12 luglio 2025

la nostra terra

 

salgono gli alberi
a lambire il cielo
da questa campagna
così arida al sole

come da rami fioriti
accompagnano a primavera
porgendo la chioma
ad una vecchia signora

che aspetti sui passi
dove lenta avanza
e sospira in silenzio
all'adagio di vacche
nei campi

è la nostra terra
d'avi e radici antica
al vomere aperta
sui fianchi

ma secchi i seni
e la fonte muta
quante braccia
voci perdute



venerdì 11 luglio 2025

a momenti

 

ti vedo arrivare
sulla rena
tutta sudata
 
basti scalza
per farmi venire
una voglia
figurati la gonna
a portafoglio
 
mentre due gabbiani
si rincorrono
già le tue labbra
ai baci volano
 
sulla barca controcorrente
affaccendato al remo
un vecchio sui gorghi
intorno all’isola
in pratica fatico lo stesso
per non saltarti addosso
 
barra a dritta
stringo il timone
rete lenza
con te pure il gelato
non abbocchi
 
abbranco le pinne
sotto l’arco
del ponte a mollo
la sirena è presa
 
aggiungi un lucchetto
ride il barcarolo
e butta la chiave
ripete l’eco
 
a momenti affaccio sull’argine
mirando ogni barca
 
quelle donne
d'estate a colori
sfilano alle sponde
 
la mia
quando ripassa
 
 
 

giovedì 10 luglio 2025

a margine del tempo

 

ascolto il mare
lontano nel sussurro
da finestre chiuse
prima di partire

un soffio
la voce tua
d'ultima lettera
riposta nel cassetto
con cura

e sembra tutto
così inutile
viaggio
treno
valigie

se rimane
l'anima
tra quelle righe
e le onde sospesa

ancora mi fermo al cancello
mai la nostra casa
lasciando davvero

fissa l'immagine
di te che sorridi
l'ultima volta partendo

oltre le siepi
quella mano tesa
a margine del tempo



mercoledì 9 luglio 2025

soffio di mare

 

è verso il tramonto
chiara
negli attimi d'ascolto
che la voce in lontananza
sale alla tua assenza
cullando un sogno
 
così colmo
rivoltano le onde
un silenzio nella stanza
 
mentre il soffio di mare
accarezza le carte sul tavolo
 
a sfogliare pensieri
qui da solo
 
se al rintocco sul vespro
stringo di rabbia
mani senza preghiera
 
se t'amo più di ieri
quando sei partita
e dio non c'era


 

martedì 8 luglio 2025

al maestro di musica

 

""è un problema
un problema che rimane sempre
ogniqualvolta si comincia una composizione
e davanti hai una pagina bianca
 
cosa ci mettiamo sopra
 
e lì c’è un pensiero
che devi sviluppare
e andare avanti
alla ricerca di cosa
 
se non lo sappiamo""

 

( “”Ennio Morricone””) 

 

sul finire della pellicola
se potessi
 
vorrei tornare indietro
cambiare il testo e la testa come il contesto
ma tu
maestro
mai accettavi un lavoro
di tal guisa
 
ho bisogno e mi illudo però
della tua guida
perché la musicalità del verso
è importante
per accompagnare il racconto
da mettere sul foglio in bianco
 
e sulle note del cinema gran paradiso
mi scappa una lacrima
per quanti baci e donne
ho mancato come un bambino
che da grande ricorda il vecchio cieco
che insegnava alla manovella
come si fa cinema
a chiusocchi nella sequenza
della vita e dell’amore
adesso che è finita
 
ho pure un biglietto
l’invito del prete
mio professore di latino
ma se non credo come faccio
a ritrovarci tutti al cinema paradiso 


lunedì 7 luglio 2025

donne sole

 

un treno dopo l'altro
aspettando
sotto la pensilina
 
ora che non scende più nessuno
 
la pioggia convince
l’ultima attesa
stringendo alle siepi un’umida sciarpa
calata bene
e prendono posto le prime ombre
come volevi
 
solo che un gemito
stride in gola
monta rabbia
e accosti al marciapiede
 
cadono le braccia
povera donna
che hai perso
la voglia di tornare
 
e la notte come te
d'ombre è sazia
 
sull'asfalto somiglia
con la sua cronaca nera
a quelle maschere
da copertina
che hai dovuto mettere
una vita intera
 
con il trucco del silenzio
o con quei sorrisi così facili
ai fanali
che sembrano veri
 
in fila scappando al futuro
o provando ai falò
la fortuna
 
 
 

domenica 6 luglio 2025

manca la parola


non trovo nessuno al caffè
ma vorrei lo stesso
una rimpatriata
di vecchi compagni
o noi due soli
un poco
io e te
 
siamo verso l’osteria
ormai chiusa
e l’eco dei canti
lontananti risale
in gola
 
manca la parola
a quei ricordi
Renato e Vitaliano alle giaculatorie
la campanella
ai salmi delle monache
Elenetta l'altra faccia
della stessa medaglia
 
scendo per via Leopardi
arrivo in piazzetta
ancora mamma a chiamare
per cena 

dove finisce il paese
di far male
è sulle Grazie
se accosto al portone
della chiesa
tutta la mia pena 

ho cicatrici addosso
che saziano anche l’anima
la schiena è carta geografica
di segni
date
assalti alla gloria
 
torno indietro
ora che è tardi
quando comincia
un vecchio a raccontare
 
e le ombre in panchina
manco t’ascoltano
se più dubbi assalgono
un’incerta memoria
 
è sul mare di nebbia
che si combatte
adesso la storia
 


sabato 5 luglio 2025

bellezza

 

ancora più in là
troverai le note
più consone
a novella stagione
 
attraversando
stanze di polvere
e perfetto per danzare
ma tenebroso
l’antico salone
 
poi uscendo in giardino
avrai dato ragione
all’istinto d’aprire
all’unico respiro
il tuo ventricolo
che sia polmone
 
allora andiamo
a vedere se la rosa
ha aperto i suoi petali
al sole
donando stamane porpora
nei petali di grazia
 
per quanto vive 
il fiore
come sazia anche un attimo
sulle guance quel pallore
il battito del volo

e già perde il giro
s’avvita cadendo al suolo 
la carezza

ero lì
nudo il fremito
sul confine di giovinezza
mentre fioriva al tuo davanzale
eterea bellezza

 

venerdì 4 luglio 2025

la canzone di Dalla

 

oggi la città
galleggia e se ne va
ma continua alle vele
questo bastimento
caro Lucio
di poesia e canto
 
ascolto le facili sirene
per portarci a dormire
lingue occulte a ferire
ma quante catene dobbiamo calare
in mezzo a questo mare
di niente
 
rimane la canzone di Dalla
quando metti un sorriso
torna alle osterie una rima
così in piazza grande ci ritroviamo
 
e quanto bene ancora ti voglio
con i gatti come te senza padrone
e il pensiero libero
dalle nostre braccia in alto
distende le ali dell’orgoglio



oggi il mare

 

un mastello rovente
che non raccoglie più
sfondato di ruggine
l’acqua piovana
dal discendente
 
come la grondaia
colma d’edera in risalita
pedalano formiche
dal ballatoio
al colmo sul tetto
 
indaffarate
allo stesso tempo
d’estate torrida
che impiego
dalle colline
in bici malfermo
 
fino ad intingere
quella distesa bollente
dal belvedere
in lontananza
 
oggi il mare
svernicia azzurro
questa carrozza
pelle e ossa


 

giovedì 3 luglio 2025

tutto a posto

 

oggi che ascolto
il respiro del mare
salire d'un brivido
le scale
e raggiungermi a letto
in questa casa d'estate
 
cominciano le vacanze
di spiaggia
ombrelloni
gabbiani
al verso di stagione
 
con la lucertola
come sempre distesa
sul muretto di confine
tra una vita nuova
o incallite abitudini
 
ho stipato nell'armadio
costumi
calzini
fazzoletti
ma zanzare sparse
non conoscono religione
 
ora vado in battigia
per una passeggiata
fino al molo
contando le barche
che sono rimaste
reti e vele
quanti viaggi
fuori dal cassetto
 
era la tua mano
a rimettere tutto a posto
dai sandali al berretto
pantaloni corti
divisa alla marinara
 
ci siamo alzati
di fretta
uomini in gara
 
 

 

mercoledì 2 luglio 2025

non vedo l'ora

 

non vedo l’ora
coprendo l’edera
il quadrante
alla meridiana
 
preciso il senso
d’ombre curve
a far tardi in panchina
 
con le parole
che più non vengono
prima di partire
 
quando affacci al finestrino
solo un cenno
con la ciocca al vento
 
così non vedo l’ora
di riprendere quel treno
per tornare al mare
 
senza più il significato
d’avventura
per amori di stagione
perduti
 
rimangono sul viale dei tigli
profumi di miele
favole spente
e pillole sparse
sul comodino
 
nel racconto
oggi sono uomo
a chiedere perdono
e di questo tempo
che nascondo
ho paura
 
se d’amanti perduti
al loro destino
 
la vita è solo un carillon
con la bella statuina
 
finita la corda
a far l’inchino



martedì 1 luglio 2025

in burrasca

 

mi fermo
davanti il mare
a rivoltare
quei marosi
dentro
 
se quest’anima
che non credo
vibra
in burrasca
lo stesso
 
e voglio cacciare quante urla
di rabbia  
da troppo
in tasca
 
anni e anni
da solo
non ha più senso
tanta strada
naufrago al volante
 
così d’un vecchio amore
perduto a largo
termina oggi 
la rincorsa
 
lo sento
quando al finestrino
lacrime di salsedine
in faccia
tormenta di pioggia
al parabrezza
 
ho per farla finita
quanto basta
 
 

robba finta

  la sarta del borgo se n’è andata ancora fissa sull’orlo d’una vita a piccoli passi giù nel vicolo uscendo di bottega solo ieri t’inf...