Bisogna avere il caos dentro di sé per partorire una stella danzante (Friedrich Nietzsche)
giovedì 31 luglio 2025
domenica 27 luglio 2025
festa gitana
luminarie in fondo
fumi di periferia
festa gitana alla marrana
dove ombre circensi
vecchi alla chitarra
accoliti pifferai
pure un nano acrobata
intorno ai fuochi
si ritrovano
le donne a ballare
e i cavalli che ti guardano
negli occhi profondi malinconia
perché si partirà ancora
ma ora puoi scaldarti
di carne e vino
costumi magiari
e cantano tutta la notte
quelle terre lontane
per una lacrima
un bicchiere
tanti ricordi
di lama e strada
è l’anima d’avventura
che ti prende ai falò
dove bruciano in fretta tante voglie
e tra le fiamme scalpitano
anche le tue forme
nera puledra zingara
che all'arco di violini teso
dai il tuo corpo
sullo spartito di sensi
libera
venerdì 25 luglio 2025
cocci sull'alba
stanotte
ti porterei
ancora
allo scapicollo
baciandoti dappertutto
amore
e sarà il nostro sballo
dal Piper
fino a Fregene
cocci sull’alba
a raccoglierci
tra ombrelloni
come dicevi tu
a pezzi
con i salti in pista
e le volate in moto
sulla cristoforo colombo
e via del mare
solo che la distesa
adesso è piatta
un poco la luna consola
con quattro stelle a parete
da me pitturate
datosi che ero
il tuo poeta
scemo
giovedì 24 luglio 2025
all'altro capo del mondo
avrò cura la sera
di aspettare a riva
lontananti i tuoi saluti
dal mare
li hai promessi e ci credo
unica fede che rimane
e tra le onde nel silenzio
oltre le correnti
all’appuntamento
fosse anche dal balcone
non mancherò mai
come dal letto
quando sarà inverno
lasciando socchiuso
potrò ascoltare
una lingua fredda
a salire d’oceano
quel brivido
che farò mio
per sempre
poi lo scafo
affonderò nelle ceneri
al vento
perché possano
raggiungere le tue
all’altro capo del mondo
così una passeggiata insieme
sugli elementi
lo spazio e la luce
oltre le stelle
fianco a fianco
lo giuro
faremo noi due
quando non ci sarà
di mezzo più il tempo
e la malattia
la paura
tutto sarà finito
sfiorando la carezza di luna sul molo
ho capito che ci stai
annuendo le barche in coro
buonanotte allora
amore
martedì 22 luglio 2025
il tempo ladro
ti prego
metti una pietra
sul passato
e che mai scopra
il tempo ladro
dove nascondi
i nostri ricordi
lunedì 21 luglio 2025
di case che aspettano
le case che non ho più
sono da abitare per sempre
come ancelle devote
conservano il pensiero libero
e custodiscono tra le pareti
il mio spirito
anche se piano piano sto perdendo odori ricordi immagini
e vado a pezzi nell'ultimo tratto di strada che rimane
parlano le case del cuore
di donne antiche che hanno così sofferto nelle attese
e mi aspettano
nelle stanze dove nascondo un puer
e la mia storia ho trascorso gridando e poi muto partendo
oggi vecchio ho qualcosa di più antico e sacro
se a volte mi fermo tornando
mentre chiamano quelle case
con le voci del passato
siedo aspettando che si aprano una volta ancora
ho una vita lì dentro
e me le sono strappate dai visceri
quando ho venduto per il domani
i figli la
fabbrica del futuro
ma la storia non si può cancellare
ha fondamenta e radici
lì vorrei riposare
dove crepe avvitano coronarie
domenica 20 luglio 2025
l'eco insegna
dopo il sentiero
trovi sullo spiazzo
il vecchio castello
circondato da rovine
caduto l'ultimo pezzo di mura
ha vinto il tempo
senza colpo ferire
e pietre bianche
tra le ortiche
danno fuori
visceri di storia
così nell'attacco al cielo
di torri perdute
l'eco insegna
come fonte ripete
sul fianco muta
sabato 19 luglio 2025
orme di mareggiata
cammino stamane
spiagge deserte
mirando alle orme
di mareggiata
sulla ghiaia tanta rabbia
ammucchiata in risacca
come di notte la tempesta
saltando il molo
urlava alle barche
riunite in gregge
sul porto
fischiando in osteria
a quattro vecchi
mezzi sordi
che non contavano più
bevute e carte
a lume di candela
pure mezza luna
da nuvole nascosta
nei vicoli rimaneva
in disparte
tra nuvole in risalita
sono tornato tardi
quando sembrava
la bufera finita
ricominciando
sulle scale
il tormento
con te
persa al buio
l'ultima partita
martedì 15 luglio 2025
la nostra casa sul mare
la nostra casa
sul mare
ogni stanza
abitata dal vento
il terrazzo
da gabbiani
in volo
d'estate
noi due in giardino
a stendere di cure
al sole le ossa
la nostra primavera
ormai trascorsa
e se d'autunno
raccoglieremo
foglie e viaggi
finiti sulla panca
allora
al freddo che avanza
una poesia ritaglierai
dallo scialle
in posa di filari
così d'inverno
bianche le cime
ci scalderà
un amore d'essai
o vin brulè
in canna
ancora un poco di legna
con il fumo di memoria
che già inganna
lunedì 14 luglio 2025
quanto basta
per quel poco
che m'è rimasto
in saccoccia
quattro soldi
una misura di tabacco
voglio posare le ossa
in un posto vissuto al vento
da gente di poche parole
basta che mi parli di mare
con le donne
mai conosciute
eppure tanto d'amare
dalla più vecchia
sulla soglia
alla più bella
con le sue reti
di voglia
come d'una madre
alle attese sul molo
in preghiera
fino a quella che perso tutto
rimane la notte
stesa
precisa la mia donna
che sui passi di pietra
crinali di roccia
nodosi calanchi
ho lasciato
indietro
nel tempo
d'una storia scolpita
sui fianchi
così ascoltando
ogni voce
lamento
silenzio
tra le loro braccia
alla fine avrò oceano
davanti
quanto basta
domenica 13 luglio 2025
ti penso ancora
quando tornano i fiori
al davanzale di stagione
e sul prato si fan belle
le nostre margherite
ti penso ancora
nel tempo perduto
nel silenzio che allontana
nelle mani che stringo vuote
senza preghiera
e t’aspetto qui
con i ricordi
più belli sull’uscio della sera
sedendo
per una lacrima un bicchiere
insieme
fino a quando sulla strada
partirà questa notte
d’ombre ultima corriera
sabato 12 luglio 2025
la nostra terra
salgono gli alberi
a lambire il cielo
da questa campagna
così arida al sole
come da rami fioriti
accompagnano a primavera
porgendo la chioma
ad una vecchia signora
che aspetti sui passi
dove lenta avanza
e sospira in silenzio
all'adagio di vacche
nei campi
è la nostra terra
d'avi e radici antica
al vomere aperta
sui fianchi
ma secchi i seni
e la fonte muta
quante braccia
voci perdute
venerdì 11 luglio 2025
a momenti
ti vedo arrivare
sulla rena
tutta sudata
basti scalza
per farmi venire
una voglia
figurati la gonna
a portafoglio
il primo per la passeggiata
mentre due gabbiani
si rincorrono
e le tue labbra
un altro bacio vogliono
sulla barca controcorrente
affaccendato al remo
un vecchio sui gorghi
intorno all’isola
in pratica fatico lo stesso
per non saltarti addosso
barra a dritta
stringo il timone
rete lenza
con te pure il gelato
non abbocchi
abbranco le pinne
sotto l’arco
del ponte a mollo
la sirena è presa
aggiungi un lucchetto
ride il barcarolo
e butta la chiave
ripete l’eco
a momenti affaccio sull’argine
mirando ogni barca
quelle donne
d'estate a colori
sfilano alle sponde
la mia
quando ripassa
mercoledì 9 luglio 2025
soffio di mare
è verso il tramonto
chiara
negli attimi d'ascolto
che la voce in lontananza
sale alla tua assenza
cullando un sogno
così colmo
rivoltano le onde
un silenzio nella stanza
mentre il soffio di mare
accarezza le carte sul tavolo
a sfogliare pensieri
qui da solo
se al rintocco sul vespro
stringo di rabbia
mani senza preghiera
se t'amo più di ieri
quando sei partita
e dio non c'era
martedì 8 luglio 2025
al maestro di musica
""è un problema
un problema che rimane
sempre
ogniqualvolta si
comincia una composizione
e davanti hai una
pagina bianca
cosa ci mettiamo
sopra
e lì c’è un
pensiero
che devi
sviluppare
e andare avanti
alla ricerca di
cosa
se non lo sappiamo""
( “”Ennio
Morricone””)
sul finire della pellicola
se potessi
vorrei tornare indietro
cambiare il testo e la testa come il contesto
ma tu
maestro
mai accettavi un lavoro
di tal guisa
ho bisogno e mi illudo però
della tua guida
perché la musicalità del verso
è importante
per accompagnare il racconto
da mettere sul foglio in bianco
e sulle note del cinema gran paradiso
mi scappa una lacrima
per quanti baci e donne
ho mancato come un bambino
che da grande ricorda il vecchio cieco
che insegnava alla manovella
come si fa cinema
a chiusocchi nella sequenza
della vita e dell’amore
adesso che è finita
ho pure un biglietto
l’invito del prete
mio professore di latino
ma se non credo come faccio
a ritrovarci tutti al cinema paradiso
lunedì 7 luglio 2025
donne sole
un treno dopo l'altro
aspettando
sotto la pensilina
ora che non scende più nessuno
la pioggia convince
l’ultima attesa
stringendo alle siepi un’umida sciarpa
calata bene
e prendono posto le prime ombre
come volevi
solo che un gemito
stride in gola
monta rabbia
e accosti al marciapiede
cadono le braccia
povera donna
che hai perso
la voglia di tornare
e la notte come te
d'ombre è sazia
sull'asfalto somiglia
con la sua cronaca nera
a quelle maschere
da copertina
che hai dovuto mettere
una vita intera
con il trucco del silenzio
o con quei sorrisi così facili
ai fanali
che sembrano veri
in fila scappando al futuro
o provando ai falò
la fortuna
sabato 5 luglio 2025
bellezza
ancora più in là
troverai le note
più consone
a novella stagione
attraversando
stanze di polvere
e perfetto per danzare
ma tenebroso
l’antico salone
poi uscendo in giardino
avrai dato ragione
all’istinto d’aprire
all’unico respiro
il tuo ventricolo
che sia polmone
allora andiamo
a vedere se la rosa
ha aperto i suoi petali
al sole
donando stamane porpora
nei petali di grazia
per quanto vive
il fiore
come sazia anche un attimo
sulle guance quel pallore
il battito del volo
e già perde il giro
s’avvita cadendo al suolo
la carezza
ero lì
nudo il fremito
sul confine di giovinezza
mentre fioriva al tuo davanzale
eterea bellezza
venerdì 4 luglio 2025
oggi il mare
un mastello
rovente
che non raccoglie più
sfondato di ruggine
l’acqua piovana
dal discendente
come la grondaia
colma d’edera in risalita
pedalano formiche
dal ballatoio
al colmo sul tetto
indaffarate
allo stesso tempo
d’estate torrida
che impiego
dalle colline
in bici malfermo
fino ad intingere
quella distesa bollente
dal belvedere
in lontananza
oggi il mare
svernicia azzurro
questa carrozza
pelle e ossa
giovedì 3 luglio 2025
tutto a posto
oggi che ascolto
il respiro del mare
salire d'un brivido
le scale
e raggiungermi a letto
in questa casa d'estate
cominciano le vacanze
di spiaggia
ombrelloni
gabbiani
al verso di stagione
con la lucertola
come sempre distesa
sul muretto di confine
tra una vita nuova
o incallite abitudini
ho stipato nell'armadio
costumi
calzini
fazzoletti
ma zanzare sparse
non conoscono religione
ora vado in battigia
per una passeggiata
fino al molo
contando le barche
che sono rimaste
reti e vele
quanti viaggi
fuori dal cassetto
era la tua mano
a rimettere tutto a posto
dai sandali al berretto
pantaloni corti
divisa alla marinara
ci siamo alzati
di fretta
uomini in gara
mercoledì 2 luglio 2025
non vedo l'ora
non vedo l’ora
coprendo l’edera
il quadrante
alla meridiana
preciso il senso
d’ombre curve
a far tardi in panchina
con le parole
che più non vengono
prima di partire
quando affacci al finestrino
solo un cenno
con la ciocca al vento
così non vedo l’ora
di riprendere quel treno
per tornare al mare
senza più il significato
d’avventura
per amori di stagione
perduti
rimangono sul viale dei tigli
profumi di miele
favole spente
e pillole sparse
sul comodino
nel racconto
oggi sono uomo
a chiedere perdono
e di questo tempo
che nascondo
ho paura
se d’amanti perduti
al loro destino
la vita è solo un carillon
con la bella statuina
finita la corda
a far l’inchino
martedì 1 luglio 2025
in burrasca
mi fermo
davanti il mare
a rivoltare
quei marosi
dentro
se quest’anima
che non credo
vibra
in burrasca
lo stesso
e voglio cacciare quante urla
di rabbia
da troppo
in tasca
anni e anni
da solo
non ha più senso
tanta strada
naufrago al volante
così d’un vecchio amore
perduto a largo
termina oggi
la rincorsa
lo sento
quando al finestrino
lacrime di salsedine
in faccia
tormenta di pioggia
al parabrezza
ho per farla finita
quanto basta
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